PRIMA L’INTERESSE GENERALE, E POI QUELLO PERSONALE

C’è una regola d’oro che va sempre tenuta presente soprattutto in politica. L’interesse generale deve sempre prevalere su quello individuale e personale, per evitare di compromettere percorsi e sbocchi politici, che oggi nel Paese sono più che necessari, estremamente vitali, anche alla luce dei disastri causati dal Governo Prodi.

Ci si riferisce soprattutto alla vicenda, finalmente conclusa positivamente, dell’accordo tra PdL ed Mpa di Raffaele Lombardo. Anche i commentatori meno perspicaci capivano che da detto accordo dipendeva la certezza della vittoria del fronte moderato sia a livello nazionale che nella stessa Regione Sicilia. L’accordo è tanto più importante perché coinvolge l’UDC dell’on. Cuffaro. Sarebbe stato un disastro far saltare l’accordo: la posta in gioco era ed è così grande da non consentire ipotesi nichiliste, e Berlusconi da grande animale politico quale si sta dimostrando non lo ha consentito.

Che l’on. Miccichè si sentisse unto dal Signore e fosse convinto della necessità della propria missione “perché al Governo centrale ha già dato” e intendesse adesso ‘dare’ alla Sicilia è certamente lodevole, ma questo atteggiamento peccava di chiara presunzione perché era un ragionamento fatto senza tenere in alcun conto le variabili presenti e le ricadute sul quadro politico nazionale, e perché aveva tutto il sapore di una aspirazione personale, legittima quanto si vuole ma certamente non indispensabile, o addirittura fosse un atteggiamento frutto di un rapporto personale molto logorato con dirigenti di alcune forze politiche siciliane.

Qualunque fosse la motivazione non era accettabile una rottura che sarebbe stata, per le conseguenti implicazioni, masochista. Oggi il fronte moderato e riformista non poteva permettersi questo lusso. Non basta, infatti, vincere a Roma, ma è importante vincere anche a Palermo. E a Palermo non si poteva vincere se fosse continuato il balletto dei candidati Presidenti che rimbalzavano da Lombardo a Miccichè, alla Prestigiacomo in un girotondo negativo perché realizzato in forte contrapposizione, nel mentre la sinistra, impegnata su due candidature (Finocchiaro e Borsellino), le ha affrontate in un clima di concordia e di alleanza che gioca positivamente nell’opinione pubblica. Vincere a Palermo, tra l’altro, significa poter avere, tra potere centrale e quello periferico, una omogenea visione dei problemi del Sud, e significa poter operare congiuntamente, senza atteggiamenti ostruzionistici, su quanto di meglio si può realizzare al Sud, a partire dall’importante opera rappresentata dal Ponte sullo Stretto.

Chiusa la vicenda dell’Mpa, ora vanno velocemente chiusi gli altri problemi ancora aperti, come quelli del Nuovo PSI di Stefano Caldoro, del PRI di Nucara, e di altri minori, il cui peso elettorale non è certamente determinante per la vittoria finale (ma non si sa mai: il 2006 con lo scarto di 24.000 voti brucia ancora), ma è importante sul piano politico, anche alla luce del tentativo di presentare l’alleanza costruita da Berlusconi troppo sbilanciata a destra, dopo l’abbandono dell’ex coccolato ‘centrista’ Pier Ferdinando Casini.

Il Nuovo PSI, porta in dote oltre mezzo milione di voti (il grosso dei quali sopratutto al Sud) e un gruppo dirigente, al Sud come al Nord, non presuntuoso ma lucido, politicamente adeguato e intellettualmente attrezzato. Porta, e questa è la dote più importante, lealtà e fedeltà ad un percorso costruito, all’indomani della falsa rivoluzione giudiziaria, per ripristinare uno stato di diritto lacerato da falsi profeti, e ridare al Paese quel buon governo di cui ha bisogno. Sul suo altare ha subìto alcune strumentali scissioni, ma non ha buttato la spugna. Senza velleitarismo alcuno, chiede però un riconoscimento adeguato.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria 24.02.2008

IDENTITA’ E VALORI

Lucio Barani e Gennaro Salvatore su queste pagine propongono in maniera molto chiara e razionale due iniziative-riforma. Una sul tema della giustizia , l’altra sul sistema elettorale. Rimando i visitatori alla lettura di quelle idee, che, ovviamente, mi entusiasmano. Non aggiungo queste note per entrare nel merito. Mi interessa invece risaltare la “vena” innovatrice, il temperamento progressista, avanguardista, se non mi interpretate erroneamente, dei nostri due validi compagni. In queste dichiarazioni che, per loro, per me e per moltissimi, oserei dire, potrebbero essere quotidiane, io riscopro la mia, la nostra, ” vis ” socialista ! Quel desiderio, quella caratteristica che ci rende battaglieri, precursori, libertari, laici, anticonformisti…etc.

Ricordo, ancora, la recente presa di posizione di Salvatore sulla legge Biagi e la proposta Uilm, Barani al Congresso sulla soppressione del canone Rai, il Compagno Riva sull’Energia,per non dimenticare, diciamolo, che siamo per l’abolizione delle provincie e l’accorpamento dei comuni sotto i mille abitanti ed ancora per una legge per l’avviamento al lavoro dei giovani ( qui Veltroni nel suo programma ha fatto meglio di Berlusconi ) per non dimenticare i diritti civili… Quanto premesso per sostenere  che il nostro socialismo non può estinguersi. Non so come andrà a finire l’attuale vicenda politica italiana, ma, tanto per restare in sintonia con me stesso, ho apprezzato l’atteggiamento di Storace e Casini. Certo che sono i valori e non i simboli a garantire il riformismo, ma non si può vivere di solo calcolo ed opportunismo.

Regge “ amo il rugby e non la nazionale” ?  il calcio e non il Granzette ( squadra di 3a categoria )? La musica e non i Beatles ? Anzi il concetto si rovescia. Ho amato la musica per il Beatles, il rugby per il quindici azzurro, la politica per Bettino Craxi !  Cosa saremmo noi del Npsi senza passione ?  Come possiamo dimenticare le battaglie, le divisioni, i sacrifici, per riconquistare e salvaguardare questo nostro garofano ? Come possiamo congelare, annientare gli entusiasmi e l’adrenalina del Congresso di Giugno ?

La politica è l’arte del possibile, lo so e ne tengo conto. Ma, pur subendone le conseguenze che ci portano al Ppdl, ribadisco che sarà solo una tappa poco gloriosa di passaggio. Cominciamo ad analizzare l’incongruità del bipartitismo in Italia, questo Giano bifronte che non ha niente a che fare con la nostra storia e le nostre tradizioni. L’americanismo di Uolter Justice Veltroni e la sua pretesa di uniformarsi a quella civiltà con la creazione di due grossi partiti di cui il suo ( sic ! ) sarebbe quello democratico, è una bufala informativa e politica. Non capisco perche Berlusconi l’abbia seguito ! Pensate a cosa avremmo realizzato con la Federazione dei Partiti della Libertà ! Mi dispiace, anche se non è determinante, che il Npsi non abbia convocato una direzione da quando Fini, entrandovi, costituì di fatto il Ppdl. Non avevamo e non abbiamo molte chances. Avrei votato e voterò la risoluzione di rinunciare al nostro simbolo con la garanzia di qualche nostro parlamentare eletto. Però ne avrei chiesto la sua visibilità alle amministrative e contemporaneamente l’eccezionalità dell’evento politico. Insomma mani libere sin dal prossimo 15 Aprile. Se il Ppdl è un contenitore elettorale, ma non dobbiamo dirlo, ok. Sssttt!

Sarà noto a tutti la delusione, lo scoramento e la delusione che molti iscritti e tesserati stanno vivendo in questi giorni. Ancora adesso non sappiamo i termini dell’accordo, ( e leggiamo, in fattispecie, quello proposto dal Pd ai radicali- altra mazzata chirurgica al Movimento socialista !..- ) che il PPdl ci avrebbe proposto.. Perchè non ci è dato di approfondirlo ? Forse, manca  a tutt’oggi, anche se Bondi a Pordenone l’ha confermato alla nostra segretaria regionale Lauretta Iuretig. Ci stanno prendendo, raccattando per sfinimento ? Alla fine i margini di trattativa saranno sempre meno e sempre più giugulatori… Come potremo, mi chiedo, rinunciare alla nostra effervescenza, alla nostra creatività politica, alla nostra capacità riformatrice, al nostro sgradito, ai comunisti, protagonismo anarcoide..  Resisterò, alla camicia di forza, ma, per quanto mi riguarda, fino al 14 aprile. Poi come un cavaliere errante riprenderò il cammino del nostro congresso… Sono curioso di vedere cosa succederà in An ad Ottobre. Ridono solo quelli della Lega.La loro identità non si mette in discussione… Le palle del Bossi…Bravo. Ma resto convinto che Berlusconi ha fatto male i conti, che il predellino, come dissi già, è stato ed è un errore politico. Dopo quindici anni di tangentopoli bipolare, peggioriamo col bipartitismo. Premetto già che i nostri voti, che non prenderemo, saranno nella percentuale dei non votanti, delle schede bianche o nulle. L’effetto dell’antipolitica Prodiana, porta ad una sostanziale avversione della politica… Ma c’è una parte sana di chi la fa che oggi è messo fuori gioco dai blocchi economici Mediaset e Cei ( con i loro satelliti ). Mi dispiace solo che quando il Garofano, e quello che rappresenta, rinvigorirà, forse avrò 100 anni. Tuttavia, è chiaro, voterò contro i cattocomunisti, ma attendo di poter riprendere a votare quanto prima pro       qualcosa e possibilmente pro me stesso ( quello che rappresento idealmente ).

In conclusione, superata l’emergenza del prossimo voto, tornerò a fare il ribelle socialista come sempre, amando il Cristianesimo ma non l’apparato e l’arretratezza cattolica, battendomi contro la povertà e non contro la ricchezza, odiando il conformismo della scuola dell’obbligo a discapito di una seria cultura educativa ( complice una categoria di insegnanti scandalosa ),  amando la donna e riconoscendone l’incontrastata superiorità su tutto, fuorchè sui muscoli, stando contro ogni tipo di droga, alcool e tabacco a favore di una sessualità poetica e consapevolmente praticata… Mi fermo dando il resto per scontato, in quanto rappresenta di sicuro anche i vostri aneliti, e i comuni ideali. Tuttavia per dare il mio contributo al prossimo programma o carta dei valori del Npsi, io aggiungo la battaglia ad oltranza contro il sistema bancario italiano ( pensate come ci divertiremmo con il politburo di Veltroni D’Alema, la Bnl il Paschi Siena etc ! ). Per cui il Ppdl, ed i miei rappresentanti in esso, avranno il mio voto. Ma non cederò nè la testa nè il cuore. Se mi va bene mi aspettano ancora trent’anni di sangue e merda! Ma ” THE WALL “  ( dei Pink Floyd se mi intendete ), no, non fa per me.

 

Angelino Masin

ELEZIONI: CALDORO, RADICALI COME CGIL CISL UIL =

(ASCA) – Roma, 21 feb – ‘La trattativa intercorsa tra Pd e Radicali ha ricordato le lunghe trattative sindacali per la firma dei contratti, fatte di un passo avanti e uno indietro e di lunghe notti di mediazioni’. Questo il commento del segretario nazionale del nuovo psi Stefano Caldoro in merito all’ingresso dei Radicali nel Partito di Veltroni. ‘I Radicali di Pannella e Bonino – a parere di Caldoro – meriterebbero di essere al fianco dei confederali, da loro tanto vituperati. Per come hanno difeso le proprie truppe e la loro casa, hanno fatto meglio di Cgil, Cisl e Uil’.

Iuretig: il Nuovo PSI non fa parte della costituente

POLEMICA CON IL PS
Iuretig: «Il Nuovo Psi resta a centrodestra»
Non è vero che il nascente Partito Socialista ha riunito tutte le anime del socialismo, protesta Lauretta Iuretig, segretario regionale del Nuovo Psi. Un partito che, spiega la Iuretig, «ha mantenuto la sua posizione nel centrodestra ed è rappresenta¬to qui in regione da un neo-costituito quadro dirigenziale». La Iuretig dice di aver scelto questa collocazione politica «per coerenza, perché convinta che la posizione della Costituente sia perdente in quanto collocata nell’area dei conservatori e non in quella dei riformisti. Il Nuovo Psi si riconosce «nel modello socialista liberale e riformista che ha trovato in Betti-no Craxi la sua massima espressione». Il segretario si scaglia contro chi «veicola deliberatamente l’idea che sia il Nuovo Psi e non solo alcuni dirigenti ad avere dirottato a sinistra».

ELEZIONI:SICILIA;INTESA PDL-MPA CON INCOGNITA MICCICHE’/ANSA

ELECTION DAY 13-14/4;SI’berlusconi A LOMBARDO;CUFFARO,UDC CI STA (di Alfredo Pecoraro) (ANSA) – PALERMO, 19 FEB – Al Nord il patto di ferro con Bossi, al Sud e nelle isole l’accordo con il Movimento per l’autonomia che si presentera’ con il simbolo apparentato al Pdl. Non solo, il leader Raffaele Lombardo sara’ sostenuto dal Cavaliere anche nella corsa alla presidenza della Regione Sicilia. Dopo una lunga trattativa l’intesa tra Pdl e autonomisti dunque e’ stata raggiunta, anche se manca qualche dettaglio come conferma Lombardo, ma soprattutto bisogna ancora vedere cosa fara’ Gianfranco Micciche’, che non sembra voler ritirare la propria candidatura alla Regione, forte del consenso che gli aveva dato Fi nelle scorse settimane.
Sono molti i tasselli che berlusconi e Lombardo hanno dovuto incastrare per comporre il puzzle di un’alleanza politica che, oltre alle normali garanzie sulla composizione delle liste e sui simboli, deve tener conto di una variabile di peso: lo scontro tra Gianfranco Micciche’ e Salvatore Cuffaro.
L’intesa tra Pdl e Mpa e’ arrivata a conclusione di due ore di faccia a faccia con berlusconi a Palazzo Grazioli, dove Lombardo si e’ presentato con il leghista Roberto Calderoli, in nome dell’alleanza elettorale delle politiche 2006. Prima di mettere il sigillo al ‘matrimonio’ Pdl e Mpa approfondiranno il tema della presentazione del simbolo nel Mezzogiorno.
‘Stabiliremo i contenuti comuni di questa presenza con quella della Lega Nord e insieme – spiega il leader del Mpa – potremo organizzare un programma che potrebbe diventare parte di un programma di governo che punti sullo sviluppo del Sud, su un piano straordinario per le infrastrutture e su una fiscalita’ speciale’.
L’abbraccio con berlusconi riguarda anche le regionali nell’isola. ‘Il Pdl – annuncia Lombardo – mi ha rivolto l’invito a candidarmi anche a nome loro, non solo del Mpa.
Invito che ho gradito ma al quale non ho risposto perche’ c’e’ ancora un problema di alleanze e di programma’. Il problema principale si chiama Salvatore Cuffaro, l’ex governatore, che oggi ha ribadito il suo ‘rapporto indissolubile’ con il leader del Mpa.
Diverso l’approccio di Pier Ferdinando Casini che, a margine del ricevimento dell’ambasciata italiana presso la Santa Sede per l’anniversario dei Patti Lateranensi, ha detto ai giornalisti: ‘Ma secondo voi io affido il mio futuro politico a Lombardo? L’Udc, nelle giunte locali, resta dov’e’, ma certamente non con i vincoli di prima’. Ma Cuffaro, che ha sempre dialogato con berlusconi, va avanti a fianco del suo fedelissimo: ‘Lombardo e’ il nostro candidato – dice – se tutto il centrodestra vuole fare una battaglia per vincere non puo’ che stare con lui’.
Lo stesso Lombardo assicura di continuare a lavorare ‘perche’ si arrivi a una candidatura unica e forse io posso essere colui che e’ capace di fare la sintesi’. Un messaggio rivolto a Micciche’ che ha parlato al telefono con berlusconi dopo la riunione che il Cavaliere ha avuto con il leader autonomista.
L’ex ministro al momento tiene duro: ‘Io ormai ho a cuore solo le sorti della Sicilia, al governo di Roma ho gia’ dato”, scrive sul suo blog e accenna a ‘progetti di rivoluzione’ che ‘vanno costruiti, con calma e forte determinazione’. La rivoluzione potrebbe sfociare in una lista che l’ex ministro avrebbe in mente di presentare, sfidando la sua ex Cdl. Cuffaro pero’ non demorde e di Micciche’ dice che ‘e’ inadeguato a governare una regione difficile come la Sicilia’, mentre giudica ‘di qualita” la candidatura di Anna Finocchiaro per il centrosinistra.
La prova del nove la daranno le urne. Anche in Sicilia ci sara’ l’election day. Come in altre regioni, i siciliani andranno al voto il 13 e il 14 aprile.(ANSA).

TV: CALDORO (NUOVO PSI), DI PIETRO E VELTRONI A GAMBA TESA

(ANSA) – ROMA, 18 FEB – ‘Le idee di Antonio Di Pietro per il settore dell’informazione confermano la natura illiberale della sua proposta che condizionera’ pesantemente la politica del Partito Democratico di Veltroni.’. Lo sottolinea Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi in una nota.
‘E’ la prima entrate a gamba tesa della campagna elettorale e non sara’ l’ ultima. Il centrosinistra sara’ – aggiunge – sempre piu’ caratterizzato da posizioni giustizialiste e dalla volonta’ di ‘colpire’ gli avversari politici’.
‘L’Italia dei Valori – conclude Caldoro – vuole drasticamente ridurre gli spazi del pluralismo nell’ informazione pubblica e privata’. (ANSA).

ODIANO TANTO I SOCIALISTI DA RIFIUTARLI ANCHE COME SERVI SCIOCCHI

Siamo alle ultime battute per definire le alleanze, le convergenze e le eutanasie regolarmente programmate a tavolino. Perché proprio di questo si tratta. Veltroni esce allo scoperto e decreta, col suo ‘non si può fare’ lo stacco della spina che, fin’oggi ha tenuto in vita i socialisti di Boselli, GDM e Bobino Craxi. A nulla son valsi meriti quadrilustri, a nulla l’essere stati più prodiani di Prodi , a nulla, proprio a nulla, l’essere stati servitori fedeli: quando bisogna attuare l’eutanasia non c’è riconoscenza che tenga, essa va prontamente realizzata, e Walter Veltroni non si tira indietro.

Potremmo chiudere la riflessione con un semplice ben gli sta, ma non intendiamo infierire maramaldamente, così come hanno già fatto gli ex comunisti che oltre al danno hanno voluto infiocchettare il tutto con la beffa. Fuori gli ultimi socialisti che credevano (?!?) alla bontà di una sinistra egemonizzata dai comunisti, e dentro, ma guarda un pò, tale Antonio Di Pietro ch’è il peggio del giustizialismo attualmente in circolazione. Infatti quando parla di Bettino Craxi continua vergognosamente a parlare di un latitante dimenticando (ma non è colpa sua) quanti patrioti hanno dovuto salvarsi per evitare prigione e ‘suicidi’ vari nella storia del nostro Paese.

Questo è il quadro a sinistra (???) dove albergano oltre ai giustizialisti, i poteri forti dei media, del padronato, della finanza e degli stessi servizi (a proposito l’ex Superprefetto di Reggio Calabria, attualmente Vice capo della Polizia, Luigi De Sena sarà capolista al Senato per gli ex in Calabria). In questo territorio, impropriamente chiamato centrosinistra, neanche una riserva indiana socialista può essere tollerata. Ed oggi fa ridere quando, con molta prosopopea, si afferma che i socialisti correranno soli, nascondendo a loro stessi che questo correre verso il nulla è un correre verso la dipartita e senza alcuna speranza di ritorno.

Nel centro-destra (ma può onestamente essere chiamata centrodestra un’aggregazione moderata, libertaria e riformista?), si suona tutt’altra musica. In esso, e non solo oggi, ma fin dalla nascita del polo, senza gioiosa macchina da guerra, hanno trovato spazio e omogeneità di intenti i socialisti nella loro stragrande maggioranza. Parlo soprattutto degli elettori socialisti che hanno seguito la strada tracciata da Bettino, molto distinta e distante dall’intolleranza comunista. In questa aggregazione abbiamo lavorato e mantenuto in piedi la nostra storia; in questa aggregazione abbiamo contribuito a governare Regioni, Province e Comuni; in questa aggregazione non viene respinta un’alleanza politica costruita sui valori di libertà, giustizia e buon governo; in questa aggregazione continueremo a starci senza alcun disagio.

Il Nuovo PSI di Stefano Caldoro ha saputo resistere a tutte le traversie che la vicenda politica ha riservato ai socialisti, ha saputo mantenere la dritta giusta dinanzi alle giravolte del Bobo nazionale, ha respinto le forzature del Gianni internazionale, non si è per nulla appassionato ad una Costituente di ex gruppi dirigenti che tutt’al più sono da considerare reduci e combattenti. Il Nuovo PSI ha scelto di mantenere la propria collocazione non dove lo poteva portare il cuore, ma solo dove lo ha saputo portare il cervello.

L’attuale esperienza sia di monito per tutti i socialisti di base, che debbono sapersi liberare da lacci e laccioli artatamente messi in circolo dagli interessati, ed evitino di continuare a essere prigionieri di scelte nominaliste. Basta, quindi, con divisioni costruite su assurdi steccati che si chiamano destra e sinistra, perché lo spartiacque è altro e si chiama: giustizia, libertà, tolleranza, rispetto degli avversari, in una parola riformismo.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria 18. 2.2008

Mantenere l’autonomia e l’identità

questa è un’occasione storica per i Socialisti, quella di tornare a vivere dopo 15 anni; tuto questo può avvenire grazie a Berlusconi che paradossalmente, proprio nel momento in cui vuole fare morire i partiti piccoli può farci da levatrice.
Come?
basta guardare lo scenario che abbiamo davanti.
Lo SDI di Boselli, Angius e De Michelis è morto ammazzato.
Ma questo lo si sapeva; hanno compiuto il disegno di questi 15 anni: hanno ucciso i Socialisti e quello che li finiti è stato lo stesso cecchino che aveva inaugurato le danze: Di Pietro.
Ecco perchè non possono stare in questa sinistra; ecco perchè molti di noi, anzi quasi tutti non hanno mai messo in dubbio che tra Fini e D’Alema er più potabile Fini.
Questa è la prova provata che i Comunisti non ci vogliono.
E il De Michelis che non voleva finire sotto le macerie due volte di fila , invece c’è finito dritto dritto.
Nello schieramento del PDL, così adesso si chiama la ex CDL, invece la novità è che non c’è Casini.
Da una parte (Veltroni) e dall’altra (Casini) dicono che il PDL è troppo di destra.
Qual’è il movimento politico che oggi invece potrebbe dare la dimostrazione del contrario?
Il NUovo PSI!
Ovviamente questo dipende da quanto il nostro gruppo dirigente saprà trattare il proprio progetto politico piuttosto che le necessità personali.
Se saprà cogliere cioè l’occasione irripetibile che ci si pone davanti, quello cioè di occupare uno spazio vacante, lasciato libero un pò per forutna un pò per incapacità degli altri, o se viceversa prevarrà la necessità di “sistemare” le necessità personali.
Nel PDL potremmo trovare anche con altri personaggi oggi in F.I. la possibilità di aggregare un’area omogenea che apra la partita sui nuovi bisogni della nostra Società.
Certo un ragionamento lo si deve fare in merito al PDL.
Se questo è il futuro che guarda al PPE, allora noi non potremmo esserci.
Aprire la scommessa di un movimento politico riformista, liberale, moderno è l’imperativo che dobbiamo darci.
Per questo diventa indispensabile mantenere la nostra identità ed autonomia.
Che non significa necessariamente fare una nostra lista (meglio se ci sarà), ma che viceversa significa mantenere in piedi il progetto politico che ci ha portato in tutti questi anni a cercare di ricostruire il Partito Socialista Italiano.

Gianni Di Giacomo

CADE LA MASCHERA, L’ON. MANCINI APRA GLI OCCHI

(lettera aperta all’on. Giacomo Mancini)

Caro Giacometto, scusami se mi permetto d’usare questo cortese diminuitivo che è servito, in passato, a distinguerti da tuo nonno Giacomo, ch’è stato uno dei protagonisti dell’autonomismo socialista e dell’avvio della splendida stagione craxiana del riformismo socialista, anche se nell’ultima fase, forse perché ferito mortalmente dall’accanimento comunista e da quello giudiziario dispiegato nei suoi confronti, si è ‘piegato’ ai signori comunisti divenendo loro alleato.

Ma veniamo al motivo della mia lettera aperta.

A differenza di Bobo Craxi che forse troverà uno strapuntino nel PD, perché i comunisti, pur lavorando a distruggere i socialisti, badano sempre ad arruolare ‘cognomi’ che fanno ancora fremere i cuori socialisti, tu sarai forse condannato al ruolo di cavaliere errante. Ma anche tu hai un cognome pesante, soprattutto in Calabria, ed è molto triste leggere (finora senza smentita) quel che scrivono alcuni giornali sul tuo bussare alle porte, sia a sinistra che a destra.

Io non ci credo che, a costo di ottenere anche tu uno strapuntino, collaudo bobiano, non ti curi degli interlocutori, dei loro programmi e della loro storia. Di cosa sono e cosa fanno questi signori a partire dall’americano Walter. Credo al contrario che dopo il vergognoso atteggiamento di Walter Veltroni e dopo la sua sentenza: ‘non si può fare’, sia scattata in te una fase di riflessione e di ripensamento delle certezze coltivate fino a ieri.

Se ciò non fosse vero, mi dispiacerebbe enormemente. E’ una fase che attraversa tutte le menti pensanti. Voglio, infatti, riferirtene solo una, quella dell’on. Mauro Del Bue (Costituente come te, ma proveniente da una mini scissione del mio Partito, il Nuovo PSI ). Egli amaramente scrive: “Perché Veltroni preferisce Di Pietro ai socialisti e ai radicali?” e si risponde: “Perché Di Pietro è il partito delle manette e dell’antipolitica. Allearlo è utile. Non si sa mai. Meglio non rischiare di averlo contro in campagna elettorale, lui e Grillo. E poi da tangentopoli in avanti i Ds non sono mai stati dalla parte del garantismo. Coerenza, dunque, unita a paura. Il programma non c’entra nulla. Fra l’altro in nessun incontro con Veltroni se n’è discusso. E lui steso ha ammesso che verrà presentato sabato. Davvero stupendo”. Mauro Del Bue, purtroppo, non ha ancora voluto trarne le conclusioni, fallo almeno tu.

Si, fallo almeno tu, perché la Calabria ha bisogno di riformismo, e tu saresti necessario per aiutare a ricostruire le fila e poter guardare con più speranza in avanti. Noi lo stiamo facendo ma apprezzeremmo molto, e insieme a noi le stesse popolazioni calabresi, se lo facessi anche tu. Ci vuole certo coraggio, ma in politica è necessario ed è prerogativa delle menti forti: fai, quindi, la tua scelta. Non avremmo alcuna riserva a proporti come candidato a Governatore della nostra Regione, anch’essa pronta alla dipartita, perché sarebbe assurdo, dopo quanto è avvenuto, tenerla ancora in vita sia pure per qualche settimana.

Giovane on. Giacomo Mancini, non perdere tempo, noi e i compagni del Nuovo PSI, ti aspettiamo.

Adolfo Collice
Segretario Regionale e Vice Segretario Nazionale del Nuovo PSI

Cosenza, 15.2.2008

PD: MORONI (FI), VELTRONI CEDE A GIUSTIZIALISMO CON IDV

(ANSA) – ROMA, 13 FEB – ‘I buoni propositi di Walter Veltroni cedono il passo ad Antonio Di Pietro. Il partito democratico si allea con il simbolo della demagogia, del populismo e del giustizialismo. Una sinistra moderna ed europea non puo’ che essere garantista. Il Partito democratico fallisce, dunque, prima di iniziare’. E’ quanto sostiene Chiara moroni, vice presidente dei parlamentari di Forza Italia.
‘E’ paradossale che Veltroni apra all’ex magistrato per chiudere alla Costituente di Enrico Boselli. I socialisti come Boselli e De Michelis dovrebbero riflettere sulle evidenti difficolta’ che un progetto riformista trova in quel che resta della sinistra italiana’. ‘Ancora una volta le proposte riformiste – conclude moroni – potranno essere declinate al fianco di Silvio berlusconi e del Popolo delle Liberta”. (ANSA).

ELEZIONI:BARANI(N.PSI),PD-IDV? GIUSTIZIALISMO E CATTOCOMUNISMO =

(AGI) – Roma, 13 feb. – “La scelta di Veltroni dimostra che il Pd, che ha gia’ animato una alleanza cattocomunista, sceglie la opzione giustizialista che e’ antitetica al riformismo”. Lo dice Lucio Barani, parlamentare del nuovo psi e promotore come sindaco di Aulla negli anni Novanta della ‘dedipietrizzazione’ del suo comune.
Barani aggiunge: “Sapere che Boselli continua ad elemosinare un accordo con il Pd, anche alle luce di questa novita’, vuol dire che ha rinunciato ad ogni credibile progetto riformista”. (AGI)

ELEZIONI, NUOVO PSI A BOSELLI: SI APRA DIALOGO SU PROGRAMMI

(9Colonne) Roma, 13 feb – “Considerato che la cittadinanza ai socialisti viene negata nel centrosinistra è bene che si rifletta anche valutando altre possibilità evitando quello della sola testimonianza”. Lo dichiara Umberto Caruso, vicesegretario nazionale del nuovo psi di Stefano Caldoro, dopo la decisione del Pd di allearsi con Di Pietro. “Il nuovo psi, che è fra i fondatori della la Casa delle Libertà, ha scelto la collocazione che permette la sopravvivenza del socialismo liberale. Se Boselli – aggiunge – realmente è convinto della ‘pulizia etnica’ dei socialisti da parte del Pd e se realmente vuole portare avanti un discorso politico socialista può, superando i pregiudizi, mettere al centro del dibattito idee e progetti per confrontarsi sulle scelte programmatiche”. “Seguendo tale percorso – conclude l’esponente del nuovo psi – sarà possibile aprire un dialogo con chi ha sempre rifiutato l’egemonia giustizialista delle sinistra post comunista innanzitutto promuovendo una scelta di campo che non ha mai mortificatola storia, la idealità ed i progetti riformisti”.

BERLUSCONI, FORSE, SI E’ INFILATO IN UNA TRAPPOLA

C’è qualcosa che non va nell’attuale vicenda politica. Si ha, infatti, l’impressione che si sia avviato un percorso che, pur utilizzando oggi il sistema di voto chiamato porcellum, si è deciso di affrontare con un meccanismo previsto dall’ipotesi referendaria o dal cosiddetto Vassallum. In parole povere sembra che si voglia ottenere il premio di maggioranza, che l’attuale legge riserva alla coalizione più votata, direttamente alla lista più votata.

Nulla di scandaloso se veramente fosse una sfida tra gentiluomini. Ma ci permettiamo di avanzare qualche dubbio in proposito che intendiamo analizzare concretamente.

Walter Veltroni sceglie di andare da solo perché, cosciente dell’impossibilità di vincere la sfida, tenta di ottenere due risultati. Da una parte, quello d’uscire a testa alta dal confronto, e dall’altra, quello di mantenere sulla scheda le identità di tutti gli alleati che così possono impegnarsi a difendere il proprio patrimonio elettorale: una specie di operazione ‘fidelizzazione’ da poter utilizzare pienamente il prossimo anno dopo la riforma elettorale o dopo i referendum, e quando, comunque, pur di cacciare l’odiato cavaliere nero nessuno degli alleati del centrosinistra andrà troppo per il sottile nel ricreare l’alleanza così sdegnosamente rifiutata oggi. A sinistra, quindi, non c’è oggi alcuna lista unica come vorrebbe farci credere il signor Veltroni, ma un presentarsi con le singole identità nel tentativo di mantenere intatte le proprie legioni.

La scelta di Silvio Berlusconi di anticipare la lista unica di un anno rischia, invece, di provocare un consistente salasso nell’elettorato moderato e riformista per l’oggettiva assenza identitaria sulle schede elettorali (operazione realizzata solo nel centrodestra). Ciò, seppur oggi non provocherà la sconfitta dell’alleanza, è destinato a creare le basi per la sconfitta in un domani abbastanza ravvicinato. Il salasso di oggi rischia di non essere riassorbito domani. La disaffezione del proprio elettorato può diventare drammatica quando si dovrà votare con una legge riformata, dal Parlamento o dai cittadini, e il premio di maggioranza andrà alla lista più votata.

Chiaramente, fra un anno o si avrà una nuova legge, o si andrà ai referendum. Nell’un caso e nell’altro si dovrà andare ad un nuovo scioglimento delle Camere, perché si avrà una situazione paradossale non certamente sostenibile, che è quella di un Parlamento eletto col ‘porcellum’ che come legge vigente sarà letteralmente cancellata dal Parlamento, o dal voto dai cittadini.

Ed allora, a che serve vincere oggi e creare le basi per perdere a distanza di un anno? E’ chiaro che non serve a niente. Ed allora perché rischiare, quando la vittoria è a portata di mano? Si ha l’impressione, purtroppo, che si sia finiti in una trappola senza uscita di sicurezza. Una riflessione di qualche giorno non guasterebbe dato che questa coalizione dovrebbe voler vincere e voler governare veramente per il tempo necessario a curare i guasti causati dall’armata Brancaleone ed avviare quel risanamento che contrasti il rischio di declino dell’Italia.

Il Nuovo PSI di Stefano Caldoro, per le scelte di campo fatte senza alcun tentennamento contro gli scissionisti dell’altroieri (Bobo) e quelli di ieri (GDM), è fermo nell’alleanza guidata da Silvio Berlusconi e ne accetta chiaramente le scelte operative. I dubbi espressi sono solo elementi di riflessione che si vogliono semplicemente sottoporre a valutazioni più approfondite.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria 11.12.2008

Apc-ELEZIONI/ CALDORO: DA VELTRONI LA LEGGEREZZA DELL’ESTETICA

Diversa è vita quotidiana, anche lavorare per far rialzare Italia

Roma, 10 feb. (Apcom) – “Il discorso di Veltroni è ben costruito e ben letto, ma esprime la leggerezza dell’estetica”. Lo ha dichiarato Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi, commentando le parole del leader del Pd da Spello. “Cosa diversa – aggiunge – è la vita quotidiana, fatta di lavoro, di difficoltà economiche, di sacrificio. Cosa diversa – osserva ancora Caldoro – sarà rimboccarsi le maniche ed affrontare i tanti problemi da risolvere per far rialzare l’Italia e soprattutto il morale degli italiani, dopo gli ultimi due anni di politica inconcludente e rissosa del governo Prodi, voluto anche dallo stesso Veltroni”.

Ora, e solo ora!

Alle prossime elezioni andremo finalmente e per fortuna da soli.
Il nostro partito sarà presente, da solo, con un nostro candidato Premier.
Avremo il contrassegno su tutte le schede per le elezioni alla Camera ed al Senato.
Forse non è stata una scelta, ma una necessità. Benvenuto a questo destino!
Ora, e solo ora, tutte le critiche, tutte le perplessità, tutti i disagi, tutte le scuse
cadono di fronte alla responsabilità di essere coerenti con se stessi e con una
idea.
Non saremo con Veltroni ed il Partito Democratico. Non saremo con Berlusconi
e l’ex Casa delle Libertà.
Saremo soli con noi stessi con il nostro simbolo con la nostra storia, con la nostra
scuola, con la nostra coscienza.
Quante volte abbiamo, tutti, da destra e sinistra, invocato l’identità socialista,
l’autonomia di appartenenza, l’orgoglio di essere ne comunisti, ne democristiani?
Ora abbiamo la possibilità di dimostrarlo!
Dovremo superare il 4% alla Camera e l’8% nei collegi al Senato.
Velleitario? No, non è impossibile e vi spiego il perché:
Quello che accomuna tutti i socialisti italiani, dispersi nelle più disparate collocazioni,
è il desiderio di essere autonomi ed indipendenti. Questo è il denominatore
comune dell’unità, della convergenza e, oserei dire, della passione e
dell’entusiasmo. E’ questa condizione che trova unanime consenso e che provoca
il miracolo della condivisione universale. Sembrava un’utopia ora è una realtà.
Ora i voti di tutti i socialisti perduti possono ritrovare la loro casa.
Non ci sono più scuse, cadono, di fronte a questa sfida, le critiche, anche mie,
sulla mancanza di coraggio, di osare, di protagonismo, di presenza.
Andando da soli saremo gli unici a rappresentare politicamente e graficamente i
socialisti italiani senza vincoli di appartenenza o di soggezione Nessun altro simbolo
socialista concorrerà sulle schede a creare confusione e distrazione.
Avremo anche un’altra esclusiva:
Saremo in Italia i soli a garantire l’aggancio con il socialismo europeo!
Abbiamo bisogno di molte cose: di un gruppo dirigente rinnovato e motivato, di
proposte aggiornate, di linguaggi moderni, ma soprattutto abbiamo bisogno di
energie che si producono dall’entusiasmo e dalla passione.
Entusiasmo e passione sono quel potente motore invisibile che muove le masse,
che avvia i processi di trasformazione e di cambiamento, che segna il passaggio
di epoche e di stagioni.
Oggi, questo motore, può essere acceso perchè solo ora abbiamo ripreso la dignità
della nostra idea e della nostra storia.
I giorni di campagna elettorale saranno pochi e affollati da mega propagande e
dal protagonismo bipolare. Nessuno di questi colossi di carta, però, porta con se
successi e risultati. Tutti loro escono da sconfitte e ripropongono gli stessi schemi
con tentativi di nascondere i difetti congeniti usando protesi posticce o cosmetici
di bassa qualità
Anche per questo c’è spazio per noi. C’è ampio spazio.
Abbiamo alleati una grande forza ed un privilegio:
Essere socialisti. Solamente ed unicamente socialisti.
Mi sento di riproporvi uno slogan del passato quanto mai attuale:
SOCIALISTI PERCHẾ EUROPEI.

Sergio Verrecchia