Apc-ELEZIONI/ NUOVO PSI: COERENTI MA DISCRIMINATI A DESTRA E SINISTRA

Spedale: “Strano destino quello dei socialisti”

Roma, 6 feb. (Apcom) – “Strano destino quello dei socialisti discriminati a destra ed a sinistra. Il Ps di Boselli è messo da parte da Veltroni a favore di Di Pietro, il nuovo psi che è stato fra i fondatori della CdL guidata da berlusconi è dimenticato dagli storici alleati”. Lo sostiene in una nota Franco Spedale, vicesegretario nazionale del nuovo psi di Stefano Caldoro.

“Eppure – prosegue – sia il Ps a sinistra sia il nuovo psi nella Cdl sono stati sempre coerenti e leali subendo fuoriuscite e divisioni proprio per difendere una linea legittimata dagli elettori e contro i trasformismi dall’una e dall’altra parte. Il nuovo psi nella Casa delle Libertà rappresenta le istanze dei laici e dei riformisti”.

N. PSI: CALDORO, SOCIALISTI CON BERLUSCONI CONTRO SINISTRA

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(AGI) – Roma, 4 feb. – “I socialisti autonomisti e riformisti del garofano rosso, anche quando erano in pochi o in minoranza, hanno difeso sempre la linea autonoma dalla sinistra egemone”.
Lo dice il segretario del nuovo psi, Stefano Caldoro, che aggiunge: “Con sempre maggior convinzione confermiamo la scelta fatta dopo il 1994 nella Cdl guidata da Silvio berlusconi”, mentre “alcuni socialisti hanno il vecchio vizio di nascondersi sotto l’ ala protettrice degli ex Pci, oggi sotto l’ombrello del Partito democratico”.

GOVERNO: MARINI NON CE LA FA, SI VA VERSO LE ELEZIONI/ANSA

berlusconi E FINI,DIALOGO DOPO VOTO; VELTRONI,UN’OCCASIONE PERSA (di Chiara Scalise) (ANSA) – ROMA, 4 FEB – L’esploratore Franco Marini non ce la fa e le elezioni si avvicinano a passo di carica. Il presidente del Senato sale al Colle nel tardo pomeriggio, dopo la chiusura ufficiale delle consultazioni, e rimette il mandato ricevuto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mercoledi’ scorso. Che la partita sia persa lo si capisce definitivamente ascoltando in mattinata le parole di Gianfranco Fini e Silvio berlusconi. An e Fi non si smuovono dalla posizione iniziale, chiedono il voto subito. Il dialogo? Rimandato a dopo il verdetto delle urne. A Veltroni dunque non resta che prepararsi alla campagna elettorale. ‘Un’occasione persa’, commenta intravedendo lo sbocco inevitabile della crisi.
Il giorno della verita’ e’ arrivato ed e’ andato secondo le previsioni: la maggioranza per riformare la legge elettorale non c’e’. Non quella politica, l’unica che avrebbe accettato Franco Marini. A governicchi era, ha sempre detto e ridetto, indisponibile. La convinzione che uno spiraglio per un’intesa, seppur a tempo, ci potesse essere e’ durata in realta’ una manciata di ore, da venerdi’ sera a sabato mattina. A far tornare il barometro verso il nuvolo sono state le parole del leader di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo che, uscendo dallo studio del presidente di Palazzo Madama, ha inviato un messaggio chiaro: senza un accordo, non resta che andare al voto. Una presa di posizione che ha reso molto piu’ complessa, se non impossibile, la delicata mediazione di Gianni Letta, il consigliere di berlusconi da sempre propenso alla ricerca di un’intesa. I tentativi di convincere berlusconi a siglare un armistizio istituzionale si sono cosi’ arenati definitivamente.
Oggi e’ la cronaca dunque di una sconfitta annunciata. Il Capo dello Stato prende atto e ringrazia comunque il presidente del Senato per l’alto senso di responsabilita’. Ora il testimone passa di nuovo nelle sue mani. Sono ore di riflessione per il presidente della Repubblica, ma e’ molto probabile che tra domani e dopodomani decida di sciogliere le Camere. Il che vorrebbe dire andare alle urne tra fine marzo e la meta’ del mese successivo. Le date pero’ in pole position sono il 6 o il 13 aprile. Ed e’ immaginabile che proprio l’organizzazione della tornata elettorale sia stata al centro del colloquio del Capo dello Stato, che stamane ha ricevuto anche il governatore di Bankitalia Mario Draghi, con il ministro dell’interno Giuliano Amato. L’arrivo del Governatore al Quirinale ha anche fatto immaginare in ambienti parlamentari un estremo tentativo di formare un governo tecnico per le riforme, con l’appoggio di alcuni settori del centrodestra. Scenario che e’ durato una manciata di ore.
Sul tavolo dell’inquilino del Colle c’e’ piu’ di un dossier aperto. Altra partita delicata, e intrecciata con la crisi di governo, e’ quella del referendum elettorale. Il rischio che il nuovo governo, dopo neanche due mesi dal suo insediamento, si debba confrontare con la consultazione e’ stato pero’ allontano.
Domani il Consiglio dei ministri indira’ la consultazione popolare e cosi’, con il successivo scioglimento del Parlamento, il referendum slittera’ al 2009. La campagna elettorale e’ ormai alle porte. E, per berlusconi, non e’ il caso di farne una tragedia. Il Cavaliere va alle consultazioni di Marini nonostante il lutto che lo ha colpito (con la perdita di mamma Rosa) e quando esce nel salone degli Specchi assicura di non avere alcuna intenzione di stringere un patto con il Pd di Walter Veltroni. L’ipotesi avanzata sulla prima pagina del Giornale, in un’articolo a firma del direttore, non e’ valida per l’oggi: ‘E’ un’utopia’, scandisce il Cavaliere davanti ai taccuini. Avanti tutta verso il voto anticipato, ripete; il tempo del dialogo verra’ semmai dopo. berlusconi infatti non nasconde, a chi gli ha parlato in queste ore, la convinzione che l’unica strada per fare le riforme indispensabili sia quella di dare vita nella prossima legislatura ad un’ampia convergenza delle forze politiche. Quasi a intendere una sorta di ‘Grosse Koalition’ all’italiana. Il progetto pero’ di strutturare un dialogo tra i due schieramenti, molto caro all’Udc di Pier Ferdinando Casini, lascia ora freddo il Partito democratico. La proposta di scrivere insieme le regole andava colta subito, ora, e non rinviata ad un indeterminato domani. E non si parli di coalizioni trasversali, perche’ sui programmi e i valori, chiarisce Veltroni, il Pd e il centrodestra sono e restano alternativi. (ANSA).

GOVERNO: CALDORO (NPSI), VELTRONI SEMBRA SCESO DALLA LUNA

(ANSA) – ROMA, 4 FEB – ‘Sembra che Veltroni sia sceso dalla luna. Il neosegretario del Partito Democratico non e’ stato uno dei protagonisti del fallimento prima dell’Ulivo e poi dell’Unione, fatta di decine di partiti con varie ed inconciliabili identita’?’. Lo sottolinea Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi.
‘Oggi avrebbe avuto occasione per fare autocritica senza gettare nel campo della CdL responsabilita’ che sono del centrosinistra e dei suoi leaders. Non e’ un messaggio rassicurante per chi si era proposto – conclude Caldoro – come elemento di dialogo per favorire una nuova stagione di riforme’.

Marini e le istituzioni

Un Presidente del Consiglio Incaricato con un unico obiettivo: formare un governo che faccia una sola legge: quella elettorale. Mi risultava che il governo, come dice la parola stessa, si facesse per governare! Altrimenti potremmo fare un governo per legiferare sul conflitto di interessi, un governo per una nuova politica industriale, un governo per riordinare il servizio sanitario, ecc.
Tra l’altro una nuova legge elettorale che venga emanata senza mettere mano alla Costituzione, è una legge monca. Infatti il naufragio del sistema maggioritario in Italia lo si deve anche al fatto che la legge elettorale maggioritaria non è stata coordinata con la Costituzione, pensata per un sistema proporzionale. Ma per mettere mano alla Costituzione ci vuole un governo nella pienezza dei suoi poteri e con orizzonti ben più ambiziosi rispetto a quelli pensati da Marini.
In questa vicenda c’è un’altra questione che dovrebbe fare gridare allo scandalo. Si tratta del fatto che Marini abbia convocato, nell’ambito delle consultazioni ufficiali, soggetti diversi dalle forze politiche rappresentate in Parlamento: se è vero che i parlamentari eletti dal popolo rappresentano il popolo, è con essi che il Presidente si deve confrontare e dialogare. Non si capisce cosa c’entrino i sindacati, l’associazione degli imprenditori o i referendari. Va bene che sono amici di una certa parte politica, ma non si vede perché loro o soltanto loro, che rappresentano soltanto un realtà parziale del Paese. Perché non sentire i sindacati autonomi, perché no i rappresentanti dei professionisti o degli artigiani o dei commercianti. Qualche giorno fa, a ragione, anche la Consulta delle Famiglie ha chiesto di essere ascolta al pari degli altri.
Questo atto, che all’occhio poco attento può sembrare soltanto un innocente modo di ascoltare più soggetti rispetto a quelli stabiliti dalle norme, in realtà segna il tracollo della rappresentanza parlamentare. Vorrei ricordare come nella storia recente la delegittimazione della rappresentanza parlamentare ha sempre incarnato il preludio alla comparsa degli autoritarismi.
Questo mandato esplorativo deve finire quanto prima. Non perdiamo altro tempo. Votiamo! Per non lasciare un Paese nella mancanza di istituzioni operative, non dimenticando che la difficile situazione economica internazionale potrebbe costringerci a fronteggiare qualsiasi tipo di emergenza. Casomai quello che il Presidente della Repubblica e in generale le forze politiche devono pretendere, è che chi vince dia avvio ad una nuova fase costituente che rinnovi il Paese e le sue istituzioni.
Giovanni Bertoldi
Segretario Regionale Nuovo PSI Emilia Romagna

Un’occasione irripetibile!

Un’occasione irripetibile.
Questa è la nostra terza ed ultima possibilità; la prima la sprecammo nel ’96 quando con il CCD all’1,2% (ricordate?) noi invce che fare una scelta di campo presentammo autonomamentel a lista dei sette garofani al Senato prendendo l’1%! Li fu la prima occasione persa il primo lampo di genio di vecchi tromboni che pensando alla loro collocazione che non venne garantita pensarono di buttare alle ortiche la nostra storia.
Ricodiamo tutti Intini e la sua storia degli abiti rubati, di riprendere il nostro onore, la nostra dignità.
Abbiamo visto dov’è finito a fare da Vice a D’Alema e capo a Bobo!
Li perdemmo la prima vera grande occasione, che era quella di costruire l’allora Polo delle Libertà, perdemmo l’opportunità di mettere delle bandierine, di ridare vigore al nostro simbolo.
Poi ci fu la stagione di GDM, per certi versi anche esaltante, nonostante le traversie del 2001 e nonostante Socialisti, riuscimmo a portare una pattuglia in Parlamento. Subito dopo cominciò ancora una volta la solita litania con Bobo che esce, poi rientra Gianni che ogni giorno si sposta verso la sinistra.
Malgrado tutto riusciamo pero 8 anni dopo il ’96 ad arrivare al 2%! Una forza che rappresentava la metà della percentuale che aveva ottenuto la Lega Nord nel 2001!
Poi la parabola discendente e la seconda occasione buttata alle ortiche; la frattura con Bobo (ancora) e Zavettieri, legata al fatto che probabilmente GDM aveva preso accordi che poi non ha mantenuto, il Congresso non Congresso e tutte le altre storie che sappiamo fino ad arrivare all’ulteriore scissione della scorsa estate.
E adesso come quasi sempre accade nella vita uno spiraglio di luce dopo tanto buio.
Per noi l’opportunità di riprendere un cammino, la possibilità, a differenza della “Rincostituente”, di dare fiato e prospettiva ad un progetto di rinascita Socialista, la possibilità di dare un nuovo futuro alla storia di un Partito che vuole portare avanti i meritevoli e proteggere i più deboli.
Le elezioni sono vicine, forse già nei prossimi giorni le Camere si scioglieranno anticipatamente; adesso tocca noi, non perdere quest’occasione, non mancare, non deludere i numerosi Socialisti, consapevoli e non, che hanno bisogno di un Partito di riferimento, che porti serietà, serenita, riforme, progetto e prospettiva.
Un progetto Socialista per un Italia da Riformare, in tutti i sensi

Apc-CRISI/ NUOVO PSI: AL VOTO SENZA IL BLUFF DI VELTRONI

Sinistra ha avuto due anni per riforme e non ha fatto nienteRoma, 29 gen. (APCom) – “Napolitano non si presti a tatticismi e consenta agli italiani di tornare alle urne. Il voto rimane l’unica soluzione possibile per superare una disastrosa esperienza di governo“. Lo sottolinea Franco Spedale, vice segretario nazionale del nuovo psi di Stefano Caldoro.

“Il libro delle buone intenzioni di Walter Veltroni rappresenta il solito bluff. Il segretario del Partito Democratico sa benissimo di non avere i numeri per affrontare le vere questioni che interessano il Paese. Gli esponenti della coalizione dei dogmatici e dei conservatori – conclude Spedale – hanno avuto quasi due anni e non hanno realizzato le riforme di cui ora si fanno paladini”.

GOVERNO: CALDORO (NPSI), ‘PATTO DI RESPONSABILITA’ PER VOTO SUBITO =

GOVERNO: CALDORO (NPSI), ‘PATTO DI RESPONSABILITA’ PER VOTO SUBITO =
Roma, 28 gen. – (Adnkronos) – ‘La Casa delle Liberta’ sta dimostrando in questi giorni una notevole coesione. Intorno alla leadership di Silvio berlusconi e’ possibile costruire una nuova alleanza moderata e riformista’. Lo sottolinea Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi. ‘La Casa delle Liberta’ e le forze politiche responsabili possono dare vita ad un ‘patto di responsabilita’ per garantire unita’ e coesione e per promuovere un comune percorso di riforme nei primi mesi della prossima legislatura.
Adesso -conclude Caldoro- e’ indispensabile consentire agli italiani di tornare alle urne’.

QUIRINALE: CALDORO A NAPOLITANO, AL VOTO IL PRIMA POSSIBILE =

Roma, 26 gen. (Adnkronos) – ‘I socialisti del nuovo psi hanno riferito al Presidente Napolitano la loro posizione favorevole ad elezioni anticipate da svolgere il prima possibile’. E’ quanto ha dichiarto Stefano Caldoro, segretario del nuovo psi, dopo l’incontro al Quirinale per le consultazioni. ‘Valutiamo – ha aggiunto – non ci i siano, oggi, le condizioni per continuare utilmente la legislatura.
Solo un nuovo Parlamento ed un nuovo governo, legittimato dal voto popolare, potranno affrontare una nuova fase costituente e garantire al Paese le necessarie riforme’.

‘I socialisti del nuovo psi – ha concluso Caldoro – hanno affidato le loro considerazioni alla riflessione ed al giudizio del Capo dello Stato’.

GOVERNO: NUOVO PSI, ELEZIONI SUBITO, NOI CON BERLUSCONI

(ANSA) – ROMA, 25 GEN – ‘La crisi e’ di sistema ancor prima che politica, questa maggioranza tenuta insieme dall’antiberlusconismo e’ stata travolta dalle contraddizioni imbarazzanti che ne hanno contraddistinto l’azione di governo‘.
Lo sostiene Franco Spedale, vicesegretario nazionale del Nuovo Psi di Stefano Caldoro. ‘Si sbrighi subito ed alla svelta l’iter ‘burocratico’ per consentire al Paese di tornare alle urne. I Socialisti tutti, si trovano ora davanti ad un bivio fondamentale’.
‘E’ chiaro ormai – aggiunge l’esponete del garofano – che la posizione della Costituente e’ perdente e li portera’ al dissolvimento restando nell’area dei conservatori che ha caratterizzato il governo uscente. Boselli si svegli o, se non lo vuole fare lui, lo facciano gli altri’.
‘Al fianco di berlusconi si lavori all’Unita’ Socialista presentando un’unica lista – conclude- che si richiami alla tradizione del Garofano nell’alleanza Riformista delle Liberta’ che si appresta a tornare al governo‘. (ANSA).

L.ELETTORALE: CALDORO (N.PSI), VOTO ANTICIPATO O REFERENDUM

(ANSA) – ROMA, 19 GEN – La direzione nazionale del nuovo psi vede nelle elezioni anticipate ‘per mandare a casa l’inefficiente governo Prodi sono la vera priorita’ del Paese’.
‘Diversamente – si legge nel documento approvato – bisogna affrontare la sfida referendaria, vista l’impossibilità delle forze politiche di condividere un percorso di riforme credibile’. La direzione, convocata a Roma alla presenza del segretario nazionale Stefano Caldoro, dell’ on. Lucio Barani e di Roberto Scheda, nella prima parte della mattinata ha ricordato la figura di Bettino Craxi con Arturo Gismondi e Antonio Landolfi che hanno animato il dibattito ‘Craxi: l’attualità di un progetto riformista’. (ANSA).

REFERENDUM: CALDORO, SOLUZIONE MIGLIORE ELEZIONI ANTICIPATE

(ANSA) – ROMA, 16 GEN – ‘Il si’ della Consulta in un giorno di crisi della politica, con le dimissioni del ministro della Giustizia Mastella, aumenta le percentuali di possibilita’ del voto referendario. Sulla bozza Bianco non c’e’ accordo ed il tempo e’ quasi scaduto’. Lo dice Stefano Caldoro, segretario del nuovo psi.
‘Oggi – aggiunge – la migliore soluzione e’ quella delle elezioni anticipate: e’ necessario aprire con la prossima legislatura una fase costituente legittimata dal voto popolare’.(ANSA).
NPSI: CALDORO, ANDARE SUBITO ALLE ELEZIONI
(ANSA) – VERONA, 12 GEN – ‘Non e’ vero che la legge elettorale potrebbe penalizzare i partiti piu’ piccoli’. Lo ha detto il segretario nazionale del nuovo psi, Stefano Caldoro, a Verona per la presentazione del nuovo simbolo del partito.
‘La cosa piu’ importante – ha spiegato Caldoro – e’ che questo paese sta vivendo un momento di grave stallo e l’unica soluzione per salvare l’Italia e’ andare subito alle elezioni’.
Il simbolo del nuovo psi, illustrato alla presenza del segretario provinciale Gianni Curti e del presidente regionale Benito Pavoni, mette ancora piu’ in evidenza il garofano rosso, caro a Bettino Craxi. ‘C’era la necessita’ – ha concluso Caldoro – di rinnovare e proporre all’elettorato qualcosa di nuovo’. (ANSA).

Forza Italia: in SIcilia il Nuovo PSI èuna forza riformista

 

Nell’ambito di una serie di consultazioni avviate con gli alleati di centro destra, il Segretario Regionale del Nuovo PSI Ninni Domino, ha incontrato il Coordinatore Regionale e il Capo Gruppo all’ARS di Forza Italia, On. Angelino Alfano e Francesco Cascio. I tre esponenti politici  hanno convenuto di sostenere insieme una politica di riforme di ispirazione liberal-democratica, socialista per la nostra regione per le nostre citta’ anche in ambito istituzionale; quindi durante il vertice si è discusso di una strategia di alleanze che veda insieme Forza Italia e il Nuovo PSI alle prossime amministrative.                                                                                                                     Il Segretario Regionale                                                                                                                 Ninni Domino

Boselli: socialista (per dire) senza autonomia

Il Governo è sempre più solo; Prodi disperatamente si aggrappa a qualsiasi cosa pur di sopravvivere non importa come; gli scenari politici subiscono mutamenti quotidiani che rendono imprevedibile ogni previsione.
Eppure in tutto questo quadro vi è una certezza: la fine della costituente Socialista e del percorso di Autonomia individuato da Boselli.
È innegabile infatti che la situazione più difficile nel Panorama politico nel centro sinistra sia quella dello SDI e dei suoi annessi.
In più di un’occasione lo SDI e Boselli hanno infatti rilanciato la proposta di Autonomia dal Governo, rivendicando mani libere e prese di distanze da un Governo che oltre a non mostrare nessun Socialista di spicco non ha nulla di Socialista.
La mediazione di Prodi infatti è sempre al ribasso ed è a tenere calma una volta la sinistra radicale, una volta Mastella, un’altra Dini, ma mai nel processo decisionale è coinvolto Boselli.
Ed in più la collocazione fisica non lascia spazio; da una parte il PD, che assume posizioni che vorrebbero essere moderate, dall’altra la nuova formazione somma di tutta la sinistra radicale. È evidente che questa spazio finisce per essere compressivo per una forza Socialista che si richiama al riformismo europeo.
Vi sono almeno tre motivi, più o meno validi perché lo SDI non può stare lì.
Il primo, il più scontato e meno politico è che i Socialisti non possono stare con chi li ha eliminati e con chi ne ha preso i propri documenti (Intini 1996); argomento ormai superato dal tempo, di scarso respiro allora, nullo adesso.
Il secondo, più fondato, è che i Socialisti non possono certamente stare con la sinistra Radicale; non appartiene alla nostra cultura, alla nostra storia, alla nostra politica.
Ma anche questo è un discorso molto flebile e di scarsa sopravvivenza.
Il vero motivo per cui non possono stare di là è invece molto più semplice ma allo stesso tempo molto più forte politicamente e cioè nella collocazione nella quale stanno c’è tutto quello che il PSI ha combattuto nella sua lunga storia.
C’è la conservazione, la tradizione, il Dogmatismo, l’integralismo.
I socialisti sono per cultura Riformisti, moderati, innovatori, si sono sempre contrapposti al compromesso storico e al cattocomunismo.
Se è vero quello che annuncia Boselli, cioè la politica delle mani libere lo dimostri: da subito.
Apra la crisi di Governo, dica a Prodi che siamo arrivati all’ultima fermata e che il si scende vale per tutti.
Usi i suoi senatori per far cadere il Governo più antisocialista della repubblica e non per farlo sopravvivere; rivendicherebbe autonomia ed identità, chiuderebbe la questione Socialista, aprirebbe la strada per la costruzione di un nuovo soggetto riformista.
Che non può collocarsi nell’attuale coalizione di cosiddetto “centro-sinistra”.