REGOLA PRIMA, MAI COABITARE CON I SERPENTI

Mancano ormai meno di tre settimane alle elezioni che dovranno decidere a chi affidare la guida politica del Paese. Fra meno di tre settimane gli italiani potranno porre la parola fine uno dei periodi più ‘sgangherati’ della politica italiana, chiudendo la fase del ‘non governo’ o, meglio, del governo all’incontrario che tanti danni ha prodotto all’Italia. Fra tre settimane, anche il Nuovo PSI vuole e deve dare il suo contributo alla realizzazione di questo obiettivo.

E ciò anche se, per la prima volta dal ripristino del Garofano, dopo la falsa rivoluzione, il simbolo dei socialisti craxiani non sarà presente, visivamente, sulla scheda elettorale. Detta assenza non diminuirà, per nulla, l’impegno dei militanti socialisti perché fortemente motivati per la vittoria del Popolo della Libertà. Non solo e non tanto perché ci è stata garantita l’elezione del Segretario Nazionale, Stefano Caldoro (candidato a capolista in Campania), e quella del deputato uscente, Lucio Barani (candidato in Toscana), con l’impegno a spendere un ulteriore riconoscimento verso quei territori dove più marcata è la presenza organizzata dei socialisti, ma sopratutto per la chiarezza degli obiettivi e del programma presentato come ‘le sette missioni’ di Silvio Berlusconi.

Intanto Caldoro e Barani, a differenza degli ‘altri’ socialisti (boselliani, bobiani o costituenti) che avendo ricevuto il benservito chiudono ingloriosamente la loro sudditanza all’egemonia comunista, saranno gli unici socialisti del Garofano che siederanno in Parlamento, mentre gli altri assaporeranno ‘come sa di sale lo pane altrui’. La cosa che più brucia, però, sulla pelle e nelle carni dei socialisti di base non è la mancata elezione di alcuni dirigenti socialisti, quanto il metodo col quale si è proceduto alla pulizia etnica da parte del signor Veltroni e dei dirigenti comunisti comunque camuffati.

Non solo si è deciso di cacciare i socialisti che, così, saranno destinati a scomparire dal panorama politico parlamentare italiano ma, aggravando la situazione, si è deciso l’imbarco del principale simbolo della loro vergognosa mattanza, quell’ Antonio Di Pietro che è il campione assoluto del giustizialismo nel nostro Paese ed ha già dichiarato che vuole fare il Ministro della Giustizia perché ‘deve completare la pulizia iniziata con mani pulite’.

Chi ha chiuso gli occhi e ha fatto finta di non vedere con quali serpenti coabitava, non può oggi dolersi del fatto che il morso di alcuni di essi sia letale. Ognuno certamente è arbitro del proprio destino e delle scelte operate, ma per ognuno arriva il momento della riflessione e della verità. Non voler riacquistare la vista significa aver scelto deliberatamente l’eutanasia per se e per tanti valorosi compagni che li hanno improvvidamente seguiti. C’è, comunque, da sperare che qualcuno degli attuali ‘ciechi’ apra finalmente gli occhi e senza farsi condizionare da falsi nominalismi (destra-sinistra) sappia, finalmente, concretizzare la propria riflessione.

Noi non abbiamo di questi problemi. Il nostro compito è come contribuire a far diventare concretezza le scelte programmatiche delle ‘sette missioni’, dove non c’è di tutto e il suo contrario, ma solo indicazioni nette e concrete da avviare subito alla loro realizzazione dando una forte sterzata all’inconcludenza prodiana. Abolizione Ici su prima casa, detassazione degli straordinari, ripresa del nucleare, rilancio opere pubbliche (ponte sullo Stretto in primis), riduzione costo della politica, lotta alla criminalità con certezza della pena, riforma giustizia con l’introduzione della figura dell’avvocato dell’accusa per esaltare la terziarietà del giudice, lotta all’inflazione e al carovita, saranno alcune delle cartine di tornasole di un reale cambio di fase.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria, lì 25.3.2008

3 commenti su “REGOLA PRIMA, MAI COABITARE CON I SERPENTI”

  1. Da vecchio socialista esprimo il mio profondo rammarico per la triste scomparsa del garofano rosso dalla scheda elettorale.
    La nostra visibilità ne risulterà compromessa a vantaggio dei “compagni” Boselli-De Michelis.
    Peccato!

  2. “Intanto Caldoro e Barani, a differenza degli ‘altri’ socialisti (boselliani, bobiani o costituenti) che avendo ricevuto il benservito chiudono ingloriosamente la loro sudditanza all’egemonia comunista, saranno gli unici socialisti del Garofano che siederanno in Parlamento, mentre gli altri assaporeranno ‘come sa di sale lo pane altrui’.”
    Forse gli altri, cioè i veri socialisti, cioè quelli che stanno a sinistra, dove in tutto il mondo stanno i socialisti, non sono così legati al potere e possono rimanere coerenti con le proprie idee, anche a rischio di rimanere senza posti in Parlamento! Quindi del pane altrui si può fare a meno, soprattutto se sa di fascio.

  3. Intanto i socialisti NON E’ VERO che sono stati sempre a sinistra. Lo hanno fatto solo due volte, e ne hanno amaramente pagato le conseguenze. La prima col Fronte popolare con la conseguenza di farsi ‘spogliare’ dai comunisti che sono riusciti a capovolgere il rapporto di forza esistente tra i due partiti (PCI e PSI) che era a totale favore dei socialisti.
    La seconda volta con De Martino che era riuscito a portarci ai minimi storici.
    I maggiori ‘splendori’ se così vogliamo chiamarli li abbiamo avuti con la nostra collocazione nell’alveo riformista e moderato. Craxi (Bettino ovviamente) ne è stato un interprete genuino, e guarda caso era ODIATO dai COMUNISTI tanto da farlo, quando ne ahanno avuto l’occasione, CROCIFIGGERE.
    Tanto per l’esattezza. Vanni

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