Tavola Rotonda del Nord: un progetto che dobbiamo fare insieme

Credo che si debba cambiare anche il sistema di preparare questi convegni; non più un’oligarchia ristretta, che decide spesso disconnessa dalla realtà, ma delle tesi da sviluppare aperte al contributo della rete.
Vi chiedo quindi di mandarmi tutti i suggerimenti che ritenete opportuni, perchè si possa riempire di contenuti il ragionamento politico che i Socialisti vogliono fare.
Nel frattempo sono andato a riascoltare alcuni contributi del convegno che la Direziona Nazionale (vera) del PSI (vero) fece a Brescia nel 1990. Per chi volesse qui c’è il link.
Aspetto il vostro contributo.

Grazie
Franco Spedale

Contributi del Convegno 1990

Puoi lasciare il tuo suggerimento come commento a questo post oppure compilare la form:

Il dopo Berlusconi è già alle porte

Non so se dire di essere orgoglioso di non far parte di questo Parlamento o meno!
La riflessione nasce dopo aver assistito, via radio alla manifestazione dell’IDV e dopo aver visto in tv il dibattito sul “lodo Alfano”.
Il mio senso di rispetto per le Istituzioni è sicuramente alto, credo che se delegittimiamo le Istituzioni, ciò significhi automaticamente anarchia nella vita di tutti i giorni.
Ma quando è troppo è troppo.
Un Parlamento nominato, in cui c’è di tutto e spesso il peggio, non è certamente un buon viatico.
E questo vale tanto per la coalizione che noi stiamo sostenendo, quanto per l’attuale opposizione.
Un Parlamento nominato con dentro gli amici più cari, le fisioterapiste di famiglia, i portaborse saliti di grado, fa poi quel che può.
Io credo viceversa che chi fa politica, chi vuole essere un dirigente politico, deve in qualche maniera essere un illuminato.
Ciò non significa essere necessariamente di un ceto sociale o di una classe sociale elevata, ma certamente deve avere una “cultura” del senso dello Stato che chi per una vita ha fatto altro fuori che interessarsi di politica non può fisiologicamente avere.
Mi ha fatto tristezza sentire in Piazza Navona i cosìdetti intellettuali di sinistra ( chissà poi perché di sinistra? O lo sono o non lo sono e basta!), la povera rita Borsellino, che utilizzava una frase si e l’altra pure, il ricordo di suo fratello Paolo, la insoddisfatta Sabina Guzzanti prendersela con il mondo!
Per non parlare poi degli interventi alla Camera!
L’unico che si è salvato è stato certamente Cicchitto, che ha posto esattamente i termini della questione per quello che sono.
Tutto è figlio del colpo di Stato di Tangentopoli!
Ma torniamo al punto di partenza!
Essere Parlamentari non è uno status, non può essere un luogo di lavoro, secondo me neanche molto ben retribuito, per quello che dovrebbe richiedere, né può essere interpretato come l’appartenenza ad una casta dentro la quale si gioca con regole e logiche solo interne.
Per me essere Parlamentari significa avere un progetto, avere qualcosa da dire, contribuire al cambiamento e all’evoluzione del nostro Paese, dando il proprio contributo, modesto o elevato che sia, perché il nostro vivere sia al passo con una Società che si evolve.
E il problema è tanto più dei piccoli Partiti che perdono ogni giorno l’occasione di affermare la propria peculiarità e finiscono viceversa per essere fagocitati dai grandi.
Oggi si ha paura di dire qualcosa di diverso rispetto a quello che i “grandi” fanno o dicono, con la preoccupazione poi di stare fuori da tutto.
Penso invece che si debba fare il contrario, che si debba lodare un progetto quando questo è giusto, che lo si debba contestare e contraddire quando lo stesso è secondo noi diverso da un progetto di crescita.
Se ciò non avviene, se cioè non rivendichiamo la nostra identità e la nostra autonomia, che sono sostanzialmente due modi per intendere la nostra libertà di pensiero, se finiamo con lo stare “coperti” avremo fatto sparire il motivo del nostro esistere, quello cioè che siamo convinti di avere molto da dire e qualcosa da fare.
In parte questo è dovuto al sistema elettorale; non esistono più le preferenze, perciò a che serve muoversi?
Noi oggi abbiamo due Parlamentari!
Qualcuno se ne è accorto? I nostri due rappresentanti si muovono sul territorio pronti a “divulgare” la nostra azione politica? Hanno assunto qualche iniziativa Parlamentare tale per cui emerga in qualche misura la presenza di una forza Socialista e riformista nella PDL?
Secondo me no, e lo dico con rammarico. Ho creduto, forse ingenuamente, che questa, non essendoci i vecchi tromboni, sarebbe stata una stagione di crescita.
Siamo certamente in ritardo ma non tutto è perduto, se vogliamo fare politica.
Dobbiamo dare un’inversione di tendenza, guardando al progetto e non a fare una piccola UDEUR.
Se è vero che i progetti corrono sulle gambe degli uomini, è altrettanto vero che prima servono i progetti. E poi gli uomini; non tutti, bastano quelli che hanno voglia di dare il loro contributo, che credono in un ideale, che voglio fare politica perché la vivono come passione e non come un ufficio di collocamento; servono dirigenti che affrontino con consapevolezza un percorso difficile ed irto, che non siamo pronti a tradire dopo la prima delusione, che non siamo pronti a riprendere un percorso con noi solo perché le proprie ambizioni non sono state soddisfatte.
Serve un gruppo coeso e determinato che voglia scommettere in grande, che non subisca ricatti, che sia libero nella mente e nello spirito, che sia pronto a dare battaglia per un ideale.
Dobbiamo dare un colpo di reni a questo Partito; eravamo più attivi anni fa quando eravamo fuori dalle istituzioni di quanto non lo siamo adesso.
Ci serve un progetto, una proposta, ci serve fare politica. Non possiamo perdere l’ultima occasione.
Il dopo Berlusconi è già alle porte, chi non l’ha capito è perduto.

Riflessioni di Laura Turati

Cari tutti,
ringrazio Piergiorgio per la buona volontà e il tempo che dedica a mobilitarci e mi scuso per non avergli potuto dare spalla prima, ma prometto di fare il possibile per essere d’aiuto.
Ho letto in breve successione questa mail e l’intervento di Franco Spedale sul giornale e vorrei aggiungere la riflessione fatta domenica leggendo i giornali: nessuno ha parlato di noi in relazione al congresso di Montecatini. Non solo siamo stati ignorati: il PS è stato da tutti presentato, come al solito, come l’unico partito socialista esistente, poi, di soprammercato, alcuni quotidiani hanno parlato del PS come del partito del Garofano (addirittura) e hanno citato i “socialisti di destra” nominando solo i parlamentari del PDL (Cicchitto e C.). Di noi nessuna traccia. Il nostro Segretario ha parlato dal palco offrendo addirittura diritto di tribuna in parlamento ai padroni di casa che ne sono esclusi: nessun giornalista l’ha sentito né ha capito chi fosse, dato che nessuno gli ha dedicato né una riga né ha compreso chi e cosa rappresentasse.
Piergiorgio scrive “Il consenso, come sapete, ahinoi non si ottiene solo con qualche apparizione in TV” e ha ragione, ma è vero che si fa fatica a proporre la tessera di un partito ignorato.
Raccolgo allora ben volentieri il grido di Franco Spedale e lo interpreto secondo il mio carattere, più propenso alla proposizione che alla denuncia: noi, che qui a Nord abbiamo più difficoltà, è inutile negarlo, cerchiamo di stringere i contatti, di comunicarci le iniziative che ognuno prende così da poterle esportare, riprodotte e magari migliorate. Cerchiamo di occupare uno spazio sulle pagine locali dei giornali nazionali usando anche le conoscenze personali che eventualmente avessimo. I colleghi del PS vanno sulla stampa anche con trafiletti insignificanti, come inciso di un’opinione riportata: facciamo altrettanto! Se occupiamo spazio/pagina con le nostre idee rimarrà meno spazio per ospitare quelle altrui. Ma non sprechiamo spazio e tempo parlando di cosa ci distingue dagli altri, dando di fatto a loro un’ulteriore pubblicità: parliamo di noi, dei nostri programmi!
La contraddizione è che noi siamo in parlamento ma nessuno lo sa, e offriamo diritto di tribuna a loro che nessuno ha votato ma che tutti conoscono!
Siamo persone intelligenti e, da quel che ho capito, tutti con una certa capacità di leadership: se ci coordiniamo sono certa che potremo realizzare qualcosa di buono e di nuovo, adatto al nostro straordinario territorio, arricchendo di idee e contenuti anche il lavoro della Segreteria Nazionale.
Franco dice: “Se saremo capaci di costruire un percorso politico ed organizzativo tale per cui possiamo pensare di raccogliere consensi e di occupare uno spazio politico” e, prima: “Sicurezza, infrastrutture, sanità, giustizia, lavoro; tutte questioni che devono essere affrontate con un approccio moderno, senza preclusioni, senza preconcetti, valutando per attuarle.” Bene
Concordo: lui che è il vicesegretario nazionale e coordinatore del Nord individui e proponga il programma più adatto a dare visibilità e attivare le risorse nelle nostre regioni, noi faremo “rete” attorno a lui, verificheremo le competenze che ognuno di noi può mettere a disposizione del gruppo e le valorizzeremo.
Cominciamo dalle presentazioni, mettendo sul tavolo il dono di competenze e disponibilità che ognuno di noi può portare al gruppo: io mi occupo di editoria e, se volete, posso curare la pubblicazione di qualunque elaborato possa servirvi per le vostre iniziative locali, inoltre posso scrivere senza difficoltà articoli o trafiletti si rendano necessari a chiunque di voi. Di pochi altri so qualcosa e penso di non essere un’eccezione: scambiamoci le informazioni che occorrono e poniamoci degli obiettivi concreti, facciamo un programma.
Perdonate il mio pragmatismo, ma questo è utile e funzionale, mentre conversare sui blog non mi attrae molto: ruba tempo al sonno e da poco costrutto.
Un abbraccio a tutti

Laura Turati

Nencini, il PS ed il Nuovo PSI

Si è rotto l’asse Berlusconi-Veltroni? Si farà il PDL?
Tutte domande che al momento non hanno risposte e la sola idea di volerne dare ci può condurre su una strada assai lontana da quello che serve.
Venerdì sabato e Domenica si è tenuto il primo congresso del PS.
Nencini è diventato segretario Nazionale e sta cercando di rilanciare un’iniziativa politica per rientrare nel gioco delle istituzioni italiane.
Alcuni aspettti mi hanno convinto, altri meno.
Non mi ha convinto per esempio l’interlocuzione univoca che ha voluto aprire con Veltroni, anche se una risposta di una possibile apertura è arrivata, allorquando il leader dell’attuale opposizione risponde che la sua partecipazione al congresso è da intendersi come una volontà di ri-costruire un rapporto.
Non mi convince il fatto che ancora una volta non ha voluto affrontare alla radice il vero problema che vi è in Italia e cioè che una forza Socialista, Riformista, moderna e moderata non può interloquire con l’area più conservatrice e dogmatica che ancora è presente nel nostro Paese.
Il problema non può essere quello di affrontare con pregiudizi le importanti riforme che necessitano al nostro Paese, viceversa quello di dare un impulso diverso, nuovo e attuale alle questioni sul tavolo.
Sicurezza, infrastrutture, sanità, giustizia, lavoro; tutte questioni che devono essere affrontate con un approccio moderno, senza preclusioni, senza preconcetti, valutando cosa è necessario fare e quale è la via possibile e migliore per attuarle.
Non mi ha convinto ancora la mancanza di apertura ad un dialogo con tutti i Socialisti, come se loro e solo loro posseggono l’unica e sola identità di Socialisti.
Viceversa ho apprezzato molto il dinamismo e la scommessa che lo stesso ha voluto porre sul tavolo.
L’asse con l’UDC era l’unica via possibile per aprirsi un’interlocuzione, una sorta di asse privilegiato per rimettersi sul tavolo della Politica, obbligando Veltroni a prendere una decisione su Di Pietro ed allo stesso tempo facendogli capire che il PD non può essere il solo depositario della cosìdetta politica riformista.
Così come interessante ed intelligente mi pare la volontà di manifestare per il Presidente della Repubblica; indipendentemente dalla cassa di risonanza che potranno avere, il senso politico di un richiamo alle Istituzioni è condivisibile e apprezzabile.
Un Congresso insomma che ci dà spunti per una riflessione che riguarda anche, per ovvie ragioni, a quello che succede nel nostro partito.
Bene l’intervento di Stefano, che ha portato il saluto della nostra organizzazione e ha offerto, anche se non richiesto, la possibilità al PS di avere degli interlocutori al Parlamento attraverso i nostri due deputati eletti con la PDL.
Quello che invece mi pare troppo lenta è viceversa l’iniziativa politica che in questo momento appare debole sottotono e per certi versi assente.
Se è vero che da una parte siamo gli unici Socialisti presenti in Parlamento è altrettanto vero che tutto questo non appare nella vita Istituzionale.
Per certi versi siamo troppo passivi, in attesa che gli eventi ci precipitino addosso, con scarso spirito d’iniziativa, con uno sfilacciamento che diventa ogni giorno sempre più palpabile e sempre più preoccupante.
Proprio in virtù del fatto che non sappiamo cosa succederà all’interno della nostra coalizione dovremmo essere più dinamici, pronti a interloquire con forza se pensiamo che il PDL si farà o pronti ad essere organizzati se viceversa il partito unico dei moderati non si farà.
Esiste un problema settentrionale nel nostro Partito che pesa come un macigno; un problema di risorse umane e di spazi politici; un problema che presto o tardi saremo obbligati ad affrontare.
Fintanto che il Nuovo PSI non sarà un partito presente anche al Nord, noi non saremo mai un partito!
I prossimi mesi saranno decisivi per capire in che direzione andrà la politica Italiana; il primo appuntamento sarà certamente quello della possibile riforma elettorale per le Europee.
E quello è un appuntamento che il Nuovo PSI non può né deve mancare.
Se saremo capaci di costruire un percorso politico ed organizzativo tale per cui possiamo pensare di raccogliere consensi e di occupare uno spazio politico allora avrà senso continuare a tenere in piedi questa comunità; viceversa il tutto rischia di essere un ufficio di collocamento per pochi.
E questa cosa sinceramente non mi interessa.

Spleen socialista ( o Blues del Garofano )

Sono le 22.19 di sabato sera. Sono da poco tornato da Milano dove i segretari regionali di Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia,Lombardia, influenzato ma rappresentato, Liguria ed Emilia Romagna si sono incontrati con il Responsabile Organizzativo del Nord, Spedale, e Romiti, presente a nome della Toscana e di Lucio Barani, per discutere del nostro futuro ( futuro ? ). Mi porto a casa l’entusiasmo di tutti noi, incrollabili nel non rinunciare alla nostra identità di socialisti anti cattocomunisti, di credere al nostro modo di pensare e di essere, di vivere e di agire……. C’è volontà, per dare un contributo equo al partito ( al Sud sono più bravi e presenti ), di raddoppiare gli sforzi in iniziative, analisi e proposte per renderci più facilmente individuabili nel panorama politico. Dopo un’ampia discussione ci salutiamo con l’idea di associarci per diminuire la nostra debolezza organizzativa e di confrontarci territorialmente in modo più costante… Accarezziamo, in noi, questa ritrovata ebbrezza romana ( quella del Congresso di Giugno ) che negli ultimi tempi si era sopita, affievolita. Penso ai tre garofani quotidiani nelle tasche di Barani, penso agli sforzi di Di Trapani per dar vita ad una struttura di partito, al Socialista Lab così gradevolmente rinnovato… Penso agli sforzi di tutti… mentre leggo quanto scrive Verrecchia sul sito di Pirrotta ( www. nuovopsi ) a titolo ” Era ora ! “… Ed alla depressione da ( chi ha suonato mi capisce ) post esibizione, ( a milano, in pratica, l’orchestra dei Garofani Regionali ha fatto una grande performance ) si aggiunge, ora, lo scoramento per quell’articolo e le sue parole… E’ irridente, quel pezzo, almeno per il mio sentire. Voglio ancora sperare che siano vere le impressioni di Umberto Caruso, che esistano fino a martedì, cioè,possibilità di correre per il miglior perdente o che, per i meriti dell’Udc, si sia in condizione di presentare il nostro simbolo che stiamo ancora programmando di mostrare in giro ( in Veneto, per dirvi, al Consiglio Regionale, proprio in casa del falsario Laroni, che ancora si fregia del nostro appellativo )… probabilmente a Chioggia, a Porto tolle ed in altre località di voto.. . I giornali, finalmente, cominciano a citarci, ma per beffa sembra quasi un epitaffio… ” nei 13 del Pdl anche il Nuovo Psi… etc. etc ). Ci fanno esistere, dopo averlo atteso da tempo, ‘sti stronzi, per dire che.. stiamo scomparendo. Non mi attrae per niente l’idea del partito unico. Il mio vestito appassionante resta quello del Congresso : la Federazione dei partiti della Cdl. Se il bipartitismo per i rossiporporati è la canna del gas, non capisco questo unformarsi di qua, laddove l’omogeneità della coalzione è senz’altro comprovata e sostanziale… Immagino che Berlusconi abbia incoronato a suo erede, Fini , per farlo così repentinamente decidere il contrario di quanto detto fino a ieri ! Se penso a quanto abbiamo patito per la visibilità e per restare detentori dell’unico socialismo libertario ed autonomo, convinti che Boselli e Del Bue con Zavattieri, sarebberero approdati alla corte del comunista Uolter, beh, per il momento devo ingoiare il rospo che saranno loro, obtorto collo, a fregiarsi di tale titolo. E per quanto mi riguarda sarebbe una sconfitta politica. Mi auguro ancora che ciò non sia, e che proprio questa possibilità convinca il vertice del Pdl ( ormai in due ) ad ostacolare il gettito di voti di là consentendoci di presentaci come socialisti di quà. Un autorevole, quanto amico, rappresentante di Forza Italia del Nord, ad una richiesta di incontro pr le prossime amministrative midiceva… ” Beh, ma ormai cosa serve. Finiamo tutti assieme … ” Sono rimasto così ! Dunque saranno i p…….i di Prodi e D’Alema a tenere aperto un probabile futuro di un qualsivoglia partito socialista ? Sue giù da Roma riunioni di qua e di là, la ricerca spasmodica di un iscritto in più, continue spese di auto treno aerei ( Spedale… ) per imporci, per esistere e tra un pò la fine ? Sposeremo una sicura sopravvivenza ingloriosa ad una incerta morte gloriosa ? Lo chiamano pragmatismo, la filosofia del corto ma sicuro, ma ad esso io rispondo e propongo idealismo… I have a dream..Ho 60 anni ( quattro meno di Mick Jagger e Robert De Niro ) amo ( e suono ) i Beatles e l’hard rock , conferma vivente che la giovinezza non è anagrafica ( pratico senza l’ uso della pillola azzurra… ) e molti under 40 me li bevo. Ce la stavo facendo a convincere i miei tre figli che, nonostante il Cavaliere, i socialisti veri autonomisti e regionalisti siamo noi… Come farò adesso ad impedir loro di sostenre la Rosa Rossa o ( ha solo quindici anni, per fortuna ) la Lega ? Chiedo e confido che fino all’ultimo si insista sull’opportunità politica del nostro Garofano in evidenza sulle schede, come il Carroccio. Se ormai sono troppi nel Pdl i partiti di centro e di destra, tali da renderli doppioni se non triploni, non così è per la rappresentanza laico socialista moderata dove il NPsi è l’unico inconfondibile ed indivisibile riferimento di un’area elettorale all’un tempo storica ed europea. Sarebbe tracotanza fare questo regalo ai nostri avversari. I nostri delegati insistano sull’opportunità politica della nostra identificabilità elettorale.

Angelino Masin

Un’occasione irripetibile!

Un’occasione irripetibile.
Questa è la nostra terza ed ultima possibilità; la prima la sprecammo nel ’96 quando con il CCD all’1,2% (ricordate?) noi invce che fare una scelta di campo presentammo autonomamentel a lista dei sette garofani al Senato prendendo l’1%! Li fu la prima occasione persa il primo lampo di genio di vecchi tromboni che pensando alla loro collocazione che non venne garantita pensarono di buttare alle ortiche la nostra storia.
Ricodiamo tutti Intini e la sua storia degli abiti rubati, di riprendere il nostro onore, la nostra dignità.
Abbiamo visto dov’è finito a fare da Vice a D’Alema e capo a Bobo!
Li perdemmo la prima vera grande occasione, che era quella di costruire l’allora Polo delle Libertà, perdemmo l’opportunità di mettere delle bandierine, di ridare vigore al nostro simbolo.
Poi ci fu la stagione di GDM, per certi versi anche esaltante, nonostante le traversie del 2001 e nonostante Socialisti, riuscimmo a portare una pattuglia in Parlamento. Subito dopo cominciò ancora una volta la solita litania con Bobo che esce, poi rientra Gianni che ogni giorno si sposta verso la sinistra.
Malgrado tutto riusciamo pero 8 anni dopo il ’96 ad arrivare al 2%! Una forza che rappresentava la metà della percentuale che aveva ottenuto la Lega Nord nel 2001!
Poi la parabola discendente e la seconda occasione buttata alle ortiche; la frattura con Bobo (ancora) e Zavettieri, legata al fatto che probabilmente GDM aveva preso accordi che poi non ha mantenuto, il Congresso non Congresso e tutte le altre storie che sappiamo fino ad arrivare all’ulteriore scissione della scorsa estate.
E adesso come quasi sempre accade nella vita uno spiraglio di luce dopo tanto buio.
Per noi l’opportunità di riprendere un cammino, la possibilità, a differenza della “Rincostituente”, di dare fiato e prospettiva ad un progetto di rinascita Socialista, la possibilità di dare un nuovo futuro alla storia di un Partito che vuole portare avanti i meritevoli e proteggere i più deboli.
Le elezioni sono vicine, forse già nei prossimi giorni le Camere si scioglieranno anticipatamente; adesso tocca noi, non perdere quest’occasione, non mancare, non deludere i numerosi Socialisti, consapevoli e non, che hanno bisogno di un Partito di riferimento, che porti serietà, serenita, riforme, progetto e prospettiva.
Un progetto Socialista per un Italia da Riformare, in tutti i sensi

GOVERNO: NUOVO PSI, ELEZIONI SUBITO, NOI CON BERLUSCONI

(ANSA) – ROMA, 25 GEN – ‘La crisi e’ di sistema ancor prima che politica, questa maggioranza tenuta insieme dall’antiberlusconismo e’ stata travolta dalle contraddizioni imbarazzanti che ne hanno contraddistinto l’azione di governo‘.
Lo sostiene Franco Spedale, vicesegretario nazionale del Nuovo Psi di Stefano Caldoro. ‘Si sbrighi subito ed alla svelta l’iter ‘burocratico’ per consentire al Paese di tornare alle urne. I Socialisti tutti, si trovano ora davanti ad un bivio fondamentale’.
‘E’ chiaro ormai – aggiunge l’esponete del garofano – che la posizione della Costituente e’ perdente e li portera’ al dissolvimento restando nell’area dei conservatori che ha caratterizzato il governo uscente. Boselli si svegli o, se non lo vuole fare lui, lo facciano gli altri’.
‘Al fianco di berlusconi si lavori all’Unita’ Socialista presentando un’unica lista – conclude- che si richiami alla tradizione del Garofano nell’alleanza Riformista delle Liberta’ che si appresta a tornare al governo‘. (ANSA).

Bresciaoggi del 5/01/2008: elezioni di Brescia

NUOVO PSI. Spedale
«Castelletti? Molto meglio il ticket con Paroli»

Al ticket Del Bono-Castelletti, il Nuovo Psi propone l’alternativa del tandem Paroli-Castelletti. In pratica, invita la candidata sindaco e attuale presidente del consiglio comunale a sfilarsi dal centrosinistra e dall’abbraccio del Pd per schierarsi con i socialisti collocati nella Cdl. L’avance di

Franco Spedale, segretario bresciano del Nuovo Psi è esplicito e segue la considerazione più generale che la candidatura di «Laura Castelletti è interessante». Ma lo sarebbe di più se «non fosse effettuata sotto l’albero del Pd, poichè la storia politica di Castelletti è una storia riformista, socialista, moderata e innovatrice e i riformisti non possono stare con i dogmatici». Spedale auspica che Castelletti apra gli occhi, si allontani dalla sinistra «conservatrice e radicale» perchè i veri riformisti, gli innovatori stanno nella Cdl.
Ma Spedale attacca anche il collega di partito Igino Pasotti che nei giorni scorsi ha preso posizione proprio a favore della costituente. Una posizione che Spedale stigmatizza e che rente di fatto Pasotti incompatibile con il Nuovo Psi: «Igino Pasotti non appartiene più al nuovo Psi» scrive la segreteria provinciale del partito.
Quanto ad altri processi di trasformazione, questi innescati nel centrodestra, Spedale conferma «l’adesione convinta alla Cdl, che deve restare compatta ed unita». Si dichiara «interessato alla sua evoluzione», ma contrario ad una «annessione nel partito del popolo».

ABORTO: NUOVO PSI, NESSUNA MORATORIA CONTRO I DIRITTI DELLE DONNE =

Roma, 2 gen. (Adnkronos) – ‘Quando il problema diventa dell’etica o della morale, chi fa politica ed e’ un dirigente dello Stato ha il dovere di considerare laicamente il problema, senza preconcetti’. Lo dichiara Franco Spedale, vicesegretario nazionale del nuovo psi, alleato di Forza Italia.

‘Quello dell’aborto e’ un tema molto complicato e complesso poiche’ qualsiasi posizione rischia di essere sbagliata – continua Spedale – se e’ intollerabile l’aborto come metodo anticoncezionale, altrettanto vale considerare l’aborto, sia come scelta personale, che come ‘terapia’, come un omicidio tale da volerne chiedere la moratoria internazionale come contro la pena di morte’. ‘Ci sta che lo faccia Ruini, prete di mestiere, non ci sta che dietro alla scelta interessata della chiesa ci sia chi vuole ricondurre lo Stato da laico a Religioso’.

‘Si affronti il tema dell’aborto – conclude Spedale – sotto tutti gli aspetti e si giunga ad una modifica, se necessaria, della legge, che tuttavia tuteli il diritto all’aborto e che tuteli maggiormente le donne’.

La Costituente è un bluff?

Condivido la dichiarazione sintetica ma significativa di Franco Spedale. Ancor più se indicata come vicesegretario nazionale del nostro partito e non solo a titolo personale.
Individuo, infatti, nell´ipotesi di un incontro-confronto del NuovoPsi con Boselli e Del Bue, paritetici nel lancio della Costituente Socialista, l´opportunità di verificare, nell´attuale momento politico, la coerenza e l´attendibilità di quel progetto che, molti di noi e a ragione, hanno sempre ritenuto un bluff.
Sarebbe interessante incontrare i massimi rappresentanti del nascente Ps-Partito Socialista.
Beh, io auspico e mi auguro che Spedale in Segreteria lo proponga a sostegno della sua tesi. E spero che il Partito accetti e deliberi di chiedere un incontro ufficiale con loro ( e Angius ).
Caldoro disse, giustamente, dopo il congresso, che la diaspora non era chiusa. Il tentativo dei nostri “cugini ” di accreditarsi l´esclusiva rappresentatività dell´arcipelago socialista, sta, da ottobre in poi, franando sempre più. Non è sul terreno europeo del Pse che la “Questione” si risolve ! E´ nel nostro Paese che, innanzitutto, va chiarita la loro posizione politica da “socialisti “!
Per la storia ed i valori che rappresentano, essi non possono stare dalla parte dei conservatori, dei reazionari , degli intransigenti, dei totalitari ! Mai !
E´ sacrosanto il monito di Spedale ” Boselli faccia il riformista e mandi a casa Prodi ” ! Forse che è esagerato tacciare il suo Governo non già “riformista” ma “controriformista” ? E´ probabile che la politica di palazzo possa fare anche a meno di questa iniziativa, ma sono convinto che essa non sarebbe sgradita al popolo del “Garofano Rosso” e, tutto sommato neanche a quello della ” Rosa Bianca “. Se il Governo cadesse per i senatori che si richiamano al socialismo, sarebbe sì occasione per riaprire in termini politici e non dogmatici la ” Questione socialista “.
Con l´obiettivo di essere pronti, in una prospettiva elelttorale nuova, di poter conseguire ” autonomamente ” un 5% di garanzia per sopravvivere ed essere determinanti in un governo che escludesse comunisti ed estremisti di ieri e di oggi.

Continua a leggere La Costituente è un bluff?

Sicurezza: Spedale, non possono esserci provvedimenti se manca autorevolezza dello Stato

“Troppo facili e troppo comodi gli appelli rivolti alla CDL di votare il pacchetto sicurezza; così come superficiale appare il richiamo che il ministro Amato rivolge alla CDL definendola irresponsabile”. Lo sottolinea Franco Spedale, vice segretario nazionale del Nuovo Psi.
“Il rischio di una ribellione dei cittadini e la voglia di una giustizia fai da te, sono il segno che il pacchetto di per sé non è sufficiente, ma che viceversa, non vi può essere nessun provvedimento senza un’adeguata autorevolezza dello Stato”.
“Non si possono – aggiunge -aprire prima i cancelli a tutti e poi accorgersi, quando è troppo tardi, che solo quest’anno sono entrati in Italia 500.000 immigrati e che questo aumenta il rischio della criminalità. L’Italia ha bisogno di un Governo serio, non improvvisato, che metta mano ad una riforma strutturale dello Stato, che le rassegni autorevolezza, che sia un punto di riferimento a tutela dei cittadini. Il contrario – conclude Spedale – di quanto sta accadendo con Prodi e compagni”.

Riva (FVG): Prodi a casa ma sia il Parlamento a deciderlo

Benvenuto al Compagno Saglibene,
ed al figlio Vincenzo con il quale ho avuto alcuni scambi epistolari, tempo addietro, sul forum del Nuovo PSI, che oggi non si sa ancora a chi appartiene.

Al Segretario Nazionale, Compagno Stefano Caldoro,
dico che è sbagliato pensare e tentare di mandare a casa Prodi con una manifestazione di piazza, per quanto numerosa essa sia.

La manifestazione deve eventualmente servire perché il presidente della repubblica senta la necessità di chiudere la legislatura dopo un voto di sfiducia che compete esclusivamente ai parlamentari.

È il parlamento che deve sfiduciare Prodi.
Le scorciatoie alla fine sono pericolose per non dire anti-democratiche.
Una classe politica deve avere al suo interno le risorse per fare il bene del Paese.

Altrimenti riproporremmo lo stesso cliché degli anni ’20; e sappiamo com’è finita.

Un caro saluto al Compagno Franco Spedale che sabato 20 cm. ho potuto conoscere ed apprezzare a Pordenone nell’incontro avuto con la federazione regionale del Nuovo PSI.

Mandi, Renzo Riva

Prodi ed il suo Governo: l’isola che non c’è!

L’isola che non c’è.

Così Bennato intitolava una sua canzone, anni fa; così mi pare sia l’illusione di Prodi, che nonostante tutto e contro tutti, continua a dire che il suo Governo è saldo, coeso, presente.

Il corteo rosso, che i giornali, riportano come una manifestazione anni 70, mostrano lo scollamento tra le due linee del centro sinistra; da una parte il PD, che deve tentare di Governare secondo le necessità oggettive, e la COSA ROSSA, che invece si ancora al più antico e drammatico tradizionalismo, superato dai tempi e dalla storia.

È evidente, e non dico una cosa nuova, che ormai la frattura tra le due componenti del centro sinistra è arrivata a limiti che difficilmente si placheranno,

Tutti tirano la giacca di Prodi: Giordano, Salvi, Mussi, Pecoraro richiamano Prodi ad una maggiore attenzione a quello che il mondo della sinistra radicale vuole; dall’altra l’inquietante “questione” Mastella, e la moderazione dei Diniani obbligano invece Prodi a cercare una mediazione.

Ma la cosa più inquietante è il nostro Presidente del Consiglio, che senza dignità, senza orgoglio, senza alcuna attenzione del futuro del nostro Paese è lì a studiare le mosse per non cadere.

E continua affannosamente a ricercare quell’isola che non c’è!

Si affanna, s’adopera, mostra sicumera e poi si rivolge all’amico Bazoli, azionista del Corriere della Sera, affinché la linea editoriale torni ad essere un po’ meno oggettiva ed un po’ più filogovernativa.

Nel frattempo la finanziaria viene bocciata a livello europeo perché non risana i conti, in Europa ci tolgono 8 seggi dal Parlamento Europeo, poi al termine di una grande mediazione, uno ci viene rassegnato, ma lo scarso ruolo dell’Italia viene evidenziato quando Gran Bretagna, Germania e Francia fanno uscire un documento nel quale, al di là dei contenuti, mostrano che loro hanno potere decisionale sul futuro dell’ Europa.

Guarda caso tre paesi che hanno in comune il fatto di svolgere una politica riformista, sia di destra che di sinistra.

In un caso addirittura, quello della Germania, si è preferito fare una grane coalizione con gli avversari piuttosto che affidarsi alla sinistra Radicale.

Un grande atto di dignità sarebbe gradito a noi del Nuovo PSI che non condividiamo nulla del Governo Prodi, ma ancora di più sarebbe gradito a tutti gli italiani, che il “professore” faccia davvero gli interessi del Paese e si dimetta.

Non sono tra coloro che ritiene necessario ritornare alle urne subito; probabilmente questa è la soluzione migliore; di sicuro il peggio che possiamo avere noi italiani, e che non meritiamo, è vedere questa lenta agonia di un presidente del Consiglio, che vivendo sulla luna, non si accorge che il tempo è passato, che lui ha finito il suo show e che solo per soddisfare il suo orgoglio l’Italia sta sprofondando sempre di più.

Professore visto che non lo vuol fare per gli Italiani lo faccia almeno per lei: se ne vada.

Dimostrerebbe di essere davvero un Presidente del Consiglio di un grande Paese; diversamente continuerà ad essere quello che è uno che con la Politica non ha proprio niente a che fare.

Franco Spedale  

Le primarie del PD ed il nuovo PSI

Finalmente siamo arrivati al 14 Ottobre; una data che per la politica Italiana può rappresentare un punto di novità.

Credo che un momento di così profonda crisi politico-istituzionale non sia mai capitato nel nostro paese dal dopoguerra ad oggi.

Nemmeno il colpo di Stato di Tangentopoli aveva mostrato i limiti di una classe politica che non si mostra degna di tale nome.

Un Governo, quello di Prodi, che fa rimpiangere i Governi Balneari della Prima Repubblica, che cerca di sopravvivere senza alcuna dignità e senza orgoglio, provocando la lenta agonia di un Paese che già deve affrontare numerose difficoltà.

Si parla di un’imminente caduta del Governo, di una Finanziaria che non sarà approvata, e quindi di un “commisariamento” dello Stato con l’esercizio provvisorio.

Non credo che ciò avverrà così presto, vero è tuttavia che soprattutto nel centrosinistra ogni giorno si vive un imbarazzo crescente.

Le sparate di TPS, i malumori della FIOM, i malesseri della sinistra Radicale che minaccia la rottura sul welfare, Dini che minaccia la sinistra Radicale.

Per non parlare di Mastella, che subisce un attacco mediatico vergognoso, che al di là delle possibili e corrette osservazioni, sembra più una forma di pressione ricattatoria al fine di obbligarlo a votare questo Governo; un tipico atteggiamento integralista del tipo “ o ti adegui o ti massacro”.

Ecco perché, indipendentemente dall’esito, in sé già scontato, e dal numero dei partecipanti, problema interno alle guerre del nuovo soggetto politico, quello delle primarie del PD è un fatto nuovo.

In primo luogo lo è perché è un passo verso la semplificazione del sistema politico verso uno schema bipartitico oltre che bipolare; in secondo luogo perché esso obbliga i protagonisti della nuova formazione politica a trovare una piattaforma programmatica e ad un modo necessariamente nuovo di procedere al confronto sia con gli alleati che con gli avversari.

È auspicabile che il Partito Democratico sia un partito, così come esiste in tutte le civiltà democratiche europee e mondiali, così come lo erano i partiti nella Prima Repubblica in Italia, che abbia una leadership una classe dirigente, che abbia un programma.

Questo non solo gioverebbe alla coalizione di Governo, poiché servirebbe ad evitare equilibrismi e tatticismi inutili e dannosi, ma diventa necessario anche per la CDL che così finalmente si troverebbe obbligata ad un confronto programmatico e culturale rispetto al quale potrebbe far emergere quegli elementi di novità che lo caratterizzano.

E la forte presenza del Partito Democratico ha ovviamente una fondamentale ripercussione sull’area Socialista ed in particolar modo sul futuro del Nuovo PSI.

La collocazione che in qualche maniera cercherà anche di occupare il PD sarà presumibilmente anche quella della storica collocazione dei Socialisti.

Qui per noi si apre uno spazio enorme che se saremo capaci di occupare ci potrà far tornare protagonisti della Politica Italiana.

Finita la fase dell’ambiguità Politica della collocazione e da alcuni giorni conclusosi anche l’imbarazzo della titolarità del nome e del simbolo, i Socialisti del Nuovo PSI devono saper trovare il loro percorso di crescita.

Da socialisti, riformisti, liberali, dobbiamo saper trovare le risposte ai bisogni che avanzano, costruendo un progetto che non sia mirato solo al tamponamento dell’emergente ma che viceversa preveda l’evoluzione della società e ne prevenga i possibili guasti.

Credo che un elemento fondamentale sia quello di ridare autorevolezza alle Istituzioni; tutto passa da lì.

Non vi può essere nessun provvedimento che riguardi la sicurezza se non vi è contemporaneamente autorevolezza dello Stato; uno Stato che troppo spesso viviamo come lontano da noi e come il nostro principale nemico.

Non vi può essere nessun provvedimento che riguardi la rimessa in ordine dei conti dello stato se non vi è un sentimento di uno Stato che tuteli i propri cittadini.

Nella visione dello Stato consiste la grande differenza oggi tra noi e loro.

Noi siamo per uno Stato moderno, agevole, snello, che garantisca i più meritevoli, che protegga i più deboli; ma non siamo per uno Stato ancorato alle vecchie logiche del passato, che non segue la modernità, che non sa prendere atto del progressivo ed inesorabile allungamento della vita e delle problematiche connesse.

Noi siamo perché la Politica abbia un ruolo centrale e non crediamo che screditandola, la vita quotidiana di ognuno di noi migliori; noi siamo per sgomberare le ipocrisie, siamo contro gli opportunismi, siamo per un Paese civile moderno.

Speriamo che Veltroni dia una svolta a questo stallo politico, perché senza confronto serio tutti noi siamo indeboliti.

Speriamo che Veltroni raggiunga quei consensi popolari tali per cui si senta autorizzato a far cadere il Governo, e che si giunga presto ad una nuova consultazione Popolare, pur sapendo che in questo momento la sconfitta per loro sarebbe quasi certa.

Sarebbe un modo nuovo per fare Politica, sarebbe il ritorno degli interessi del cittadino rispetto a quelli personali di un gruppo di persone autoreferenziate e nulla di più.

 

Franco Spedale

 

 

Il gruppo Consiliare della Provincia di Trapani è con Stefano Caldoro

 

In questi giorni, il Vice Segretario Nazionale Franco Spedale ha incontrato numerosi compagni Socialisti della Provincia di Trapani.

Tra loro alcuni Consiglieri Comunali dei Comuni Trapanasi ed il Capogruppo in Consiglio Provinciale Andrea Burzotta, che hanno ribadito fortemente la loro condivisione al progetto di rilancio Socialista del Nuovo PSI nella Casa delle Libertà.

“Finamente la chiarezza delle posizioni politiche ci possono permettere di rilanciare con forza l’azione Socialista nella Provincia di Trapani”, queste le parole del Consigliere Provinciale Andrea Burzotta che ora chiede che presto si faccia chiarezza anche riguardo al ruolo dell’Assessore Provinciale Socialista che avendo aderito alla Costituente non rappresenta più il Nuovo PSI nella Giunta Provinciale di Trapani.

Nei prossimi mesi la Federazione Provinciale di Trapani svolgerà il proprio Congresso Provinciale