Nuovo PSI: riformulare l’alleanza!

Il mese di riflessione, quello della pausa estiva sta volgendo al termine. Tra poco si riprenderà a 360° l’attività politica.
Quello cui abbiamo assistito adesso è solo l’inizio di una stagione dal futuro incerto.
Elezioni? Governo di coalizione? Nuovo partito di Fini?
Tutti interrogativi cui è difficile azzardare una previsione.
Di certo vi sono alcuni fatti, che hanno modificato natura e struttura del PDL.
L’espulsione di Fini e la costituzione di un gruppo autonomo di FLI alla Camera e Senato ha rimescolato le carte; si sono verificati dei vertici del PDL e sono stati stilati dei punti programmatici.
Sono consapevole della debolezza strutturale e numerica del Nuovo PSI, non di quella Politica, ma mi chiedo se qualcuno di noi è stato interpellato o convocato o ha partecipato ad alcuna delle riunioni.
E se ciò non è avvenuto, tutto questo ha e avrà un peso ed un significato politico o no?
Persino Rotondi, si è lamentato della mancata partecipazione e noi?
Settembre è il mese decisivo; Di Trapani ha scritto una lettera al Presidente, nella quale chiede per nome e per conto del Nuovo PSI un incontro.
Aspettiamo il tempo ragionevole della riapertura delle Camere, poi credo che il tempo sia scaduto.
Da troppo tempo il Partito vive in uno stato di coma che tende sempre più ad essere irreversibile.
Mai una volta dal 2007, hanno in cui faticosamente ho contribuito con altri a riprendere il percorso che ci era stato scippato, abbiamo espresso posizioni politiche realmente Socialiste.
Il silenzio assordante è stato così preponderante che persino all’interno delle strutture è scemato qualsiasi dibattito e sono emerse invece liti e contrapposizioni devastanti e deleterie.
Il nostro rappresentante alla Camera dei Deputati (ammesso che sia ancora Nuovo PSI e non PDL, poiché in numerose occasioni ho percepito come se ritenesse chiusa la parentesi del Nuovo PSI), quando interviene è sempre per trovare uno spazio di propria visibilità e mai per un’iniziativa politica.
Il gruppo dirigente non conosce le strutture periferiche né i suoi dirigenti.
Né d’altra parte la situazione appare essere migliore nel PDL.
Il governo con una cospicua presenza di ex socialisti, si sta caratterizzando come un Governo in cui lo spirito Laico e riformista viene costantemente mortificato.
Stupore e sbigottimento hanno suscitato in me le posizioni di Sacconi o di Cicchitto, che mostrano sempre più una cultura “catto-popolare” e sempre meno liberal-socialista-riformista.
Qualcosa noi del Nuovo PSI dobbiamo fare, tanto più se vi può essere l’ipotesi delle elezioni anticipate.
Gli spazi che si stanno aprendo sono numerosi, è possibile riprendere il filo del discorso con il PSI o almeno con la sua parte che rifiuta di costruire un’alleanza con Vendola.
I Socialisti sono da sempre stati dei liberi pensatori, hanno da sempre combattuto per le riforme, per rendere il nostro un Paese più libero e moderno.
Credo che il percorso debba ripartire da qua.
Dalla nostra autonomia intellettuale, dalla capacità di farsi rispettare, dalla libertà di pensiero; non credo che abbia ancora un futuro una politica di opportunismo.
Il primo passaggio è trovare una soluzione nella gestione del Partito, poiché gli impegni del nostro Segretario sono tali da renderlo per lo più occupato su altre questioni.
La soluzione va trovata negli attuali assetti, ma certamente non è ipotizzabile alcuna forma di vicariato, che significherebbe l’apertura di un conflitto senza pari.
In secondo luogo, la ripresa di un’azione politica chiara e precisa, con una riformulazione delle interlocuzioni.
E cioè se vi è il PDL di cui noi siamo cofondatori, non possiamo essere emarginati, nel caso contrario, non possiamo stare ancora una volta colpevolmente zitti.
Tutto questo ammesso che si voglia tenere ancora vivo il Partito, perché in caso contrario sarebbe necessario convocare un congresso di scioglimento.

Franco Spedale
Vice Segretario Nazionale
Nuovo PSI