Si è parlato di pugni, di rissa, ma sono esagerazioni. Ci sono stati spintoni e grida di dissenso, è vero, in un dibattito piuttosto acceso, ma niente di più.»
Cerca di minimizzare Stefano Caldoro, coordinatore nazionale del Nuovo Psi.
«De Michelis ha voluto forzare la mano», aggiunge. Ma soprattutto l’ex ministro del governo Berlusconi difende quella che considera la linea maggioritaria del partito:
«Finché rimane l’attuale sistema elettorale bipolare dobbiamo restare alleati della Cdl, pur nella nostra autonomia: quindi forte critica al governo Prodi e alla politica dell’Unione».
E se si dovesse approdare al modello tedesco?
«Se si andasse in questa direzione, senza imporre cioè scelte di campo, allora si potrebbe affrontare anche la cosiddetta questione socialista. Ma attenzione: chi pensa di fare un piccolo cespuglio con lo Sdi, è su una cattiva strada».
De Michelis però ci sta lavorando con impegno…
«La sua posizione è legittima ma mi pare più da intellettuale, da single, che da progetto vero e proprio. Mi ricorda quella di Ugo Intini che decise di passare dall’altra parte da solo. E allora fu proprio De Michelis, su nostra richiesta, a difendere l’autonomia del partito».
Meno di due mesi alle amministrative e un partito spaccato: non è un bel vedere…
«Gli elettori non perdonano i tradimenti. E del resto il Nuovo Psi è alleato del centrodestra nell’80 per cento dei 39 grandi Comuni e Province che andranno alle urne a maggio. Chi voleva andare a sinistra ormai lo ha già deciso, che senso ha riproporre ancora la questione?».
n. sant.
Pubblicato su Il Mattino del 01/04/2007