BERLUSCONI, FORSE, SI E’ INFILATO IN UNA TRAPPOLA

C’è qualcosa che non va nell’attuale vicenda politica. Si ha, infatti, l’impressione che si sia avviato un percorso che, pur utilizzando oggi il sistema di voto chiamato porcellum, si è deciso di affrontare con un meccanismo previsto dall’ipotesi referendaria o dal cosiddetto Vassallum. In parole povere sembra che si voglia ottenere il premio di maggioranza, che l’attuale legge riserva alla coalizione più votata, direttamente alla lista più votata.

Nulla di scandaloso se veramente fosse una sfida tra gentiluomini. Ma ci permettiamo di avanzare qualche dubbio in proposito che intendiamo analizzare concretamente.

Walter Veltroni sceglie di andare da solo perché, cosciente dell’impossibilità di vincere la sfida, tenta di ottenere due risultati. Da una parte, quello d’uscire a testa alta dal confronto, e dall’altra, quello di mantenere sulla scheda le identità di tutti gli alleati che così possono impegnarsi a difendere il proprio patrimonio elettorale: una specie di operazione ‘fidelizzazione’ da poter utilizzare pienamente il prossimo anno dopo la riforma elettorale o dopo i referendum, e quando, comunque, pur di cacciare l’odiato cavaliere nero nessuno degli alleati del centrosinistra andrà troppo per il sottile nel ricreare l’alleanza così sdegnosamente rifiutata oggi. A sinistra, quindi, non c’è oggi alcuna lista unica come vorrebbe farci credere il signor Veltroni, ma un presentarsi con le singole identità nel tentativo di mantenere intatte le proprie legioni.

La scelta di Silvio Berlusconi di anticipare la lista unica di un anno rischia, invece, di provocare un consistente salasso nell’elettorato moderato e riformista per l’oggettiva assenza identitaria sulle schede elettorali (operazione realizzata solo nel centrodestra). Ciò, seppur oggi non provocherà la sconfitta dell’alleanza, è destinato a creare le basi per la sconfitta in un domani abbastanza ravvicinato. Il salasso di oggi rischia di non essere riassorbito domani. La disaffezione del proprio elettorato può diventare drammatica quando si dovrà votare con una legge riformata, dal Parlamento o dai cittadini, e il premio di maggioranza andrà alla lista più votata.

Chiaramente, fra un anno o si avrà una nuova legge, o si andrà ai referendum. Nell’un caso e nell’altro si dovrà andare ad un nuovo scioglimento delle Camere, perché si avrà una situazione paradossale non certamente sostenibile, che è quella di un Parlamento eletto col ‘porcellum’ che come legge vigente sarà letteralmente cancellata dal Parlamento, o dal voto dai cittadini.

Ed allora, a che serve vincere oggi e creare le basi per perdere a distanza di un anno? E’ chiaro che non serve a niente. Ed allora perché rischiare, quando la vittoria è a portata di mano? Si ha l’impressione, purtroppo, che si sia finiti in una trappola senza uscita di sicurezza. Una riflessione di qualche giorno non guasterebbe dato che questa coalizione dovrebbe voler vincere e voler governare veramente per il tempo necessario a curare i guasti causati dall’armata Brancaleone ed avviare quel risanamento che contrasti il rischio di declino dell’Italia.

Il Nuovo PSI di Stefano Caldoro, per le scelte di campo fatte senza alcun tentennamento contro gli scissionisti dell’altroieri (Bobo) e quelli di ieri (GDM), è fermo nell’alleanza guidata da Silvio Berlusconi e ne accetta chiaramente le scelte operative. I dubbi espressi sono solo elementi di riflessione che si vogliono semplicemente sottoporre a valutazioni più approfondite.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria 11.12.2008

3 commenti su “BERLUSCONI, FORSE, SI E’ INFILATO IN UNA TRAPPOLA”

  1. Cari compagni,la coerenza dove è andata a finire.? Oggi più che mai bisogna riccompattarci tutti per le elezioni di Aprile.Riccompattarci non per sommare i voti ma per dare alla politica Italiana i valori del riformismo socialista che con berlusconi e il pd veltroniano vanno a sparire.Dobbiamo presentare un unico simbolo alla camera e al senato, con Boselli SPINI ANGIUS. Caldoro ho 47 anni socialista da generazioni non possiamo non vedere più in parlamento un gruppo di veri socialisti.Ci si incontra siamo tutti socialisti a parole ai fatti ogniuno va per la sua strada e così non va bene.Quindi Uniti per far valere le ragioni del socialismo.Non commettiamo errori questa è una partita troppo grande non possiamo perderla il paese a bisogno dei socialisti per difendere la laicità i diritti dei lavoratori altrimenti le battaglie vinte per merito dei socialisti di Nenni fino a Craxi vanno a farsi benedire.
    Gabriele Franci
    via salvemini,41
    61029 URBINO

  2. Mi dispiace deluderti, carissimo compagno, ma mentre i gruppi dirigenti andavano alla ricerca di nicchie per la propria supravvivenza, gli elettori socialisti trasmigravano in massa verso FI. I socialisti di base, quelli che non cercavano un posticino a tavola o sotto di essa, senza perdere tempo se ne andavano dove li stava conducendo l’ultimo dei grandi leader riformisti che fu tanto odiato dai comunisti, e altrettanto amato dai socialisti. Se ne andavano verso la libertà, la giustizia, lontano cioè dall’intolleranza e dal giustizialismo comunque travestito.
    Noi, con coerenza verso Bettino, continueremo a tenere vivo quel fiore tanto amato da Craxi, il garofano, per consegnarlo non certamente ad un gruppo di reduci e nostalgici dei successi del passato e degli splendori in cui sguazzavano i ‘dirigenti’del passato, ma a nuove generazioni che cominciano ad affacciarsi all’orizzonte. Sono solo loro che potranno far rivivere il riformismo e la sua storia.
    Apri, quindi, gli occhi e non sognare improbabili ammucchiate di socialisti che inseguono solo interessi individuali. Tra di essi non cercarci perchè noi non ci saremo.

  3. Caro “compagno” Giovanni Alvaro quanto sono lontani gli anni delle elezioni dei socailisti del NPSI al consiglio regionale con il nostro simbolo (anzi quello era il simbolo dei 7 garofani, gli anni delle’elezione alla camera e al senato dei nostri “compagni”, gli anni del 2% alle europee.
    Rivendichiamo sempre il nostro simbolo ? Rivendichiamo sempre le nostre idee ? Speriamo in un futuro in cui il simbolo del garofano, a destra come a sinistra, non sia solo un contenitore per “compagni” che devono poi candidarsi in grandi liste per essere eletti.
    Fermo restando che la miglior cosa resta la sopravvivenza ad ogni costo, ti faccio i miei saluti visto che sarà almeno 1 anno che ti vedo.

    Giacomo Crinò

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