Film su Craxi Sabato 3 Gennaio

Sabato 3 gennaio in seconda serata ore 22.30 su Canale 5 viene trasmesso il Film su Bettino Craxi “La mia vita è stata una corsa” con la regia di Paolo Pizzolante.

Una vita vissuta di corsa, fatta di scatti d’orgoglio («non prendiamo lezioni dai
comunisti»), di responsabilità («se perdo il referendum sulla Scala Mobile mi dimetto
un minuto dopo»), d’onore (Sigonella), di giustizia (aiuto al dissenso internazionale).
Lasciando ai documenti, senza filtri, illustrare la rivoluzione giudiziaria del ’92, le ultime
scene del film accendono il faro sull’esilio ad Hammamet, dal 1994 al 2000: «Io la
considero la morte. Perché per me, la mia libertà equivale alla mia vita».

Approfitto per formulare a tutti i migliori auguri di buon anno.

Giovanni Bertoldi – Segretario Nuovo PSI Emilia Romagna

Tavola Rotonda del Nord: un progetto che dobbiamo fare insieme

Credo che si debba cambiare anche il sistema di preparare questi convegni; non più un’oligarchia ristretta, che decide spesso disconnessa dalla realtà, ma delle tesi da sviluppare aperte al contributo della rete.
Vi chiedo quindi di mandarmi tutti i suggerimenti che ritenete opportuni, perchè si possa riempire di contenuti il ragionamento politico che i Socialisti vogliono fare.
Nel frattempo sono andato a riascoltare alcuni contributi del convegno che la Direziona Nazionale (vera) del PSI (vero) fece a Brescia nel 1990. Per chi volesse qui c’è il link.
Aspetto il vostro contributo.

Grazie
Franco Spedale

Contributi del Convegno 1990

Puoi lasciare il tuo suggerimento come commento a questo post oppure compilare la form:

LA FONDAZIONE SERVE ALLA VERITA’ STORICA

I commenti alla proposta di Stefano Caldoro, che si possono leggere nel blog del Partito Socialista Nuovo Psi, dimostrano che si è capito poco degli obiettivi che Stefano si prefigge di raggiungere con l’idea della Fondazione. Ed allora mi permetto di fare chiarezza.

La proposta di Stefano Caldoro per la Costituzione di una Fondazione dei Socialisti è quanto di più semplice e necessario si potesse pensare per non disperdere la storia e il ruolo che il Partito Socialista ha avuto nel nostro Paese dalla nascita fino a Bettino Craxi che ha rappresentato, aldilà delle ignobili e vergognose mascalzonate subite con l’esilio e la gogna mediatica, il clou della elaborazione teorica e dell’applicazione pratica del riformismo più puro.

Non so, però, se l’iniziativa avrà il successo che merita anche perché ancora fresche sono le polemiche che ‘dall’interno’ hanno minato e accelerato la crisi del Partito. La fuga (SDI), la diaspora (I Socialisti), la ricerca di nicchie di sopravvivenza (PD) da una parte; e la necessità di continuare un percorso nell’alveo della tradizione riformista, con nuovi (Forza Italia) o antichi strumenti (Nuovo PSI) dall’altra, hanno minato profondamente anche gli aspetti di stima, rispetto e solidarietà, che pur esistevano tra soggetti socialisti che la pensavano diversamente.

Illudersi che oggi dirigenti come Caldoro, De Michelis, Zavettieri, Stefania Craxi, Tremonti, Cicchetto, Moroni, Sacconi, Boniver, Del Turco, Benvenuto, Boselli, Martelli, Mancini, ecc., possano dar vita ad un soggetto di studio, di ricerca e di salvaguardia del marchio e della tradizione socialista italiana sembra impossibile, ma vale la pena tentarne la realizzazione, anche perché la Fondazione non può e non sarà un soggetto politico, non deve e non può fare politica, ma deve solo difendere le verità storiche e blindare insegne e marchio. E deve, anche, saper dire all’opinione pubblica, fortemente frastornata dai media nazionali che parlano di scomparsa dei socialisti, che anche nell’attuale Parlamento vi sono ben 70 parlamentari con radici socialiste, due dei quali (Caldoro e Barani) espressione del Garofano del Nuovo PSI, eletti nel PDL.

Tra l’altro, in tempi di bipartitismo (realizzato con partiti unici o contenitori elettorali), sarebbe l’unica strada per difendere la gloriosa storia dei socialisti. Non è, quindi, velleitaria la proposta di Stefano Caldoro, che non è, lo ripeto, una proposta di autoscioglimento per costruire assurde terze vie. Essa, per i tempi che corrono e le collocazioni ormai sedimentate dei gruppi dirigenti, non punta alla ricomposizione dei socialisti ormai semplicemente impensabile, né punta alla costruzione del partito unico degli stessi, ma solo a difendere e tramandare alle nuove generazioni, il ruolo avuto e i contributi che i socialisti hanno dato al nostro Paese.

La Fondazione non nasce, se nascerà, in alternativa al Partito che per noi continuerà a rimanere il Nuovo PSI.

Adolfo COLLICE

Cosenza 27.4.2008

PD: MORONI (FI), VELTRONI CEDE A GIUSTIZIALISMO CON IDV

(ANSA) – ROMA, 13 FEB – ‘I buoni propositi di Walter Veltroni cedono il passo ad Antonio Di Pietro. Il partito democratico si allea con il simbolo della demagogia, del populismo e del giustizialismo. Una sinistra moderna ed europea non puo’ che essere garantista. Il Partito democratico fallisce, dunque, prima di iniziare’. E’ quanto sostiene Chiara moroni, vice presidente dei parlamentari di Forza Italia.
‘E’ paradossale che Veltroni apra all’ex magistrato per chiudere alla Costituente di Enrico Boselli. I socialisti come Boselli e De Michelis dovrebbero riflettere sulle evidenti difficolta’ che un progetto riformista trova in quel che resta della sinistra italiana’. ‘Ancora una volta le proposte riformiste – conclude moroni – potranno essere declinate al fianco di Silvio berlusconi e del Popolo delle Liberta”. (ANSA).

Un’occasione irripetibile!

Un’occasione irripetibile.
Questa è la nostra terza ed ultima possibilità; la prima la sprecammo nel ’96 quando con il CCD all’1,2% (ricordate?) noi invce che fare una scelta di campo presentammo autonomamentel a lista dei sette garofani al Senato prendendo l’1%! Li fu la prima occasione persa il primo lampo di genio di vecchi tromboni che pensando alla loro collocazione che non venne garantita pensarono di buttare alle ortiche la nostra storia.
Ricodiamo tutti Intini e la sua storia degli abiti rubati, di riprendere il nostro onore, la nostra dignità.
Abbiamo visto dov’è finito a fare da Vice a D’Alema e capo a Bobo!
Li perdemmo la prima vera grande occasione, che era quella di costruire l’allora Polo delle Libertà, perdemmo l’opportunità di mettere delle bandierine, di ridare vigore al nostro simbolo.
Poi ci fu la stagione di GDM, per certi versi anche esaltante, nonostante le traversie del 2001 e nonostante Socialisti, riuscimmo a portare una pattuglia in Parlamento. Subito dopo cominciò ancora una volta la solita litania con Bobo che esce, poi rientra Gianni che ogni giorno si sposta verso la sinistra.
Malgrado tutto riusciamo pero 8 anni dopo il ’96 ad arrivare al 2%! Una forza che rappresentava la metà della percentuale che aveva ottenuto la Lega Nord nel 2001!
Poi la parabola discendente e la seconda occasione buttata alle ortiche; la frattura con Bobo (ancora) e Zavettieri, legata al fatto che probabilmente GDM aveva preso accordi che poi non ha mantenuto, il Congresso non Congresso e tutte le altre storie che sappiamo fino ad arrivare all’ulteriore scissione della scorsa estate.
E adesso come quasi sempre accade nella vita uno spiraglio di luce dopo tanto buio.
Per noi l’opportunità di riprendere un cammino, la possibilità, a differenza della “Rincostituente”, di dare fiato e prospettiva ad un progetto di rinascita Socialista, la possibilità di dare un nuovo futuro alla storia di un Partito che vuole portare avanti i meritevoli e proteggere i più deboli.
Le elezioni sono vicine, forse già nei prossimi giorni le Camere si scioglieranno anticipatamente; adesso tocca noi, non perdere quest’occasione, non mancare, non deludere i numerosi Socialisti, consapevoli e non, che hanno bisogno di un Partito di riferimento, che porti serietà, serenita, riforme, progetto e prospettiva.
Un progetto Socialista per un Italia da Riformare, in tutti i sensi

Compagni così non va!

Ho letto con attenzione la dichiarazione di Villetti alla Camera dei Deputati in cuidichiarava il voto favorevole alla fiducia del governo Prodi dei Socialisti. Non va prendere decisioni senza alcun coinvolgimento collettivo del gruppo dirigente.Non va assumersi responsabilità di rappresentare un elettorato,un’organizzazione senza averne un confronto e riceverne un consenso.Non va assumersi il ruolo di mosche cocchiere di un calesse tra i più impopolariche si ricordi.Non va concentrare tutta la nostra identità esclusivamente sul laicismo e sulloscontro con la Chiesa Cattolica.Non va blindare la discussione, le decisioni, senza peraltro produrre successi,ma anzi seminare dissensi e delusioni.Più ci penso e più vedo similitudini con il 1976 con la decadenza della gestioneDe Martino. Come allora è fondamentale, e vitale provocare un nuovo Midas.Quello che ci manca non sono le idee, non è la cultura politica, non èl’esperienza, non è neppure l’entusiasmo o la passione.Ci manca in modo assoluto un gruppo dirigente all’altezza di rappresentarci. Ungruppo dirigente che ragioni e lavori per un collettivo e non per interessi di partese non addirittura personali.Un gruppo dirigente che sappia osare, prevedere, navigare e condurre.Un gruppo vivace, audace e coraggioso.Esattamente l’opposto di quello che stiamo mostrando.Come si fa a non capire che al posto delle capacità e del prestigio, rappresentiamouna vergogna che celiamo il più possibile? Un imbarazzo che ci fa arrossire etacere.Ma quale nuovo Partito vogliamo costruire se puzziamo di vecchio, stantio e alcoraggio sostituiamo un opportunismo doroteo e servile senza alcuna utilità?Quale interesse, consenso, attenzione pensiamo di ottenere nel sostenere ungoverno ritenuto giustamente morto da tempo e sicuramente impopolare.Con quale coraggio possiamo accusare la destra italiana di opportunismo se siamostati noi stessi a fornirgli uno strumento formidabile di consenso e successo:il governo Prodi?Non è vero che a sinistra siamo sempre nel giusto e a destra sono sempre in malafede.Gli scemi, sono semplicemente scemi, che siano a destra o sinistra, non cambia.Questo governo presenta un bilancio altamente in passivo e non può salvarsi soloper alcune cose giuste fatte. La stragrande maggioranza degli italiani lo ritieneimpopolare, rovinoso e perdente. Hanno ragione loro o noi che lo difendiamo?No, compagni così non va. Così non ci rappresentate, anzi non rappresentatenessun altro se non voi stessi.Se mai ci sarà il congresso ad Aprile dovrà essere un nuovo Midas o la fine definitivadi un sogno.Credo che un appello debba essere inviato a tutti i compagni di buona volontàper salvare dalla vergogna un simbolo che merita ben altra guida.Sergio Verrecchia (del PartitoSocialista)

Costituente:è nata morta e non ci interessa

Il nuovo psi non partecipa ai lavori del nascente partito socialista. La Costituente Socialista di Enrico Boselli e´ morta prima di nascere: lo spazio che doveva occupare e´ coperto dal Partito Democratico”. Cosi Lucio Barani, parlamentare del nuovo psi, sul processo avviato da Enrico Boselli. “Il nuovo psi non ha mai avuto interesse per la Costituente. Siamo alternativi alla falsa sinistra italiana ed alla maggioranza che sostiene il governo Prodi. La nostra forza di ispirazione autonomista e riformista conferma l´alleanza con Silvio berlusconi e ribadisce – sottolinea Barani – che seguira´ con attenzione le nuove iniziative”.
“Nessuna partecipazione – conclude il parlamentare socialista – al processo di Boselli. Speriamo che altri non vogliano coinvolgere ancora il nome del nuovo psi in processi che non lo coinvolgono. Ci auguriamo che in futuro non sia necessario adire le vie legali per difendere la nostra posizione”.

DE MICHELIS: E’ CADUTA L’ULTIMA MASCHERA

Nel Corriere della Sera di oggi, Lunedì 29 ottobre, a pagina 16, in un riquadro, campeggia la notizia di una ‘Farnesina bipartisan’ perché De Michelis sarebbe stato inserito, da D’Alema, in un Comitato di esperti (‘Gruppo di riflessione strategica’) incaricato di studiare … bla… bla… bla… Per chi è addentro alle vicende socialiste il termine bipartisan, riferito a De Michelis, suona veramente male, anche perché egli non rappresenta più quella fetta di socialisti che, ultimo con Bettino Craxi, si è sottratta all’egemonia comunista   

De Michelis dopo aver tuonato, per anni, contro il bipolarismo bastardo ha creduto conveniente e opportuno superare la ‘bastardaggine’ del bipolarismo, entrando, senza alcuna vergogna,  nella corte del vero capo dei post comunisti,  Massimo D’Alema, che lo ha inserito, ma guarda le coincidenze, nel gruppo ‘strategico’, nella sua qualità di Presidente dell’IPALMO (Istituto per le relazioni con i Paesi di Africa, America Latina  e Medio e Estremo Oriente) che dipende dal Ministro degli Esteri (D’Alema) sia per la nomina che per i finanziamenti, tra l’altro, si dice, abbastanza cospicui.

Alla domanda, ingenuamente posta da molti compagni, sul perché De Michelis avesse osteggiato la scissione di Bobo e Zavettieri, (che nell’autunno del 2005, avevano provocato una scissione che ha permesso la vittoria di Romano Prodi), se poi doveva arrivare allo stesso risultato anche se ammantato da un grande specchietto per le allodole qual’è la Costituente Socialista, a quella domanda la risposta arriva, netta e chiara, dalla notizia pubblicata dal Corriere.

De Michelis non si aspettava la vittoria di Prodi, e quando essa è arrivata, ha avuto paura di perdere posizioni personali faticosamente raggiunte, per cui ha cominciato a tessere le sue trame ed avviato un percorso di avvicinamento all’attuale sinistra, il tutto per non perdere quanto aveva ottenuto: pur di mantenere la Presidenza dell’Ipalmo (con i finanziamenti cospicui di cui si parla) De Michelis ha, infatti, dato vita ad un percorso che, nelle intenzioni, doveva o traghettare il Nuovo PSI nella ’armata Brancaleone’ di Prodi, o letteralmente distruggerlo.

Non so se questo è il prezzo richiesto da D’Alema, ma sta di fatto che è riuscito a coinvolgere  anche diversi apprezzati e onesti compagni che, non sapendo rispondere alla domanda sul perché, lo hanno seguito nell’avventura. Oggi le cose sono finalmente chiare e nette. Solo chi non vuol vedere continuerà a non scorgere i risvolti e gli interessi personali in una vicenda che di politico non ha proprio nulla. E mentre amaramente esterniamo queste riflessioni bisogna dare atto a Saverio Zavettieri che in tempi non sospetti aveva messo in guardia dai pericoli rappresentati dall’IPALMO.

Per fortuna il grosso, se non la quasi totalità del Partito, ha rifiutato le lusinghe della sirena De Michelis ed ha bloccato l’opera di scioglimento del Partito mantenendo in piedi il Garofano del Nuovo PSI con il quale si intende continuare la tradizione riformista che ha avuto il suo massimo splendore lontano dall’egemonia comunista.

A De Michelis, e mi dispiace,  non esprimo nessun augurio di un buon viaggio, anche perché gli auguri li riservo a noi stessi, che con mille sacrifici,  intendiamo continuare a far vivere la storia dei Turati, dei Saragat, dei Nenni e soprattutto di Bettino Craxi, che solo in noi, unici e veri eredi di una storia centenaria, può trovare la continuità. 

(Adolfo Collice)
Vice Segretario Nazionale e Segretario della Calabria

Reggio Calabria 29.10.2007

MESSINA: COMUNE, DOPO ANNULLAMENTO VOTO ARRIVA IL COMMISSARIO =

Palermo, 19 ott.- (Adnkronos) – Dopo l’annullamento del voto delle Amministrative di un anno e mezzo fa arriva a Messina il commissario straordinario, che assumera’ le funzioni del sindaco, della Giunta e del Consiglio comunale. Lo ha nominato l’assessore regionale alle Autonomie Locali, Paolo Colianni, dopo l’annullamento delle elezioni amministrative del 2005 deciso dal Consiglio di giustizia amministrativa. Il conmmissario e’ Gaspare Sinatra, dirigente dell’Ufficio ispettivo dell’assessorato della Famiglia, delle Politiche sociali e delle Autonomie locali.

L’annullamento delle consultazioni e’ arrivato il 3 ottobre scorso in seguito alla guerra a colpi di carta bollata con conseguenti ricorsi al Tribunale tra i socialisti di Bobo Craxi e Gianni De Michelis. Il Cga ha annullato l’elezione di Francantonio Genovese, neosegreterio regionale del Partito democratico e dei consiglieri proclamati nel novembre del 2005.

(Ter/Gs/Adnkronos) 19-OTT-07 14:09

Solo gli struzzi pensano di cambiare la realtà non guardandola, a meno che…

L’articolo di Pierluigi Battista sul Corriere della Sera di oggi dal titolo “Basta diaspore: salvate i socialisti” ha dato vita ad una serie di precisazioni su chi sarebbe in minoranza nel vecchio Nuovo PSI, ma non ad una riflessione seria e ragionata sull’argomentazioni contenute nel corpo dell’articolo. Che De Michelis, Sottani e sicuramente Verrecchia ed altri, strillino perché, pur non avendo partecipato al Congresso del Midas sono rimasti una esigua minoranza in cerca d’autore, così come aveva, del resto, previsto solo qualche mese fa lo stesso ex Segretario dichiarando ai quattro venti che lui avrebbe aderito alla Costituente anche solo “con i pochi che mi seguiranno”. E’ normale ed è comprensibile tentare di nascondere la realtà “ai pochi che li seguiranno” perché in caso contrario sarebbero costretti ad arrivare alla metà semplicemente nudi. Il tentativo di far apparire quel che non c’è nasce anche dal fatto che nessuno, dico nessuno (neanche Boselli), li accoglierebbe a braccia aperte se anche visivamente non portano nulla in dote. Elencare deputati in cerca di nicchie di sopravvivenza, o Segretari Regionali totalmente staccati dalla base, non basta a camuffare una palese inconsistenza. L’operazione ha tutto il sapore di nascondere agli altri la realtà. Ma se questo è comprensibile, non lo è altrettanto l’aver semplicemente ignorato la riflessione di Battista sul vero obiettivo della cosiddetta “Costituente socialista”. E qua c’è proprio l’atteggiamento dello struzzo che non nega agli altri ma a se stesso la verità. E lo fa mettendo semplicemente sotto la sabbia la propria testa e immaginandosi scenari che esistono solo nel proprio immaginario: Costituente, fine della diaspora, ricomposizione del vecchio Partito Socialista e quindi splendori dell’età d’oro. Battista con la lucidità che lo contraddistingue ha colto il nocciolo dell’annuncio della Costituente che è “l’ultima tappa di un peregrinare senza metà”, e continuando fa la storia non dei socialisti ma dello SDI e delle sue esigenze di sopravvivenza che lo hanno visto passare dall’alleanza con Dini, a quello con i Verdi, alla più recente con i Radicali per imboccare quindi l’affannosa scelta di “scendere repentinamente dall’autobus” dopo il deludente risultato elettorale. Battista parla senza mezzi termini e allusioni di “sospetto della strumentalità e della contingenza”. Perché si vuole continuare a vedere scenari che non esistono? Perché continuare a far credere che tutto può entrare nel calderone inclusi Mussi, Angius e Salvi che pensano invece alla Cosa o Casa rossa? E dello Sdi, senza Del Turco, Marini e quant’altri, che resta? Suvvia compagni, siete troppo intelligenti per pensare di darcela a bere. Viene agitata una bella bandiera che parla al cuore dei socialisti, ma quali sono i veri obiettivi?
Giovanni ALVARO Segretario Provinciale di Reggio Calabria

FINALMENTE CHIAREZZA

Il congresso celebrato al Midas lo scorso Sabato e domenica, rappresente un passaggio storico nella storia del Socialismo Italiano.

E’ stato un Congresso Nuovo, nei modi, nei termini, nel linguaggio, nelle prospettive; e soprattutto chiaro.

La divisione non è personale ma Politica; di strategia.

Da una parte coloro i quali ritengono che vi sia una differenza di sostanza non più riconducibile al vecchio schema destra e sinistra, ma riproducibile con un confronto tra riformisti e conservatori, moderati ed integralisti e ritengono che in questo momento l’area Socialista sia con i riformisti, i moderati, con gli innovatori rappresentati dalla CDL (su questo siamo d’accordo tutti che il centro sinistra non è riformista e nemmeno moderato); dall’altra coloro i quali ritengono che per ridare spazio al rifornmismo socialista lo si debba collocare a sinistra del PD ed a destra della sinistra Radicale.

una divisone difficilmente conciliabile con il sistema elettorale bipolare.

A De Michelis, solo una considerazione; non doveva arriavre così avanti nell’ambiguità.

A noi adesso la necessità di continuare con grande forza il percorso che abbiamo intrapreso, dimostrando di mantenere la nostra identità confermando l’autonomia di pensiero che abbiamo sempre avuto.

SCUSALA.

Un acronimo per dire le tre priorità

SCuola, SAnità, LAvoro.

Tre campi nei quali dobbiamo intervenire per creare un progetto riformista innovatore moderno.

Tre punti nei quali identificare i bisogni da soddisfare

rassegna stampa varie agenzie: De Michelis ha deciso se ne va, il Nuovo PSI no!

Apc-SDI/ CALDORO: DE MICHELIS HA SCELTO, IL NUOVO PSI NO

Sua adesione non impegna partito, decideremo al congresso Roma, 14 apr. (APCom) – “De Michelis ha scelto, il nuovo psi no”.
Così Stefano Caldoro, coordinatore nazionale del
nuovo psi, ha reagito all’adesione alla costituente socialista annunciata da Gianni De Michelis al congresso dello Sdi. “Il nuovo psi deciderà al congresso nazionale convocato il 23-24 giugno a Roma.
L`adesione al progetto costituente di Gianni De Michelis è legittima – ha precisato Caldoro – ma non impegna il partito.
L`unità socialista, così come proposta oggi da Borselli, impone un cambio di schieramento e di fatto la scelta del centro-sinistra nell`attuale sistema bipolare. La parola ora passa agli iscritti in un confronto su linee politiche diverse”.
Red/Pol141935 apr

SDI: DE MICHELIS ” LA SCELTA E’ FATTA SARO’ CON VOI”

ROMA (ITALPRESS) “La scelta e’ fatta. Io, con quei pochi che mi seguiranno, saro’ con voi in questo percorso”. E’ quanto ha affermato oggi l’europarlamentare del nuovo psi, Gianni De Michelis, intervenendo al congresso dello Sdi che sta discutendo la costruzione di una Costituente dei socialisti. “E’ giunta l’occasione di andare oltre e guardare al futuro. Sicuramente vale la pena di tentare”, ha aggiunto De Michelis.
(ITALPRESS).
ag/c 14-Apr-07 20:21 NNNN

 

== CONGRESSO SDI: DOCUMENTO GIOVANI SDI-NPSI-SI-SINISTRA DS =

(AGI) – Fiuggi, 14 apr – In politica i giovani hanno spesso anticipato le scelte dei protagonisti. Oggi a Fiuggi i movimenti giovanili di Sdi, Associazione ‘Rosa nel pugno’, nuovo psi, Socialisti italiani e sinistra Ds hanno sottoscritto un documento comune che afferma: “Riteniamo giusto richiamarsi alla migliore tradizione del riformismo italiano laico e socialista, nel solco delle piu’ evolute socialdemocrazie europee, avendo nel Pse e nell’Is i nostri riferimenti in campo europeo ed internazionale, al fine di realizzare un soggetto politico nuovo”.
Il documento propone l’elettorato attivo a 16 anni ed una modifica in senso proprozionale della legge elettorale. I giovani di Associazione per la Rosa nel pugno, Fgs (Sdi), Nmgs (
nuovo psi), Giovani Socialisti italiani, Costituente Pse, Giovani ‘Sinistra Ds per il socialismo’, Giovani Psdi hanno anche creato un sito internet comune: www.noisiamoquelliche.it.
Prima iniziativa il prossimo 28 aprile a Tivoli.(AGI) Mal 142031 APR 07

 

SDI: BATTILOCCHIO , STORICA OCCASIONE PER TUTTI SOCIALISTI

(ANSA) – ROMA, 14 APR – ‘Chi si dichiara socialista non puo’ lasciarsi sfuggire questa storica occasione’. Cosi’ Alessandro Battilocchio, vicesegretario del nuovo psi, commenta la costituente socialista avviata al congresso dello Sdi a Fiuggi.
‘Le basi per creare un grande partito ci sono tutte – ha commentato l’eurparlamentare – il dibattito di questo pomeriggio, dove sono intervenuti tutti gli attori protagonisti del percorso che sancira’ la nascita di una nuova forza socialista, e’ stato caratterizzato da una forte passione politica e dalla voglia di tornare insieme’.
‘L’intervento di Gianni De Michelis aggiunge Battilocchio – e’ stato un importante contributo al dibattito. Chi si dichiara socialista non puo’ lasciarsi sfuggire questa storica occasione’. (ANSA).

COM-IA 14-APR-07 20:02 NNNN

 

SDI: DE MICHELIS, SCELTA FATTA, CON VOI PER COSTITUENTE

(ANSA) – FIUGGI (FROSINONE), 14 APR – ‘La mia scelta e’ fatta, io saro’ con voi’. Gianni De Michelis, intervenuto al congresso nazionale dello Sdi, raccoglie la proposta di Enrico Boselli di dar vita ad una costituente del socialismo italiano.
‘Nessuno di noi – dice il leader del
nuovo psi – puo’ rinunciare a cogliere questa occasione’.
Secondo De Michelis, ‘bisogna andare oltre quello che e’ stato fatto in questi 15 anni e costruire una forza politica in grado di rappresentare non solo i socialisti, ma di dare un punto di riferimento a tutti i cittadini’.
De Michelis ha pero’ sostenuto che, per far nascere un nuovo soggetto politico ispirato dal socialismo, c’e’ bisogno ‘di una rottura con questo bipolarismo bastardo’. ‘Una forza socialista – ha sottolineato – non puo’ che essere di sinistra, ma questo schema bipolare dobbiamo rifiutarlo e andare oltre’.
De Michelis, inoltre, ha escluso la possibilita’ di allargare l’alleanza socialista alle forze della sinistra radicale. ‘Noi dovremo confrontarci anche con Mussi e Angius, ma non possiamo mettere insieme tutto e il contrario di tutto. Mi dispiace, ma Bertinotti non potra’ mai rappresentare il socialismo come lo vedo io’. De Michelis ha concluso con l’esortazione a lavorare per fare del nuovo partito una forza politica in grado di raccogliere vasti consensi: ‘Non dobbiamo accontentarci del 2%, 3%, 4%, ma dobbiamo puntare ad avere molto piu’ del 5%’.
(ANSA).

 

NPSI: CALDORO, NEL PD DI PRODI NON C’E’ POSTO PER SOCIALISTI

(ANSA) – ROMA, 14 APR – ‘Romano Prodi disegna il percorso della Costituente socialista funzionale al suo governo ed al suo Partito Democratico. Partito democratico del quale lo Sdi di Boselli dovra’ prima o poi farne parte’. Cosi’ Stefano Caldoro, coordinatore nazionale del nuovo psi, commenta il discorso del presidente del Consiglio al congresso dello Sdi.
Per Caldoro, sarebbe ‘in poche parole una unita’ residuale della diaspora socialista e subalterna al progetto del Presidente del Consiglio’. ‘I socialisti riformisti – conclude Caldoro – non si faranno attrarre dalle sirene dell’Unione, come non si sono fatti attrarre dalla Rosa nel Pugno, ma confermeranno la loro scelta di campo, con la propria identita’, all’opposizione di questo falso centrosinistra’. (ANSA).

 

SDI: CALDAROLA A SOCIALISTI, SONO FINALMENTE A CASA =

CREDO IN COSTITUENTE, SIA APERTA – SAREMO FORTI ALLEATI PD

Fiuggi, 14 apr. (Adnkronos) – “Finalmente sono a casa”. Cosi’ l’ex Ds Peppino Caldarola si rivolge alla platea del congresso dello Sdi a Fiuggi. L’ex esponente della Quercia, che ha lasciato il partito in dissenso con il progetto del Pd, appoggia la costituente socialista di Enrico Boselli. “Io nella costituente socialista ci credo. Ai socialisti non serve stare nel Partito democratico ma possono esserne un forte alleato”. E poi rivolto a Boselli, Caldarola spinge perche’ la costituente sia aperta a tutti coloro che sono interessati a questo progetto: “non facciamo una costituente ad excludendum

 

CONGRESSO SDI: E FU ABBRACCIO FRA DE MICHELIS E BOBO CRAXI… =

(AGI) – Fiuggi, 14 apr – Al Tribunale civile di Roma e’ ancora pendente la lite giudiziaria che contrappone Gianni De Michelis e Vittorio Craxi sull’esito del congresso del nuovo psi dell’ottobre 2005, ma oggi a Fiuggi, complice la decisione di creare una Costituente socialista, e’ scattato l’abbraccio fra De Michelis e Craxi, immortalato dai fotografi.
De Michelis aveva appena finito di affermare dal palco del congresso dello Sdi: “La scelta e’ fatta. Siamo con voi in questo percorso”. Al termine applausi e l’abbraccio fra De Michelis e Craxi. Al momento non e’ dato sapere se la riappacificazione avra’ un seguito anche nelle aule di giustizia.(AGI) Mal 142022 APR 07

 

Apc-SDI/ CALDORO: DE MICHELIS HA SCELTO, IL NUOVO PSI NO

Sua adesione non impegna partito, decideremo al congresso

Roma, 14 apr. (APCom) – “De Michelis ha scelto, il nuovo psi no”.
Così Stefano Caldoro, coordinatore nazionale del
nuovo psi, ha reagito all’adesione alla costituente socialista annunciata da Gianni De Michelis al congresso dello Sdi. “Il nuovo psi deciderà al congresso nazionale convocato il 23-24 giugno a Roma.
L`adesione al progetto costituente di Gianni De Michelis è legittima – ha precisato Caldoro – ma non impegna il partito.
L`unità socialista, così come proposta oggi da Borselli, impone un cambio di schieramento e di fatto la scelta del centro-sinistra nell`attuale sistema bipolare. La parola ora passa agli iscritti in un confronto su linee politiche diverse”.

Red/Pol

141935 apr

 

SDI: ARRIVA COSTITUENTE SOCIALISTA PER SANARE DIASPORA/ANSA

B.CRAXI, COLMIAMO VUOTO A SINISTRA PD; DE MICHELIS, SONO CON VOI (di Chiara Scalise) (ANSA) – ROMA, 14 APR – I socialisti ci riprovano e questa volta il progetto della Costituente socialista lanciato ufficialmente al congresso dello Sdi potrebbe finalmente mettere fine alla diaspora che si e’ consumata all’ombra del garofano quindici anni fa.
Sotto le bandiere del partito di Enrico Boselli fanno ‘pace’ anche i due amici-nemici Bobo Craxi e Gianni De Michelis, pronti a ritrovarsi di nuovo fianco a fianco nonostante a dividerli ci siano ancora le Aule di Tribunale per la battaglia sul nome dei rispettivi partiti.
A dire si’ infatti sono tutte le anime frammentate del vecchio Psi, da quelle che oggi siedono al
governo a quelle che si trovano sui banchi dell’opposizione. ‘Scelta fatta – dice il leader del nuovo psi De Michelis – Io saro’ con voi’. Anche se a smorzare l’entusiasmo ci pensa Stefano Caldoro che sottolinea come il via libera al progetto di De Michelis sia solo a titolo personale, perche’ la decisione spetta all’imminente congresso del partito del Garofano.
Ma la locomotiva sembra lanciata, e non ci sono appelli a tornare indietro che facciano breccia oggi a Fiuggi. Neanche quello che arriva da Romano Prodi e’ sufficiente, forse perche’ il gong dell’orgoglio socialista e’ ormai suonato. ‘Tardivo’, lo giudica infatti Bobo Craxi. E poi il matrimonio fra Ds e Dl lascia ‘un vuoto a sinistra’ che puo’ essere colmato. Una convinzione condivisa da molti e che da’ nuovo respiro al progetto unitario.
Non tutti hanno pero’ abbandonato l’idea di partecipare alla costruzione del Pd: Ottaviano del Turco, presidente della Regione Abruzzo ed ex segretario dei socialisti dello Sdi, e’ da sempre meno scettico del compagno Boselli di fronte al progetto di una casa comune con Fassino e Rutelli (‘voglio continuare a discuterne’), ma soprattutto mette le mani avanti di fronte all’ipotesi di aprire le porte del socialismo anche ai partiti di sinistra dell’Unione. ‘Non sia un nuovo Psiup’, dice ricordando il partito nato nel ’64 con la scissione della sinistra del Psi.
Comunque andra’, avverte un big del socialismo dell’era Craxi come Rino Formica, ad attendere i compagni socialisti sara’ ‘una lotta in mare aperto, senza ricoveri per l’ospitalita”.
Cosi’ come, ammonisce l’ex ministro, sarebbe un’illusione che la pacificazione possa avvenire in un batter d’occhio. Avvertimenti che sono pero’ fatti non per mettere i bastoni tra le ruote, ma al contrario per spronare i compagni. E quello di Formica e’, infatti, non solo l’intervento piu’ commosso ma riceve una vera e propria ovazione dalla platea dei delegati del Palaterme di Fiuggi. (ANSA).

SCA 14-APR-07 20:43 NNNN

SDI: DE MICHELIS, SARO’ CON VOI IN COSTITUENTE SOCIALISTA =
DIALOGO CON MUSSI E ANGIUS, MA NON CON SINISTRA RADICALE

Fiuggi, 14 apr. – (Adnkronos) – “La mia scelta e’ fatta. Io saro’ con voi. Nessuno di noi puo’ rinunciare a cogliere questa occasione”. Cosi’ Gianni De Michelis, al congresso dello Sdi, raccoglie la proposta di Enrico Boselli di costruire una Costituente socialista.

De Michelis sottolinea che “bisogna costruire una forza politica in grado di rappresentare non solo i socialisti, ma di dare un punto di riferimento a tutti i cittadini”. Una forza che “non puo’ che essere di sinistra” ma per farlo occorre “andare oltre a questo sistema bipolare”.

De Michelis quindi dice si alla Costituente socialista purche’ non venga allargate anche alle forze della sinistra radicale: “noi dovremo confrontarci con Mussi e Angius ma non possiamo mettere insieme tutto e il contrario di tutto. Mi dispiace, ma Bertinotti non potra’ mai rappresentare il socialismo come lo vedo io”.

(Mon/Pn/Adnkronos) 14-APR-07 19:24

Siamo finiti nel pantano- Franco Spedale

Com’era prevedibile, ancora una volta siamo finiti sotto le macerie.
Basta leggere le interviste di oggi per capire che per noi la strada imboccata dal nostro Segretario, in ordinaria Amministrazione, ci porterà alla distruzione.
Casini sul Corriere rientra di fatto nella CDL, proponendo solo il suo problema di leadership alternativo a Berlusconi, ma di fatto prendendo le distanze, com’era ovvio dall’attuale Governo.
Dall’altra parte, Borselli, sempre sul corriere, presentando il suo congresso, traccia la strada dell’Unità Socialista, all’interno del Centro Sinistra a sostegno dell’attuale governo.
E in più il sistema elettorale, che manterrà la sua struttura bipolare.
La partita, anche questo ovviamente, si gioca sopra le nostre teste, molto non dipende da noi e quel poco che dipende da noi lo stiamo giocando in maniera talmente tanto sbagliata da rasentare l’inadeguatezza.
Ormai è chiaro ai più, basta leggere gli articoli e le mail che in questi giorni girano, che la divisione è, per fortuna, di natura politica, su cui si infilano alcuni sciacalli, che volendola buttare sul personale e spesso sull’offensivo (siamo arrivati anche alle querele, che ahimè anche io stesso sono stato obbligato a fare per tutelare la mia immagine), cercano di spostare l’obbiettivo dal politico al patetico, creando confusione tensione e improduttività di analisi politica.
Ma la divisione è di natura politica, tra chi come Caldoro, Collice, Alvaro, io stesso e numerosi tanti altri compagni, pensano che certamente l’autonomia e l’identità siano dei valori assolutamente fondamentali e necessari, ma che questa non abbia ragione di mutare le attuali alleanze, se non vi sono modifiche sostanziali nel sistema politico, e chi ritiene, altrettanto legittimamente che sia necessario una scelta di campo irreversibile verso il centro sinistra, addirittura ipotizzando a breve un movimento della costituente chiamato “GRUPPO PER LA COSTITUENTE SOCIALISTA” , che con a capo il giovane BATTILOCCHIO, definisca con lo SDI la presenza del Nuovo PSI.
Credo che sia necessario arrivare ad un Congresso su due documenti politici diversi, non v’è spazio per situazioni “mezzane”, all’interno del quale confrontarci discutere e decidere tutti insieme cosa fare di questo partito o meglio di questa comunità.
Credo però che a questo punto diventi doveroso e necessario fare altrettanti Congressi Regionali e Provinciali, perché se vi è un differente pensiero Politico all’interno del gruppo dirigente Nazionale questo è conseguente espressione del pensiero dei dirigenti Regionali e Provinciali.
Domani pomeriggio a Milano, un gruppo di noi si troverà per cominciare a delineare il documento politico.
Esso è un elemento indispensabile per toglierci dall’ambiguità che ci governa e dare un principio di chiarezza del ragionamento politico.
Franco Spedale

PERCHE’ DICO NO ALLA COSTITUENTE

Da troppo tempo ci siamo inchiodati sulla risibilità della contrapposizione personale, sprecando tempo, qualche insulto, divertendoci a cambiare i nomi sul forum, ad inventarli e qualche volta, ahimé, anche a censurare compagni (dimostrando in tal senso quanto a volte si può essere piccoli ed inadatti al ruolo).

Insomma tutto un corteo di situazioni che aggirano il problema e tendono a non affrontarlo.

Un corteo di situazioni create più dalla corte dei miracoli, come la chiama il mio caro amico Perini, che non dal resto.

La partita è e non può che essere di tipo Politico.

Ho letto l’intervento di F.G. (al primo momento pensavo fosse Friuli Venezia Giulia, poi ho visto che mancava la V. e ho capito che era Fabrizio Grauso).

Ovviamente non condivido la conclusione del suo ragionamento, né tantomeno quella sorta di intimidazione allusiva sugli sfasciti (vogliamo ricordare Fabrizio altre situazioni?) volte ancora esacerbare gli animi invece di calmarli.

Credo però che se vogliamo fare un servizio al nostro Partito ed avere un pò di rispetto per il nostro tempo, il ragionamento Politico debba tornare ad essere il cardine.

Non mi soffermerò quindi sugli eventi che si stanno susseguendo, Antonio Perini sa come la penso sulla convocazione del 14, ma piuttosto sulla situazione Politica, in particolar modo nostra, cercando di spiegare perchè dico NO a questa costituente.

Il nostro checché se ne dica è attualmente un sistema bipolare, dove ci sono due schieramenti, neanche eterogenei, ma piuttosto amalgamati (ricordate la mia noiosa litania dello scontro Laici-dogmatici?).

Noi abbiamo scelto di stare da una parte. consapevolmente, strategicamente, scientificamente.

Oggi la situazione è certamente in subbuglio, ma all’orizzonte non si vedono nuove Leadership.

La riforma elettorale di cui si abbozza a parlare prevede, com’era ovvio ai più, un mantenimento del bipolarismo ed una garanzia del mantenimento del potere dei grandi partiti sui piccoli.

Il bipolarismo così com’è non garantisce vie d’uscita a meno che…

Qui sta il difetto nostro.

Una costituente che tal si dica e che voglia proporsi come elemento di un nuovo equilibrio, non si pone in una situazione chiusa, in un incontro tra reduci di nuove vecchie culture con vecchie nuove riproposizoni di uomini, che anche, ma non solo anagraficamente, non sono più in grado di individuare il percorso.

Una costituente che voglia riunire tutte le anime Socialiste, io preferisco chiamarle Riformiste, non può rivolgersi solo ad una parte, che peraltro mi pare ben collocata e non vogliosa di aprire un quadro nuovo della Politica Italiana.

Deve rivolgersi a tutti i riformisti presenti in entrambi gli schieramenti,creando sui contenuti, un nuovo Patto generazionale,non anagrafico che sappia intravedere le esigenze attuali i nuovi bisogni, le prospettive del futuro.

Non servono, se si vuole fare sul serio tatticismi, non servono ripicche, veti, serve piuttosto coraggio,serve sapere che si può stare fuori dalla Partita, che si può correre il rischio di non essere rieletti.

Ecco perchè manca la Leadership.

Ne Gianni, né tantomeno Enrico hanno queste prospettive, non le intravedono per motivi diversi; e allora?

Se dobbiamo far eleggere qualcuno (Gianni o Battilocchio fate voi) al Parlamento Europeo e per farlo dobbiamo andare a Sinistra,camuffando questa operazione sotto la copertura della “QUESTIONE SOCIALISTA“, beh credo che abbiamo il dovere Politico e Morale di dire di NO.

Creiamo allora un comitato elettorale, non perdiamo tempo ed eleggiamo Gianni al Parlamento Europeo, chiediamo a Boselli che in cambio dei nostri voti candidi De Michelis (perchè è ovvio che tra lui e Battilocchio scelgo Gianni) come unico candidato, cioè con una lista debole al SUD e via.

Ma allora non raccontiamoci più storie, lasciamo perdere la questione Socialista e l’Unità dei Socialisti.

Io credo invece che dobbiamo fare altro.

Dobbiamo porre i problemi che ci sono e trovare le nostre laiche soluzioni per risolverli, dobbiamo scrollarci di dosso la sindrome del perdente che ci fa sentire inferiori rispetto ai lugubri Violante e C. che regolarmente ci scavalcano a destra; andare avanti portando a voce alta le nostre idee.

Oggi la situazione Politica è quella che abbiamo sotto gli occhi di tutti.

Io credo che non sia maturo il tempo che I Socialisti si pongano all’interno della sinistra Dogmatica.

Chi vuole farlo lo dica con chiarezza, dopodichè vediamo il da farsi, compreso anche quello di separarci consensualmente, ma vi prego Compagni (se ancora ha un senso quest’accezione) non prendiamoci più in giro.

Chiariamo le nostre posizioni.

Sarà più facile per tutti 

Franco Spedale

Ex Direzione Nazionale Nuovo PSI

Più volte censurato da Pirrotta

Cicero pro domo sua. Antonino Di Trapani

Guardando quanto accade sulla scena politica nazionale, rileviamo che ancora una volta la questione socialista è all’ordine del giorno. Ognuno, però, continua ad interpretarla a proprio uso e consumo.

Certo ci fa piacere la riabilitazione di Bettino Craxi (l’ennesima), questa volta da parte di Luciano Violante, il quale, in un saggio sul PD, pubblicato sul Corriere della Sera, per tutelare il nuovo partito, ancora in fieri ma già in pericolo di vita, non esita a riconoscere la necessità di un chiaro “mea culpa” da parte degli ex comunisti sul sacrificio di Bettino. Violante definisce Craxi il capro espiatorio del colpevole silenzio di un sistema politico che non ebbe il coraggio di affrontare la questione del finanziamento dei partiti, denunciato invece con sincerità dal compianto nostro leader. Solo per il ricordo dei più Violante fu il grande regista di Tangentopoli. Resipiscenze? Anche Fassino intravedendo affinità di analisi sui problemi dell’Italia con i socialisti dà l’ok a Boselli sulla costituente socialista, che sia però funzionale al partito democratico.

Bobo Craxi e Boselli, due potenziali protagonisti della questione socialista, evidentemente non troppo convinti, cercano di accattivarsi con qualche distinguo i loro interlocutori nella marcia verso il PD.

Bobo chiede un rallentamento alla costruzione del PD per consentire ai socialisti di salire sul “carro”. Boselli a parole boccia il compromesso storico tipo bonsai e propone una nuova formazione volta all’affermazione del riformismo italiano, affermando nel contempo di non avere pregiudizi verso il PD. Nel suo “ecumenismo” salva anche La rosa nel pugno, che definisce però “alleanza elettorale”. E l’alleanza con il Nuovo Psi l’ha già dimenticata?

In questa confusione la saggezza impone di rimanere dove siamo stati e dove abbiamo avuto la possibilità di arrivare al 2% alle Europee e di avere un Gruppo Parlamentare alle politiche.

La sinistra che verrà allo stato non è nemmeno all’orizzonte.

Salviamo Identità ed Autonomia, ovvero salviamo la nostra storia e il nostro futuro.

Antonino Di Trapani
segreteria nazionale

Presidente commissione tesseramento ed enti locali