CDL: LA RUSSA (AN), FINI E BERLUSCONI PARLANO DI LISTA FI-AN

(ANSA) – MILANO, 8 FEB – La lista Fi-An ‘non e’ voce di stampa. E’ vero: Fini e berlusconi si incontreranno oggi per valutare anche e soprattutto questa opportunita’, che non e’ solo limitata ai due partiti principali della Cdl ma, oltre che alla Lega, e’ aperta pienamente anche all’Udc’. Cosi’ il deputato di An, Ignazio La Russa, ha confermato a Radio Popolare – Popolare Network l’ipotesi di un accordo fra Fi e An per la costituzione di una lista unica in vista delle elezioni del 13 e 14 aprile. Ne da’ notizia l’emittente.
La Russa ha poi commentato anche le dichiarazioni di Cesa, il quale ha detto che se le cose stessero cosi’ allora l’Udc correra’ da sola. ‘Io non so quello che succedera’ e niente e’ deciso. Vedremo. E’ pero’ vera la notizia che oggi Fini e berlusconi valuteranno’. (ANSA).

BERLUSCONI E FINI PENSANO A SUPER-LISTA, UDC NON CI STA/ANSA

ANCHE I ‘PICCOLI’ SAREBBERO ASSORBITI, SOLO LA LEGA ALLEATA (di Federico Garimberti) (ANSA) – ROMA, 7 FEB – La decisione del Partito democratico di correre da solo scombina il puzzle delle alleanza nel centrodestra. Se e’ vero infatti che l’idea di seguire l’esempio di Walter Veltroni non sembra convincere Silvio berlusconi, e’ altrettanto vero che il centrodestra e’ preoccupato dal confronto fra il simbolo unico del centrosinistra e la lenzuolata di partiti e partitini del centrodestra. Tanto da far emergere quella che finora appariva come una ipotesi astratta: un’unica lista in cui far confluire sotto un solo simbolo Fi, An e gli altri ‘cespugli’ del centrodestra, alleata con la Lega.
L’Udc non sembra sia stata coinvolta, almeno fino ad oggi, in questo progetto degli altri partiti del centrodestra, ne’ Pier Ferdinando Casini sembra disponibile ad una super-lista che comprenda tutti. Lo chiarisce in serata il segretario del partito Lorenzo Cesa, che avverte: se An e Fi andranno da soli alle elezioni con un’unica lista, anche noi andremo per conto nostro. berlusconi e Fini potrebbero offrire a Casini un’alleanza come quella ipotizzata per la Lega, ma non e’ detto che abbiano l’intenzione di farlo.
I leader di Forza Italia e di An discuteranno piu’ approfonditamente domani di questo inedito scenario. ‘Spero che la coalizione – ha gia’ spiegato oggi Gianfranco Fini – sia quanto di piu’ semplificato possibile. Sul come dar corso a questa semplificazione sara’ oggetto del confronto con gli alleati’, ma quel che e’ certo e’ che il centrodestra semplifichera’ la coalizione perche’ ‘oggi uno schieramento largo, con piu’ sigle e partiti, non corrisponde all’esigenza degli italiani’.
Ecco perche’, prosegue Fini, ‘nelle prossime ore, con gli amici del centrodestra, dovremo in primo luogo risolvere questa questione perche’ se Veltroni va da solo il centrodestra deve saper dare una risposta che vada dritto al cuore del problema’.
Quanto all’ipotesi, ventilata da alcuni giornali, di un berlusconi ‘tentato’ dalla corsa solitaria contro il Pd, l’ex ministro degli Esteri sembra non dargli credito: ‘Sapete che non commento mai i giornali. Parlero’ con berlusconi’.
Le voci di una possibile corsa in solitaria dell’ex premier dominano la giornata, nonostante Forza Italia si affretti a smentire. ‘Non intendiamo abboccare alla provocazione di Veltroni: il Pd e’ costretto ad adottare questa strategia dopo il fallimento del governo Prodi’.
Parole che non convincono Pier Ferdinando Casini. ‘Noi siamo del tutto indifferenti a queste tentazioni maggioritarie. Se ciascuno andra’ da solo andremo soli anche noi’, dice il leader centrista, sottolineando che ‘la scelta di Veltroni di correre da solo non e’ una scelta coraggiosa ma una scelta della disperazione’.
Ma lo stesso berlusconi aveva ridimensionato l’argomento parlandone con i suoi piu’ stretti collaboratori: ‘Io nella provocazione di Veltroni non ci casco: perche’ mai dovrei fargli il favore di correre da solo quando tutti i sondaggi ci danno in netto vantaggio?’. Anche perche’, e’ la tesi del Cavaliere, quella del sindaco di Roma ‘e’ una scelta obbligata imposta dalle divisioni interne alla sinistra’. Certo, come confida Vittorio Sgarbi che gli ha fatto visita, berlusconi e’ ‘affascinato’ dall’idea di battere il leader del Pd da solo, liberandosi definitivamente dai lacci di una coalizione. Ma ora che le incomprensioni sono state superate, l’ex premier non intende certo sacrificare la ritrovata unita’ del centrodestra sull’altare di una sfida che rischia per giunta di essere rischiosa. Cio’ non ha mai significato la rinuncia di Forza Italia a ridurre il numero di simboli e liste nella scheda.
‘Stiamo lavorando per semplificare la coalizione del centrodestra’, aveva confermato Schifani. Ma come? Certamente berlusconi non vuole una lenzuolata di sigle e simboli accanto al suo nome. L’intenzione, espressa anche in un faccia a faccia con Clemente Mastella, poteva essere quella di raggruppare i partiti per area: l’Udeur con il Movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo (anch’egli oggi a colloquio col Cavaliere), la Dca di Gianfranco Rotondi. Altro scenario quello che Fi ha prospettato ad An con la proposta di unirsi in un’unica lista, in cui far confluire anche gli altri partitini, per poi farla federare con la Lega.
E Fini? Fino ad oggi a via della Scrofa l’idea di far sparire il simbolo non era presa in considerazione. Ma nelle ultime ore non la si e’ piu’ esclusa del tutto. Anzi, come riferiscono fonti di An, Fini la starebbe valutando e domani, nel faccia a faccia con berlusconi, la discutera’ direttamente con lui.
(ANSA).

CDL: G.FERRARA, SARA’ LISTA BERLUSCONI-FINI, APPOGGIO LEGA

(ANSA) – ROMA, 7 FEB – Silvio berlusconi e Gianfranco Fini da soli alle elezioni con l’appoggio esterno della Lega di Bossi: e’ quanto risulta a Giuliano Ferrara che, introducendo la puntata di Otto e Mezzo di questa sera, ha sottolineato la possibilita’ che Silvio berlusconi, leader di Forza Italia, vada da solo alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile insieme a Gianfranco Fini, leader di Alleanza nazionale, sotto il simbolo del Partito del Popolo della Liberta’, (lanciato il 18 novembre scorso a Milano con la cosidetta svolta del predellino), e con l’appoggio della Lega di Umberto Bossi. Paolo Mieli, direttore del Corriere della Sera e ospite della puntata, ha affermato che la notizia era giunta anche a lui. E’ quanto riferisce una nota della trasmissione de La7.(ANSA).

Apc-ELEZIONI/ NUOVO PSI: COERENTI MA DISCRIMINATI A DESTRA E SINISTRA

Spedale: “Strano destino quello dei socialisti”

Roma, 6 feb. (Apcom) – “Strano destino quello dei socialisti discriminati a destra ed a sinistra. Il Ps di Boselli è messo da parte da Veltroni a favore di Di Pietro, il nuovo psi che è stato fra i fondatori della CdL guidata da berlusconi è dimenticato dagli storici alleati”. Lo sostiene in una nota Franco Spedale, vicesegretario nazionale del nuovo psi di Stefano Caldoro.

“Eppure – prosegue – sia il Ps a sinistra sia il nuovo psi nella Cdl sono stati sempre coerenti e leali subendo fuoriuscite e divisioni proprio per difendere una linea legittimata dagli elettori e contro i trasformismi dall’una e dall’altra parte. Il nuovo psi nella Casa delle Libertà rappresenta le istanze dei laici e dei riformisti”.

++ NAPOLITANO CONVOCA PRESIDENTI CAMERE PER SCIOGLIMENTO ++

(ANSA) – ROMA, 5 FEB – ‘Ai sensi dell’articolo 88 della Costituzione, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ricevera’ questa sera, al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Senato della Repubblica senatore Franco Marini, alle ore 18,00 e il Presidente della Camera dei Deputati, onorevole Fausto Bertinotti, alle ore 19,00′. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.(ANSA).

GOVERNO: MARINI NON CE LA FA, SI VA VERSO LE ELEZIONI/ANSA

berlusconi E FINI,DIALOGO DOPO VOTO; VELTRONI,UN’OCCASIONE PERSA (di Chiara Scalise) (ANSA) – ROMA, 4 FEB – L’esploratore Franco Marini non ce la fa e le elezioni si avvicinano a passo di carica. Il presidente del Senato sale al Colle nel tardo pomeriggio, dopo la chiusura ufficiale delle consultazioni, e rimette il mandato ricevuto dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano mercoledi’ scorso. Che la partita sia persa lo si capisce definitivamente ascoltando in mattinata le parole di Gianfranco Fini e Silvio berlusconi. An e Fi non si smuovono dalla posizione iniziale, chiedono il voto subito. Il dialogo? Rimandato a dopo il verdetto delle urne. A Veltroni dunque non resta che prepararsi alla campagna elettorale. ‘Un’occasione persa’, commenta intravedendo lo sbocco inevitabile della crisi.
Il giorno della verita’ e’ arrivato ed e’ andato secondo le previsioni: la maggioranza per riformare la legge elettorale non c’e’. Non quella politica, l’unica che avrebbe accettato Franco Marini. A governicchi era, ha sempre detto e ridetto, indisponibile. La convinzione che uno spiraglio per un’intesa, seppur a tempo, ci potesse essere e’ durata in realta’ una manciata di ore, da venerdi’ sera a sabato mattina. A far tornare il barometro verso il nuvolo sono state le parole del leader di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo che, uscendo dallo studio del presidente di Palazzo Madama, ha inviato un messaggio chiaro: senza un accordo, non resta che andare al voto. Una presa di posizione che ha reso molto piu’ complessa, se non impossibile, la delicata mediazione di Gianni Letta, il consigliere di berlusconi da sempre propenso alla ricerca di un’intesa. I tentativi di convincere berlusconi a siglare un armistizio istituzionale si sono cosi’ arenati definitivamente.
Oggi e’ la cronaca dunque di una sconfitta annunciata. Il Capo dello Stato prende atto e ringrazia comunque il presidente del Senato per l’alto senso di responsabilita’. Ora il testimone passa di nuovo nelle sue mani. Sono ore di riflessione per il presidente della Repubblica, ma e’ molto probabile che tra domani e dopodomani decida di sciogliere le Camere. Il che vorrebbe dire andare alle urne tra fine marzo e la meta’ del mese successivo. Le date pero’ in pole position sono il 6 o il 13 aprile. Ed e’ immaginabile che proprio l’organizzazione della tornata elettorale sia stata al centro del colloquio del Capo dello Stato, che stamane ha ricevuto anche il governatore di Bankitalia Mario Draghi, con il ministro dell’interno Giuliano Amato. L’arrivo del Governatore al Quirinale ha anche fatto immaginare in ambienti parlamentari un estremo tentativo di formare un governo tecnico per le riforme, con l’appoggio di alcuni settori del centrodestra. Scenario che e’ durato una manciata di ore.
Sul tavolo dell’inquilino del Colle c’e’ piu’ di un dossier aperto. Altra partita delicata, e intrecciata con la crisi di governo, e’ quella del referendum elettorale. Il rischio che il nuovo governo, dopo neanche due mesi dal suo insediamento, si debba confrontare con la consultazione e’ stato pero’ allontano.
Domani il Consiglio dei ministri indira’ la consultazione popolare e cosi’, con il successivo scioglimento del Parlamento, il referendum slittera’ al 2009. La campagna elettorale e’ ormai alle porte. E, per berlusconi, non e’ il caso di farne una tragedia. Il Cavaliere va alle consultazioni di Marini nonostante il lutto che lo ha colpito (con la perdita di mamma Rosa) e quando esce nel salone degli Specchi assicura di non avere alcuna intenzione di stringere un patto con il Pd di Walter Veltroni. L’ipotesi avanzata sulla prima pagina del Giornale, in un’articolo a firma del direttore, non e’ valida per l’oggi: ‘E’ un’utopia’, scandisce il Cavaliere davanti ai taccuini. Avanti tutta verso il voto anticipato, ripete; il tempo del dialogo verra’ semmai dopo. berlusconi infatti non nasconde, a chi gli ha parlato in queste ore, la convinzione che l’unica strada per fare le riforme indispensabili sia quella di dare vita nella prossima legislatura ad un’ampia convergenza delle forze politiche. Quasi a intendere una sorta di ‘Grosse Koalition’ all’italiana. Il progetto pero’ di strutturare un dialogo tra i due schieramenti, molto caro all’Udc di Pier Ferdinando Casini, lascia ora freddo il Partito democratico. La proposta di scrivere insieme le regole andava colta subito, ora, e non rinviata ad un indeterminato domani. E non si parli di coalizioni trasversali, perche’ sui programmi e i valori, chiarisce Veltroni, il Pd e il centrodestra sono e restano alternativi. (ANSA).

Un’occasione irripetibile!

Un’occasione irripetibile.
Questa è la nostra terza ed ultima possibilità; la prima la sprecammo nel ’96 quando con il CCD all’1,2% (ricordate?) noi invce che fare una scelta di campo presentammo autonomamentel a lista dei sette garofani al Senato prendendo l’1%! Li fu la prima occasione persa il primo lampo di genio di vecchi tromboni che pensando alla loro collocazione che non venne garantita pensarono di buttare alle ortiche la nostra storia.
Ricodiamo tutti Intini e la sua storia degli abiti rubati, di riprendere il nostro onore, la nostra dignità.
Abbiamo visto dov’è finito a fare da Vice a D’Alema e capo a Bobo!
Li perdemmo la prima vera grande occasione, che era quella di costruire l’allora Polo delle Libertà, perdemmo l’opportunità di mettere delle bandierine, di ridare vigore al nostro simbolo.
Poi ci fu la stagione di GDM, per certi versi anche esaltante, nonostante le traversie del 2001 e nonostante Socialisti, riuscimmo a portare una pattuglia in Parlamento. Subito dopo cominciò ancora una volta la solita litania con Bobo che esce, poi rientra Gianni che ogni giorno si sposta verso la sinistra.
Malgrado tutto riusciamo pero 8 anni dopo il ’96 ad arrivare al 2%! Una forza che rappresentava la metà della percentuale che aveva ottenuto la Lega Nord nel 2001!
Poi la parabola discendente e la seconda occasione buttata alle ortiche; la frattura con Bobo (ancora) e Zavettieri, legata al fatto che probabilmente GDM aveva preso accordi che poi non ha mantenuto, il Congresso non Congresso e tutte le altre storie che sappiamo fino ad arrivare all’ulteriore scissione della scorsa estate.
E adesso come quasi sempre accade nella vita uno spiraglio di luce dopo tanto buio.
Per noi l’opportunità di riprendere un cammino, la possibilità, a differenza della “Rincostituente”, di dare fiato e prospettiva ad un progetto di rinascita Socialista, la possibilità di dare un nuovo futuro alla storia di un Partito che vuole portare avanti i meritevoli e proteggere i più deboli.
Le elezioni sono vicine, forse già nei prossimi giorni le Camere si scioglieranno anticipatamente; adesso tocca noi, non perdere quest’occasione, non mancare, non deludere i numerosi Socialisti, consapevoli e non, che hanno bisogno di un Partito di riferimento, che porti serietà, serenita, riforme, progetto e prospettiva.
Un progetto Socialista per un Italia da Riformare, in tutti i sensi

Apc-CRISI/ NUOVO PSI: AL VOTO SENZA IL BLUFF DI VELTRONI

Sinistra ha avuto due anni per riforme e non ha fatto nienteRoma, 29 gen. (APCom) – “Napolitano non si presti a tatticismi e consenta agli italiani di tornare alle urne. Il voto rimane l’unica soluzione possibile per superare una disastrosa esperienza di governo“. Lo sottolinea Franco Spedale, vice segretario nazionale del nuovo psi di Stefano Caldoro.

“Il libro delle buone intenzioni di Walter Veltroni rappresenta il solito bluff. Il segretario del Partito Democratico sa benissimo di non avere i numeri per affrontare le vere questioni che interessano il Paese. Gli esponenti della coalizione dei dogmatici e dei conservatori – conclude Spedale – hanno avuto quasi due anni e non hanno realizzato le riforme di cui ora si fanno paladini”.

GOVERNO: CALDORO (NPSI), ‘PATTO DI RESPONSABILITA’ PER VOTO SUBITO =

GOVERNO: CALDORO (NPSI), ‘PATTO DI RESPONSABILITA’ PER VOTO SUBITO =
Roma, 28 gen. – (Adnkronos) – ‘La Casa delle Liberta’ sta dimostrando in questi giorni una notevole coesione. Intorno alla leadership di Silvio berlusconi e’ possibile costruire una nuova alleanza moderata e riformista’. Lo sottolinea Stefano Caldoro, segretario nazionale del nuovo psi. ‘La Casa delle Liberta’ e le forze politiche responsabili possono dare vita ad un ‘patto di responsabilita’ per garantire unita’ e coesione e per promuovere un comune percorso di riforme nei primi mesi della prossima legislatura.
Adesso -conclude Caldoro- e’ indispensabile consentire agli italiani di tornare alle urne’.

GOVERNO. NUOVO PSI: SOCIALISTI IN ALLEANZA RIFORMISTA BERLUSCONI

SUBITO A ELEZIONI ANTICIPATE E CON QUESTA LEGGE

(DIRE) Roma, 22 gen. – “I socialisti che si richiamano alla tradizione riformista ed innovatrice del nostro Paese si mettano tutti insieme nell’alleanza riformista rappresentata da berlusconi“. E’ quanto sostiene Franco Spedale, vice segretario nazionale del nuovo psi, in rappresentanza del Partito di Stefano Caldoro. Per quanto riguarda l’attuale situazione politica, “si vada subito ad elezioni anticipate e con questa legge”, dice l’esponente del nuovo psi.
In un momento in cui in Italia “c’e’ bisogno di certezze, di recuperare certi valori e di dare chiarezza di obbiettivi e di strategie- valuta Spedale– i socialisti nell’alleanza Riformista rappresenterebbero un importante punto di riferimento”. Boselli “rompa gli indugi e faccia quello che un vero Socialista riformista farebbe- auspica- abbandoni l’inefficiente governo di Romano Prodi”.

L.ELETTORALE: CALDORO (N.PSI), VOTO ANTICIPATO O REFERENDUM

(ANSA) – ROMA, 19 GEN – La direzione nazionale del nuovo psi vede nelle elezioni anticipate ‘per mandare a casa l’inefficiente governo Prodi sono la vera priorita’ del Paese’.
‘Diversamente – si legge nel documento approvato – bisogna affrontare la sfida referendaria, vista l’impossibilità delle forze politiche di condividere un percorso di riforme credibile’. La direzione, convocata a Roma alla presenza del segretario nazionale Stefano Caldoro, dell’ on. Lucio Barani e di Roberto Scheda, nella prima parte della mattinata ha ricordato la figura di Bettino Craxi con Arturo Gismondi e Antonio Landolfi che hanno animato il dibattito ‘Craxi: l’attualità di un progetto riformista’. (ANSA).

PDL: NUOVO PSI INCONTRA FI, INTERESSE PER ACCORDO FEDERATIVO

(ANSA) – ROMA, 21 DIC – Questa mattina si e’ svolto un incontro tra il coordinatore di Forza Italia Sandro Bondi, il vice-coordinatore Fabrizio Cicchitto, il segretario nazionale del nuovo psi Stefano Caldoro e il deputato Lucio Barani.
Il nuovo psi, fa sapere una nota di FI, ha confermato l’interesse al progetto del Pdl al quale ritiene di partecipare in forma di partito con un accordo federativo. Si e’ espressa piena identita’ di vedute sull’attuale situazione politica ed in particolare un giudizio fortemente negativo nei confronti dell’attuale governo Prodi e della maggioranza che lo sostiene.
Il nuovo psi ha ribadito la decisione di presentare proprie liste alle prossime amministrative di primavera, d’intesa con Forza Italia ed in alleanza con gli altri partiti della Cdl.
Dopo le festivita’ e’ previsto un incontro con il presidente Silvio berlusconi. Il segretario del nuovo psi ha annunciato che comunichera’ i nomi dei rappresentanti del suo partito che parteciperanno alle commissioni per la nascita del nuovo movimento politico.(ANSA).

PDL: BERLUSCONI, NON ABBIAMO OFFERTO ANNESSIONI

(ANSA) – MILANO, 2 DIC – ‘Non abbiamo offerto nessuna annessione a nessuno, partiremo tutti dal basso, dalla volonta’ dei cittadini, tutti nelle stesse condizioni, alla pari’. Lo ha detto Silvio Berlusconi commentando talune prese di posizione degli alleati che giudicano il nuovo partito come un tentativo di annessione da parte di Berlusconi.
‘Io spero – ha aggiunto – che tutti vengano con noi e se non verranno peggio per loro perche’ finiranno nell’isolamento e nell’ininfluenza politica. Noi andiamo avanti, certi che la grandissima parte degli elettori, delle donne e degli uomini che amano la liberta’ e che vogliono restare liberi, restera’ con noi in questo anelito di progresso, di sviluppo e di liberta’.
Andiamo avanti tutti insieme, saremo una forza pulita che si contrapporra’ al partito piu’ importante della sinistra dando vita ad un vero bipolarismo’. (ANSA).

PDL: BERLUSCONI, SARA’ UN CONTENITORE, FI NON SI TOCCA (neanche il nuovo PSI)/ANSA

PDL: BERLUSCONI, SARA’ UN CONTENITORE, FI NON SI TOCCA/ANSA
CONFEDERAZIONE PER FINANZIAMENTO PARTITI E INVOGLIARE ALLEATI (di Federico Garimberti) (ANSA) – ROMA, 28 NOV – Si delineano meglio i contorni del nuovo partito di Silvio berlusconi. La creatura del Cavaliere assume la forma di un ‘contenitore’ (come lo ha definito lui stesso) nel quale potranno confluire partiti, movimenti, associazioni e singoli cittadini. Uno schema che ha una prima, importante conseguenza: l’annunciato scioglimento di Forza Italia non ci sara’ piu’.
Per capire bene il progetto berlusconiano, bisogna partire dalla domenica di San Babila, quando berlusconi annuncio’ per la prima volta le sue intenzioni: ‘Forza Italia si sciogliera’ dentro questa nuova formazione politica’, aveva detto l’ex premier. Poi, col passare dei giorni, il tiro e’ stato corretto.
Il Cavaliere ha dapprima tranquillizzato il partito: ‘C’e’ spazio per tutti’, aveva detto, Fi restera’ il ‘ceppo’ del nuovo soggetto. Due giorni piu’ tardi, in una lettera, nuove precisazioni. Altre garanzie.
Oggi, nel corso di una riunione con i vertici di via dell’Umilta’, il quadro assume contorni ancora piu’ precisi con la presentazione da parte di Renato Brunetta di una ‘road-map’.
Un percorso, cioe’, che dovra’ portare a compimento il progetto berlusconiano. Le tappe prevedono un ‘comitato costituente’ (in cui saranno rappresentati tutti i partiti che vorranno aderire in base al loro ‘peso’ e cioe’ al numero degli iscritti), dei ‘congressi comunali’, dei coordinatori provinciali e regionali ed infine una ‘Consulta nazionale’.
Quest’ultima avra’ tre obiettivi: approvazione dello Statuto e della Carta dei valori, elezione del Gruppo dirigente ma, soprattutto, scelta del leader. Un particolare, quest’ultimo, che sembra indicare che non ci saranno ‘primarie aperte’ per l’elezione del leader, ma piuttosto un sistema piu’ simile a quello congressuale.
Un percorso, si precisa in ambienti di Fi, tutto da definire ma che rappresenta la ‘traccia’ su cui lavorare. Ma al di la’ delle precisazioni, la sostanza non cambia: Fi restera’ in piedi. Ecco perche’ si diffonde la lettura di un ‘contrordine’ da parte del Cavaliere.
Dietro front che lui, passeggiando per i negozi del centro di Roma, sembra inizialmente confermare. Pur negando di aver mai annunciato lo smantellamento del partito (‘avevo risposto: ‘forse”, dice), il Cavaliere conferma infatti che ‘per il momento non e’ assolutamente possibile sciogliere’ i partiti nel nuovo soggetto. Il perche’, lo spiega lui stesso: in primo luogo, per una ragione economica, visto che ‘ci sono partiti in attesa dei finanziamenti pubblici’. In effetti, come confermano i vertici del partito, la stessa Forza Italia se scomparisse perderebbe i crediti accumulati negli anni precedenti. Vi sono dunque, problemi burocratici e amministrativi (ivi inclusi i contratti dei dipendenti) che impediscono lo scioglimento. Ma ci sono anche ragioni politiche, a iniziare dalle imminenti amministrative. E’ sempre berlusconi a spiegarle: con il ‘partito-rete’ spero che anche An e Udc possano entrare visto che’ ‘e’ quello che volevano’. Insomma, tira le somme berlusconi, il modello e’ quello del Ppe: ‘Un partito in cui potranno iscriversi formazioni politiche, spezzoni di partito, associazioni e parti della societa’ civile’, ma soprattutto un soggetto deciso ‘dal basso’, dai cittadini.
berlusconi torna a palazzo Grazioli e come di consueto trova sulla scrivania la rassegna stampa con le ultime notizie. Legge l’interpretazione dei media e le dichiarazioni di alleati e avversari. L’idea che e’ passata e’ quella di una retromarcia.
Ed e’ qualcosa che proprio non gli va giu’. Nella sua residenza ci sono anche alcuni ‘quarantenni’ del partito. A loro conferma che non ha nessuna intenzione di tornare indietro. Anzi, dice, ‘il progetto va avanti, eccome!’.
Cosi’, prende carta e penna e insieme ai piu’ stretti collaboratori butta giu’ un comunicato di fuoco: ‘Il nuovo partito e’ gia’ nato! ‘Il dove’, ‘il quando’; ‘il come’ lo stabiliremo insieme alla gente’. Ed anche se ‘certamente non butteremo via l’esperienza e la storia di 14 anni di Forza Italia’, non c’e’ ‘nessuna ‘retromarcia’, nessun ‘contrordine’ come vorrebbe far credere qualche interessato disinformatore’.
Le interpretazioni, persino dentro Fi, divergono: c’e’ chi ammette che la retromarcia c’e’ stata eccome, perche’ berlusconi ‘era andato troppo in la”, e chi, al contrario, sostiene che nulla e’ cambiato. Nome e simbolo di Fi, spiega infatti un sostenitore di questa seconda teoria, alle prossime politiche non ci saranno piu’ ed anche lo scioglimento, alla fine, sara’ un passo obbligato.
Comunque si leggano i fatti, una cosa appare evidente: la dirigenza di Fi incassa una bella vittoria, non solo per la sua sopravvivenza, ma anche per quanto riguarda il ruolo di Michela Vittoria Brambilla. La ‘rossa’ presidentessa dei circoli della liberta’ infatti dovra’ dovra’ ancora vedersela con lo zoccolo duro del partito. (ANSA).

Apc-PDL/ NUOVO PSI E LAB: SI’ A NETWORK DEI MODERATI E DEI RIFORMISTI

Sì a berlusconi per una politica più moderna e innovativa

Roma, 28 nov. (APCom) – “La mancanza dei vecchi valori ci obbliga ad avere una visione della Politica più moderna e più innovativa.
Ed in questo contesto si inserisce la novità di berlusconi; creare un nuovo movimento, all’interno del quale ognuno, mantenendo la propria storia, la propria cultura la propria identità, partecipi con pari dignità ed in aperta competizione, al cambiamento dell’Italia”. Cosi ‘Il socialista Lab’, quotidiano del nuovo psi, domani in edicola con un editoriale di Franco Spedale, vice segretario nazionale del partito.

“Tante culture diverse, tante reti diverse, che sappiano cogliere i bisogni dei cittadini, che sappiano individuare – scrive il Lab – le nuove trasformazioni di cui l’Italia ha bisogno, che sappia porsi nel momento elettorale come un unico grande movimento che sia rappresentativo di tutte le culture” “Questo può e deve essere – sottolinea Spedale a nome del Nuovo Psi – secondo noi il nascente movimento: un nuovo soggetto politico Federato”.

“Questa configurazione può esistere – si legge sul quotidiano – laddove vi sia un sistema elettorale che abbia come riferimento il bipolarismo e l’indicazione diretta del Premier”.
“Solo così possiamo passare alla fase costruttiva del percorso post-ideologico che non vede più la destra contrapposta alla sinistra, ma il riformismo contrapposto al conservatorismo.
In questo partito-rete – conclude Spedale – mantenendo la propria identità, la propria autonomia, il nuovo psi dovrà esserci”.

Red/Pda