LA STORIA DEL SOLDATO GIAPPONESE NON CI APPARTIENE

Con il Congresso costitutivo del PdL , si chiude un ciclo, si formalizza la fine di una fase e si dà avvio a un nuovo capitolo della lunga storia riformista italiana. Non cesseranno di esistere le diverse sensibilità che, tra l’altro, non si neutralizzano per decreto, e continueranno a esistere involucri organizzativi che sono destinati a svuotarsi totalmente, nel corso di pochi anni: il tempo della metabolizzazione concreta del processo di amalgama organizzativo, essendo già più che realizzata l’amalgama politica.

Disperarsi, come fanno alcuni socialisti, per la possibile liquidazione di simboli e vessilli, non serve a niente: i processi politici vanno avanti comunque indipendentemente dalle singole volontà. La nostra storia, la storia dei socialisti autonomisti, dei socialisti che si rifanno a Turati, Saragat, Nenni e Craxi , è ormai storia e nessuno potrà mai cancellarla. Anche altre forze, come il Nuovo PSI, rinunceranno ai propri vessilli ed ai propri simboli. Esse avranno sicuramente una storia meno antica ma non per questo la loro è una storia meno vissuta e meno sentita. Sull’altare di un progetto comune di rinnovamento, di riforma e di modernizzazione del Paese ognuno ha dovuto, deve, sacrificare qualcosa e rinunciare a un brandello del proprio abito.

Si è scelto, infatti, di liberarsi dei simboli individuali, parziali e partigiani, rifuggendo dal condizionamento delle ideologie, per privilegiare i comuni denominatori che hanno aiutato il popolo italiano a rifiutare la ‘falsa rivoluzione’ di ‘mani pulite’ stroncando sul nascere la ‘gioiosa macchina da guerra’ messa in campo, dai ‘golpisti’, dopo la decapitazione dei partiti moderati (DC, PSI, PRI, PSDI, PLI) che avevano governato l’Italia, la sua rinascita e il suo sviluppo fino a farne la settima potenza mondiale. E già allora, sul terreno dei contenuti, si avviava una convergenza con la destra parlamentare dell’MSI. Craxi, che puntava a superare l’ingessatura del sistema, rendendo spendibile una forza indispensabile alla trasformazione politica del Paese, dimostrava la propria grande lungimiranza.

Sorprendersi oggi, ed attardarsi in inutili dibattiti sulle ‘contraddizioni’ delle alleanze non omogenee (?) ripresenta la storia del soldato giapponese che non si era accorto che il mondo aveva imboccato un’altra strada. Chi invece percepisce le novità storiche dello scenario politico sceglie, non l’atteggiamento da reduce e combattente, ma quello concreto e fattivo di sostegno ad un processo impegnativo, realizzato su valori di fondo e, di conseguenza, su obiettivi che quei valori debbono esaltare.

Riformismo, laicismo, liberismo e garantismo sono le cartine di tornasole di questa scelta che deve svilupparsi non ignorando la crisi che sta sconvolgendo tutto l’Occidente , le grandi migrazioni extracomunitarie e non, il terrorismo e la instabilità in diverse zone del pianeta, e lo stesso provincialismo di settori della politica italiana. Su detti argomenti l’amalgama moderata e riformista del Governo Berlusconi, voluto dagli italiani 10 mesi fa (e che ancor oggi ha il gradimento della stragrande maggioranza della popolazione), sta operando con grande e apprezzata determinazione. Il Governo, oltre al suo leader, ha ministri di levatura incredibile che sono vanto per l’intera comunità italiana.

Le misure anticrisi hanno visto il nostro Paese anticipare un percorso cui si sono poi accodati tutti: aiuto alle imprese in crisi, sostegno ai redditi bassi, più efficienti e corposi ammortizzatori sociali ai lavoratori licenziati, avvio o rilancio delle grandi opere infrastrutturali (Ponte,Tav, Mose, autostrade), prime ‘pietre’ di una nuova fase energetica del Paese, e da ultimo il Piano case; la forte migrazione, sostanzialmente non negativa per il Paese, ha dovuto essere controllata con misure più adeguate a gestire i flussi e atte a liquidare penetrazione e formazione di sacche di criminalità che hanno, ultimamente, allarmato l’opinione pubblica; e in politica estera il protagonismo dell’Italia ha evitato il proprio isolamento e ha aiutato il ruolo di mediazione in difesa della pace e per il controllo e la soluzione dei focolai esistenti. Su ogni provvedimento si è dovuto, purtroppo, assistere all’abbaiare alla luna di una opposizione sempre più alla ricerca di autori.

Il Nuovo PSI è parte integrante di questa politica e di questo processo. Lo vuole vivere non da spettatore ma da protagonista, nei limiti della propria forza, certamente, ma con la voglia di mettere a disposizione della coalizione, l’esperienza, la passione e la competenza dei propri quadri, almeno quelli rimasti, avendo il grosso dei socialisti, già da tempo, fatto questa scelta.

Giovanni ALVARO

Reggio Calabria, 26.3.2009

Una grande manifestazione politica dei Socialisti del Nord

È di questi giorni la notizia del Congresso, previsto per Gennaio-febbraio 2009, di “fondazione” della PDL.
Una circolare a firma del coordinatore di F.I. Verdini e del reggente di A.N. La Russa, apparso anche nei giornali, tracciano il percorso di un processo che sembra tutto interno ai due principali raggruppamenti.
La somma dei due partiti insomma che, riprendendo logiche ormai a noi Socialisti ben conosciute, considerano tutto il mondo ruotare attorno a loro e di utilizzare, a seconda delle necessità io piccoli raggruppamenti di turno, Nuovo PSI compreso.
Un dibattito, che seppur apparentemente non ci può interessare, in realtà ci obbliga a svolgere alcune riflessioni.
La prima riflessione riguarda al ruolo che una componente laico-liberal Socialista potrebbe e può svolgere all’interno della PDL, ossia senza i “Socialisti” il PDL cosa rappresenta?
Io sono convinto che la nostra area sia elemento indispensabile per la formazione di un nuovo soggetto politico, moderato, innovatore e aperto alle nuove problematiche. E non lo dico da Socialista convinto quale sono sempre stato, lo dico perché oggettivamente manca oggi in Italia un’area che si riconduca alla politica riformista del Socialismo liberale.
È conseguenza evidente che senza il Socialismo liberale il PDL è assolutamente assimilabile al PDL senza la L cioè il PD, un’aggregazione che specularmente si trova ad essere conservatrice.
La seconda riflessione si basa sul fatto se possiamo o meno incidere sulle regole del gioco.
È altrettanto evidente che la risposta è NO.
Del resto un ceto politico che si autocelebra e autonomia non può far altro che stringere il cerchio invece che allargarlo poiché se il meccanismo di confronto si dovesse basare sulle capacità politiche, credo, senza esagerare che il 99% degli attuali dirigenti dei maggiori Partiti Politici si troverebbero immediatamente disoccupati.
E qui si pone per noi il vero problema.
Se siamo convinti, come lo siamo che non vi siano neppure le minime condizioni per intraprendere un confronto con il PD, dobbiamo allora capire come diventare elementi necessari per la costruzione del VERO PDL.
Se si modificherà la legge al Parlamento Europeo, se toglieranno cioè le preferenze e metteranno lo sbarramento, se le liste alle Provinciali saranno composte da AN-FI (PDL) da una parte e i partiti minori dall’altra nel ruolo degli utili idioti se si continuerà il processo di mortificazione di un confronto culturale (bene Gasparri!) come si è sempre continuato noi Socialisti Liberali, abbiamo il dovere di imporci con le idee.
Dobbiamo essere in grado di declinare capillarmente il significato dell’essere Socialisti-Liberali, di essere riformisti di essere innovatori.
Sono molto preoccupato del fatto che alle prossime elezioni Provinciali, laddove saremo determinanti Verdini e La Russa verranno a chiedere la presenza delle liste del Nuovo PSI.
Perché se questo dovesse avvenire senza che noi siamo stati in grado di costruire un progetto politico del dopo Berlusconi, verremo corteggiati, qualcuno di noi si sentirà gratificato per essere stato coinvolto, ma il giorno dopo saremo nella disperazione totale.
A me il PDL così come si sta formando non mi attira molto, almeno per il momento.
Credo fortemente nel processo federativo che possa veraci coinvolti, ma anche per avere il coraggio di proporci come interlocutori dobbiamo essere in grado di dimostrare di non essere dei questuanti della Politica ma viceversa di avere un progetto.
Una grande manifestazione dell’Italia Settentrionale che affronti con coraggio e prospettiva il tema del Federalismo Fiscale, della riforma del Lavoro, del miglioramento delle Infrastrutture, del riordino del Sistema Sanitario, che dia il senso di ciò che significa essere Socialisti oggi nell’Italia Settentrionale è quello che mi sono proposto di fare entro la fine dell’anno e che propongo a tutto il Partito Nazionale, affinché ripartendo con delle tesi Politiche dal Nord si possa tracciare un cammino che non sia solo elettorale ma che abbia il coraggio di scommettere sulla Politica.
Questo sistema non può reggere ancora molto, la politica ha delle sue regole e queste prima o poi ritornano prepotentemente, perché nulla può essere lasciato al caso, né tantomeno all’improvvisazione.
Solo riuscendo a spostare il confronto sulla politica allora potremmo dire di essere indispensabili.
Diversamente il nostro sarà un gioco al massacro, fatto di tante delusioni e di poche soddisfazioni.

RIFORME: NUOVO PSI, NECESSARIE PER FAR RIPARTIRE IL PAESE

(ANSA) – ROMA, 12 LUG – ‘Le riforme costituzionali sono essenziali per far ripartire il Paese. Tra queste vi e’ anche quella della riforma elettorale, poiche’ un Paese deve essere guidato da una classe dirigente illuminata e non improvvisata’.
Lo sostiene Franco Spedale, vice segretario nazionale del Nuovo Psi di Caldoro.
‘Questo sistema elettorale non va affatto bene, qualsiasi modello si dovesse scegliere – aggiunge – non dovra’ prescindere da un fatto: le preferenze’.
‘La preferenza – sottolinea – comporterebbe infatti una maggior selezione dei Parlamentari, obbligherebbe alla formulazione di un progetto politico e farebbe sparire un sacco di partiti fantocci’.
‘Vi e’ una legislatura a disposizione per fare una buona riforma elettorale; non si perda tempo anche alla luce delle dichiarazioni che arrivano dal Presidente Napolitano’ ‘Il Nuovo PSI nella sua Direzione Nazionale ha stabilito – conclude Spedale – che provvedera’ a presentare una proposta di legge per la reintroduzione del proporzionale con preferenza’.
(ANSA).

BERLUSCONI: CALDORO (PDL), E’ LEADER RIFORMISTA E LIBERALE

(ANSA) – ROMA, 13 MAG – ‘Un intervento da leader riformista e liberale’. Questo il commento del segretario del nuovo psi Stefano Caldoro, parlamentare del Pdl, alle dichiarazioni programmatiche svolte oggi alla Camera da Silvio berlusconi.
‘E’ stato un discorso di chi guarda al futuro – continua Caldoro – per cambiare e riformare la politica e la societa’. E’ stato importante il richiamo alla centralita’ della persona e del valore del capitale umano che e’ l’elemento di partenza per costruire una societa’ piu’ giusta’.
‘Di rilievo politico infine – conclude Caldoro – la forte e sincera apertura all’opposizione per una nuova stagione costituente alla quale nessuno potra’ sottrarsi’.(ANSA).

SOCIALISTI: CALDORO, RIUNIAMOCI TUTTI IN UNA FONDAZIONE =

(AGI) – Roma, 24 apr. – “Dobbiamo prendere atto che ormai c’e’ il bipartitismo e non e’ possibile far rinascere nuovi partiti.
Non si puo’ piu’ riesumare il partito socialista”. Stefano Caldoro, eletto alla Camera nelle fila del Pdl, lancia “una proposta a tutti coloro che sono stati socialisti”. “Dobbiamo – dice – fare una fondazione. Riuniamoci tutti insieme, esponenti di entrambi gli schieramenti, senza vincoli di coalizione”. In questo modo – spiega il leader del nuovo psi – “si potrebbe recuperare il marchio e finalmente salvaguardare i valori che il partito socialista ha incarnato da una vita”. Caldoro non si rivolge soltanto “a Cicchitto, Sacconi, Tremonti, moroni, Craxi”, ma anche “a Benvenuto, Del Turco” e ai tanti parlamentari eletti nelle fila del Pd e che in passato hanno militato nel partito socialista. “Solo con una fondazione – conclude Caldoro – potremo tornare a lavorare insieme, al di la’ delle coalizioni e della propria attuale appartenenza politica”. (AGI) Red 241811 APR 08

RIPRENDERE IL CAMMINO. SIAMO SOLO ALL’INIZIO.

Ho apprezzato l’intervento di Antonino ( Di Trapani ) e, se può avere un significato, sono d’accordo con lui, non solo per quello che esprime, ma per il significato che ha e che intende dire, quello che esprime ( anche se il clinch della critica a Boselli, ma aggiungerei De Michelis e Del Bue, è ormai pleonastico ed insufficiente. Come la coperta corta di Linus… ). Per cui, protesi soprattutto a migliorare noi stessi, più che criticare gli altri, e forti di un successo ulteriormente amplificato dalle nostre intuizioni politiche Venete e Siciliane (apparentamento con i Movimenti Federalisti territoriali ), necessita, secondo me, che da qui si parta per ridefinire una identità che langue ed una esistenza che … non esiste. Per il primo aspetto sarà quanto mai necessaria una conferenza programmatica nazionale, sul secondo un’attenta valutazione dei prossimi passi istituzionali. Mi riferisco alla collocazione Parlamentare dei nostri deputati eletti: nel Gruppo del Pdl o in quello Misto ? I prossimi importanti appuntamenti elettorali delle amministrative 2009 e 2010, necessitano di un ancoraggio, di un riferimento, di un richiamo, ad un soggetto politico nazionale ben identificabile. Per non dimenticare le prossime elezioni europee, con le implicanze di un già dichiarato riferimento al Ppe da parte di Berlusconi e Fini…. Insomma è già tempo che la nostra vittoria elettorale ( il Segretario Nazionale alla Camera dei Deputati ) ed il nostro Garofano diventino notizia da proporre e propagandare pubblicamente ed in ogni ambito possibile. Riconoscendo a noi stessi di essere stati bravi e disciplinati, ora è tempo, dopo il ” primum vivere “, di ” (deinde) philosophare “. Non possiamo più essere un partito fantasma. Abbiamo il grande compito di ricostruire un Movimento Socialista ( Federalista oltre che Autonomista ? ne parleremo ) utile all’Italia ed all’Europa.

PDL: coalizione di moderati, non di destra

La coalizione della PDL si caratterizza per essere un patto tra alleati che hanno in comune provenienze diverse ma la stessa visione modernista riformatrice e liberale della società.
Una coalizione elettorale che presenta tra i propri candidati rappresentanti dell’area cosidetta laica, e riformista quali i Repubblicani e soprattutto i Socialisti, non può certamente essere una coalizione troppo spostata a destra.
I rappresentanti del Nuovo PSI nel prossimo Parlamento continueranno nella tradizione della loro storia, garantendo quella libertà di pensiero che da sempre li ha caratterizzati

PDL: SPEDALE (NPSI), BERLUSCONI PUO’ CONTARE SUI SOCIALISTI

(ANSA) – ROMA, 5 MAR – ‘L’identita’ e l’autonomia sono cio’ che ognuno di noi riesce a mantenere della propria storia. Non e’ solo una rappresentazione della simbologia ma uno stato d’animo’. Lo sottolinea Franco Spedale, vicesegretario nazionale del nuovo psi.
‘I Socialisti del nuovo psi sono pronti – sottolinea – ad affrontare questa nuova battaglia, anche partecipando al progetto del Pdl, come ha sottolineato il Presidente berlusconi in una condizione di pari dignita’, pronti a dare il proprio contributo per un Paese migliore, piu’ nuovo, piu’ giusto. La difficile scommessa di rimettere in sesto questo Paese è di quelle che non si possono rifiutare’.
‘Cosi’ come in tutte le situazioni difficili i Socialisti sono pronti a fare la loro partita. berlusconi potra’ contare – conclude Spedale – sulla nostra presenza di qualita”.

SONDAGGI: IPR; PDL STATICO, MA PD RESTA INDIETRO …+RPT+

(RIPETIZIONE CORRETTA ALL’ULTIMA RIGA) (ANSA) – ROMA, 3 MAR – La coalizione di berlusconi e’ in un momento di stasi, mentre quella di Veltroni e’ in crescita, rimanendo pero’ staccata di 7 punti. E’ quanto emerge dal sondaggio che l’Istituto IPR Marketing, diretto da Antonio Noto, ha effettuato il 28-29 febbraio per conto di Repubblica.it (intervistando, con il sistema telefonico Cati un campione di 2.000 soggetti – rappresentativo per eta’, sesso ed area di residenza della popolazione maggiorenne residente in Italia) analizzando le intenzioni di voto alla Camera.
In questa occasione, oltre l’analisi sulle intenzioni di voto, il sondaggio ha misurato anche il potenziale elettorale massimo, cioe’ l’indice di probabilita’ di crescita che ciascun partito potra’ avere se tutti coloro i quali che oggi sono indecisi ed al contempo dichiarano di prendere in considerazione il voto ad un partito, il 13 aprile voteranno effettivamente quello stesso partito oggi preso in considerazione.
La distanza tra le coalizioni di Veltroni e berlusconi rimane significativa, tuttavia si conferma la tendenza di crescita della coalizione guidata dal leader democratico.
Questi i risultati attuali e potenziali per i diversi schieramenti e candidati premier, tenendo conto che 1,6% va ad altri partiti mentre gli indecisi sono il 20%.
PD (VELTRONI).
Al momento il Pd (con i Radicali) e’ al 32%, mentre l’Italia dei Valori arriva al 4%: in totale arriva quindi al 36%.
Per il Partito Democratico, il potenziale elettorale massimo attuale arriva al 37%, mentre l’Idv puo’ salire fino al 6%. In totale la potenzialita’ arriva al 43%: ‘E’ da notare quindi – rileva l’Ipr – che se il Pd riuscisse a raccogliere tutto il proprio potenziale (il 5%), bloccando la coalizione del Pdl agli attuali livelli di consenso, si potrebbe arrivare effettivamente ad un pareggio’.
PDL (berlusconi).
Ora il Popolo della Liberta’ e’ al 38%, mentre la Lega Nord si attesta al 4,5% e il Mpa allo 0,5%: in totale e’ quindi al 43%, ‘a conferma di un momento di stasi della coalizione guidata da berlusconi’.
E’ da considerare, pero’, che il potenziale massimo per il Pdl arriva fino al 43%, mentre i leghisti possono contare su un obiettivo del 6% e il Mpa all’1%. Il potenziale massimo della coalizione e’ quindi del 50%.
UDC (CASINI).
L’Udc, dopo l’accordo definito con la formazione della Rosa Bianca, si trova al 7%.
Il massimo elettorale per la coalizione centrista guidata da Pier Ferdinando Casini e’ calcolato al 12%.
UDEUR (MASTELLA).
L’Udeur si trova allo 0,3%.
La sua potenzialita’ massima e’ l’1%.
SINISTRA ARCOBALENO (BERTINOTTI).
La Sinistra Arcobaleno subisce un lieve flessione, che fa scendere la formazione guidata da Fausto Bertinotti al 7,5%.
Per l’Ipr ha pero’ una possibilita’ di crescita molto forte, che potrebbe portarli sostanzialmente a raddoppiare i propri consensi (14%).
SINISTRA CRITICA (D’ANGELI).
La formazione di Cannavo’ e Turigliatto che ha presentato come candidata premier Flavia D’Angeli e’ accreditata dello 0,1%.
Per l’Ipr il massimo cui puo’ arrivare e’ lo 0,2%.
PARTITO COMUNISTA DEI LAVORATORI (FERRANDO).
Il movimento di Marco Ferrando e’ allo 0,5%.
Il potenziale massimo e’ l’1%.
PARTITO SOCIALISTA (BOSELLI).
I socialisti sono accreditati dell’1,5%.
Secondo l’Ipr, pero’, il suo potenziale puo’ farli salire fino al 5%.
LA DESTRA-FIAMMA TRICOLORE (SANTANCHE’).
Il partito guidato da Francesco Storace al momento puo’ contare su un 2,5%.
L’Ipr gli assegna un potenziale del 5%.
(ANSA).

IDENTITA’ E VALORI

Lucio Barani e Gennaro Salvatore su queste pagine propongono in maniera molto chiara e razionale due iniziative-riforma. Una sul tema della giustizia , l’altra sul sistema elettorale. Rimando i visitatori alla lettura di quelle idee, che, ovviamente, mi entusiasmano. Non aggiungo queste note per entrare nel merito. Mi interessa invece risaltare la “vena” innovatrice, il temperamento progressista, avanguardista, se non mi interpretate erroneamente, dei nostri due validi compagni. In queste dichiarazioni che, per loro, per me e per moltissimi, oserei dire, potrebbero essere quotidiane, io riscopro la mia, la nostra, ” vis ” socialista ! Quel desiderio, quella caratteristica che ci rende battaglieri, precursori, libertari, laici, anticonformisti…etc.

Ricordo, ancora, la recente presa di posizione di Salvatore sulla legge Biagi e la proposta Uilm, Barani al Congresso sulla soppressione del canone Rai, il Compagno Riva sull’Energia,per non dimenticare, diciamolo, che siamo per l’abolizione delle provincie e l’accorpamento dei comuni sotto i mille abitanti ed ancora per una legge per l’avviamento al lavoro dei giovani ( qui Veltroni nel suo programma ha fatto meglio di Berlusconi ) per non dimenticare i diritti civili… Quanto premesso per sostenere  che il nostro socialismo non può estinguersi. Non so come andrà a finire l’attuale vicenda politica italiana, ma, tanto per restare in sintonia con me stesso, ho apprezzato l’atteggiamento di Storace e Casini. Certo che sono i valori e non i simboli a garantire il riformismo, ma non si può vivere di solo calcolo ed opportunismo.

Regge “ amo il rugby e non la nazionale” ?  il calcio e non il Granzette ( squadra di 3a categoria )? La musica e non i Beatles ? Anzi il concetto si rovescia. Ho amato la musica per il Beatles, il rugby per il quindici azzurro, la politica per Bettino Craxi !  Cosa saremmo noi del Npsi senza passione ?  Come possiamo dimenticare le battaglie, le divisioni, i sacrifici, per riconquistare e salvaguardare questo nostro garofano ? Come possiamo congelare, annientare gli entusiasmi e l’adrenalina del Congresso di Giugno ?

La politica è l’arte del possibile, lo so e ne tengo conto. Ma, pur subendone le conseguenze che ci portano al Ppdl, ribadisco che sarà solo una tappa poco gloriosa di passaggio. Cominciamo ad analizzare l’incongruità del bipartitismo in Italia, questo Giano bifronte che non ha niente a che fare con la nostra storia e le nostre tradizioni. L’americanismo di Uolter Justice Veltroni e la sua pretesa di uniformarsi a quella civiltà con la creazione di due grossi partiti di cui il suo ( sic ! ) sarebbe quello democratico, è una bufala informativa e politica. Non capisco perche Berlusconi l’abbia seguito ! Pensate a cosa avremmo realizzato con la Federazione dei Partiti della Libertà ! Mi dispiace, anche se non è determinante, che il Npsi non abbia convocato una direzione da quando Fini, entrandovi, costituì di fatto il Ppdl. Non avevamo e non abbiamo molte chances. Avrei votato e voterò la risoluzione di rinunciare al nostro simbolo con la garanzia di qualche nostro parlamentare eletto. Però ne avrei chiesto la sua visibilità alle amministrative e contemporaneamente l’eccezionalità dell’evento politico. Insomma mani libere sin dal prossimo 15 Aprile. Se il Ppdl è un contenitore elettorale, ma non dobbiamo dirlo, ok. Sssttt!

Sarà noto a tutti la delusione, lo scoramento e la delusione che molti iscritti e tesserati stanno vivendo in questi giorni. Ancora adesso non sappiamo i termini dell’accordo, ( e leggiamo, in fattispecie, quello proposto dal Pd ai radicali- altra mazzata chirurgica al Movimento socialista !..- ) che il PPdl ci avrebbe proposto.. Perchè non ci è dato di approfondirlo ? Forse, manca  a tutt’oggi, anche se Bondi a Pordenone l’ha confermato alla nostra segretaria regionale Lauretta Iuretig. Ci stanno prendendo, raccattando per sfinimento ? Alla fine i margini di trattativa saranno sempre meno e sempre più giugulatori… Come potremo, mi chiedo, rinunciare alla nostra effervescenza, alla nostra creatività politica, alla nostra capacità riformatrice, al nostro sgradito, ai comunisti, protagonismo anarcoide..  Resisterò, alla camicia di forza, ma, per quanto mi riguarda, fino al 14 aprile. Poi come un cavaliere errante riprenderò il cammino del nostro congresso… Sono curioso di vedere cosa succederà in An ad Ottobre. Ridono solo quelli della Lega.La loro identità non si mette in discussione… Le palle del Bossi…Bravo. Ma resto convinto che Berlusconi ha fatto male i conti, che il predellino, come dissi già, è stato ed è un errore politico. Dopo quindici anni di tangentopoli bipolare, peggioriamo col bipartitismo. Premetto già che i nostri voti, che non prenderemo, saranno nella percentuale dei non votanti, delle schede bianche o nulle. L’effetto dell’antipolitica Prodiana, porta ad una sostanziale avversione della politica… Ma c’è una parte sana di chi la fa che oggi è messo fuori gioco dai blocchi economici Mediaset e Cei ( con i loro satelliti ). Mi dispiace solo che quando il Garofano, e quello che rappresenta, rinvigorirà, forse avrò 100 anni. Tuttavia, è chiaro, voterò contro i cattocomunisti, ma attendo di poter riprendere a votare quanto prima pro       qualcosa e possibilmente pro me stesso ( quello che rappresento idealmente ).

In conclusione, superata l’emergenza del prossimo voto, tornerò a fare il ribelle socialista come sempre, amando il Cristianesimo ma non l’apparato e l’arretratezza cattolica, battendomi contro la povertà e non contro la ricchezza, odiando il conformismo della scuola dell’obbligo a discapito di una seria cultura educativa ( complice una categoria di insegnanti scandalosa ),  amando la donna e riconoscendone l’incontrastata superiorità su tutto, fuorchè sui muscoli, stando contro ogni tipo di droga, alcool e tabacco a favore di una sessualità poetica e consapevolmente praticata… Mi fermo dando il resto per scontato, in quanto rappresenta di sicuro anche i vostri aneliti, e i comuni ideali. Tuttavia per dare il mio contributo al prossimo programma o carta dei valori del Npsi, io aggiungo la battaglia ad oltranza contro il sistema bancario italiano ( pensate come ci divertiremmo con il politburo di Veltroni D’Alema, la Bnl il Paschi Siena etc ! ). Per cui il Ppdl, ed i miei rappresentanti in esso, avranno il mio voto. Ma non cederò nè la testa nè il cuore. Se mi va bene mi aspettano ancora trent’anni di sangue e merda! Ma ” THE WALL “  ( dei Pink Floyd se mi intendete ), no, non fa per me.

 

Angelino Masin

ELEZIONI: CALDORO, RADICALI COME CGIL CISL UIL =

(ASCA) – Roma, 21 feb – ‘La trattativa intercorsa tra Pd e Radicali ha ricordato le lunghe trattative sindacali per la firma dei contratti, fatte di un passo avanti e uno indietro e di lunghe notti di mediazioni’. Questo il commento del segretario nazionale del nuovo psi Stefano Caldoro in merito all’ingresso dei Radicali nel Partito di Veltroni. ‘I Radicali di Pannella e Bonino – a parere di Caldoro – meriterebbero di essere al fianco dei confederali, da loro tanto vituperati. Per come hanno difeso le proprie truppe e la loro casa, hanno fatto meglio di Cgil, Cisl e Uil’.

ELEZIONI, NUOVO PSI A BOSELLI: SI APRA DIALOGO SU PROGRAMMI

(9Colonne) Roma, 13 feb – “Considerato che la cittadinanza ai socialisti viene negata nel centrosinistra è bene che si rifletta anche valutando altre possibilità evitando quello della sola testimonianza”. Lo dichiara Umberto Caruso, vicesegretario nazionale del nuovo psi di Stefano Caldoro, dopo la decisione del Pd di allearsi con Di Pietro. “Il nuovo psi, che è fra i fondatori della la Casa delle Libertà, ha scelto la collocazione che permette la sopravvivenza del socialismo liberale. Se Boselli – aggiunge – realmente è convinto della ‘pulizia etnica’ dei socialisti da parte del Pd e se realmente vuole portare avanti un discorso politico socialista può, superando i pregiudizi, mettere al centro del dibattito idee e progetti per confrontarsi sulle scelte programmatiche”. “Seguendo tale percorso – conclude l’esponente del nuovo psi – sarà possibile aprire un dialogo con chi ha sempre rifiutato l’egemonia giustizialista delle sinistra post comunista innanzitutto promuovendo una scelta di campo che non ha mai mortificatola storia, la idealità ed i progetti riformisti”.

Apc-ELEZIONI/ CALDORO: DA VELTRONI LA LEGGEREZZA DELL’ESTETICA

Diversa è vita quotidiana, anche lavorare per far rialzare Italia

Roma, 10 feb. (Apcom) – “Il discorso di Veltroni è ben costruito e ben letto, ma esprime la leggerezza dell’estetica”. Lo ha dichiarato Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi, commentando le parole del leader del Pd da Spello. “Cosa diversa – aggiunge – è la vita quotidiana, fatta di lavoro, di difficoltà economiche, di sacrificio. Cosa diversa – osserva ancora Caldoro – sarà rimboccarsi le maniche ed affrontare i tanti problemi da risolvere per far rialzare l’Italia e soprattutto il morale degli italiani, dopo gli ultimi due anni di politica inconcludente e rissosa del governo Prodi, voluto anche dallo stesso Veltroni”.

CDL: LA RUSSA (AN), FINI E BERLUSCONI PARLANO DI LISTA FI-AN

(ANSA) – MILANO, 8 FEB – La lista Fi-An ‘non e’ voce di stampa. E’ vero: Fini e berlusconi si incontreranno oggi per valutare anche e soprattutto questa opportunita’, che non e’ solo limitata ai due partiti principali della Cdl ma, oltre che alla Lega, e’ aperta pienamente anche all’Udc’. Cosi’ il deputato di An, Ignazio La Russa, ha confermato a Radio Popolare – Popolare Network l’ipotesi di un accordo fra Fi e An per la costituzione di una lista unica in vista delle elezioni del 13 e 14 aprile. Ne da’ notizia l’emittente.
La Russa ha poi commentato anche le dichiarazioni di Cesa, il quale ha detto che se le cose stessero cosi’ allora l’Udc correra’ da sola. ‘Io non so quello che succedera’ e niente e’ deciso. Vedremo. E’ pero’ vera la notizia che oggi Fini e berlusconi valuteranno’. (ANSA).

BERLUSCONI E FINI PENSANO A SUPER-LISTA, UDC NON CI STA/ANSA

ANCHE I ‘PICCOLI’ SAREBBERO ASSORBITI, SOLO LA LEGA ALLEATA (di Federico Garimberti) (ANSA) – ROMA, 7 FEB – La decisione del Partito democratico di correre da solo scombina il puzzle delle alleanza nel centrodestra. Se e’ vero infatti che l’idea di seguire l’esempio di Walter Veltroni non sembra convincere Silvio berlusconi, e’ altrettanto vero che il centrodestra e’ preoccupato dal confronto fra il simbolo unico del centrosinistra e la lenzuolata di partiti e partitini del centrodestra. Tanto da far emergere quella che finora appariva come una ipotesi astratta: un’unica lista in cui far confluire sotto un solo simbolo Fi, An e gli altri ‘cespugli’ del centrodestra, alleata con la Lega.
L’Udc non sembra sia stata coinvolta, almeno fino ad oggi, in questo progetto degli altri partiti del centrodestra, ne’ Pier Ferdinando Casini sembra disponibile ad una super-lista che comprenda tutti. Lo chiarisce in serata il segretario del partito Lorenzo Cesa, che avverte: se An e Fi andranno da soli alle elezioni con un’unica lista, anche noi andremo per conto nostro. berlusconi e Fini potrebbero offrire a Casini un’alleanza come quella ipotizzata per la Lega, ma non e’ detto che abbiano l’intenzione di farlo.
I leader di Forza Italia e di An discuteranno piu’ approfonditamente domani di questo inedito scenario. ‘Spero che la coalizione – ha gia’ spiegato oggi Gianfranco Fini – sia quanto di piu’ semplificato possibile. Sul come dar corso a questa semplificazione sara’ oggetto del confronto con gli alleati’, ma quel che e’ certo e’ che il centrodestra semplifichera’ la coalizione perche’ ‘oggi uno schieramento largo, con piu’ sigle e partiti, non corrisponde all’esigenza degli italiani’.
Ecco perche’, prosegue Fini, ‘nelle prossime ore, con gli amici del centrodestra, dovremo in primo luogo risolvere questa questione perche’ se Veltroni va da solo il centrodestra deve saper dare una risposta che vada dritto al cuore del problema’.
Quanto all’ipotesi, ventilata da alcuni giornali, di un berlusconi ‘tentato’ dalla corsa solitaria contro il Pd, l’ex ministro degli Esteri sembra non dargli credito: ‘Sapete che non commento mai i giornali. Parlero’ con berlusconi’.
Le voci di una possibile corsa in solitaria dell’ex premier dominano la giornata, nonostante Forza Italia si affretti a smentire. ‘Non intendiamo abboccare alla provocazione di Veltroni: il Pd e’ costretto ad adottare questa strategia dopo il fallimento del governo Prodi’.
Parole che non convincono Pier Ferdinando Casini. ‘Noi siamo del tutto indifferenti a queste tentazioni maggioritarie. Se ciascuno andra’ da solo andremo soli anche noi’, dice il leader centrista, sottolineando che ‘la scelta di Veltroni di correre da solo non e’ una scelta coraggiosa ma una scelta della disperazione’.
Ma lo stesso berlusconi aveva ridimensionato l’argomento parlandone con i suoi piu’ stretti collaboratori: ‘Io nella provocazione di Veltroni non ci casco: perche’ mai dovrei fargli il favore di correre da solo quando tutti i sondaggi ci danno in netto vantaggio?’. Anche perche’, e’ la tesi del Cavaliere, quella del sindaco di Roma ‘e’ una scelta obbligata imposta dalle divisioni interne alla sinistra’. Certo, come confida Vittorio Sgarbi che gli ha fatto visita, berlusconi e’ ‘affascinato’ dall’idea di battere il leader del Pd da solo, liberandosi definitivamente dai lacci di una coalizione. Ma ora che le incomprensioni sono state superate, l’ex premier non intende certo sacrificare la ritrovata unita’ del centrodestra sull’altare di una sfida che rischia per giunta di essere rischiosa. Cio’ non ha mai significato la rinuncia di Forza Italia a ridurre il numero di simboli e liste nella scheda.
‘Stiamo lavorando per semplificare la coalizione del centrodestra’, aveva confermato Schifani. Ma come? Certamente berlusconi non vuole una lenzuolata di sigle e simboli accanto al suo nome. L’intenzione, espressa anche in un faccia a faccia con Clemente Mastella, poteva essere quella di raggruppare i partiti per area: l’Udeur con il Movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo (anch’egli oggi a colloquio col Cavaliere), la Dca di Gianfranco Rotondi. Altro scenario quello che Fi ha prospettato ad An con la proposta di unirsi in un’unica lista, in cui far confluire anche gli altri partitini, per poi farla federare con la Lega.
E Fini? Fino ad oggi a via della Scrofa l’idea di far sparire il simbolo non era presa in considerazione. Ma nelle ultime ore non la si e’ piu’ esclusa del tutto. Anzi, come riferiscono fonti di An, Fini la starebbe valutando e domani, nel faccia a faccia con berlusconi, la discutera’ direttamente con lui.
(ANSA).