Socialisti, Nuovo Psi: Partecipino a stagione delle riforme

Roma, 21 MAG (Velino) – “L’Italia si accinge a vivere una nuova fase costituente. La stagione del dialogo e delle riforme, che Bettino Craxi seppe disegnare gia’ trenta anni fa, potrebbe trovare nelle intuizioni del socialismo riformista il migliore slancio per affrontare le nuove sfide”. È quanto scrive nella edizione di domani Il Socialista Lab quotidiano del nuovo psi di Stefano Caldoro che lancia l’appello per una rete socialista. “In molti, in questi anni, hanno tentato con dignita’ e coraggio di rappresentare e ricordare quella storia. Iniziative molteplici e generose mai sufficientemente comprensive – si legge nell’articolo che boccia i tentativi di questi anni – dell’intero percorso del Partito socialista italiano. Al paese e alle giovani generazioni – aggiunge il Lab – va consegnata una esperienza che, necessariamente, deve essere sottratta alle strumentalizzazioni politiche. Per dare una risposta a questa esigenza civile, sociale e politica e’ indispensabile uno sforzo comune di quanti, a partire dai parlamentari eletti nella nuova legislatura, hanno vissuto e si ispirano a quella cultura politica. Fondazioni, centri studi, associazioni, circoli, archivi storici, stampa di area sono tutti chiamati ad affrontare una nuova stagione riformista. Si tratta di raccogliere una sfida: quella di invertire la rotta storica caratterizzata da divisioni e di procedere a una comune rielaborazione di una cultura politica adeguata alle nuove questioni civili e sociali. Un patrimonio – conclude il quotidiano socialista – che non va disperso e utilizzato per fini di parte ma che deve essere, per tutti, una chiave di lettura per interpretare e costruire futuro”.

RIPRENDERE IL CAMMINO. SIAMO SOLO ALL’INIZIO.

Ho apprezzato l’intervento di Antonino ( Di Trapani ) e, se può avere un significato, sono d’accordo con lui, non solo per quello che esprime, ma per il significato che ha e che intende dire, quello che esprime ( anche se il clinch della critica a Boselli, ma aggiungerei De Michelis e Del Bue, è ormai pleonastico ed insufficiente. Come la coperta corta di Linus… ). Per cui, protesi soprattutto a migliorare noi stessi, più che criticare gli altri, e forti di un successo ulteriormente amplificato dalle nostre intuizioni politiche Venete e Siciliane (apparentamento con i Movimenti Federalisti territoriali ), necessita, secondo me, che da qui si parta per ridefinire una identità che langue ed una esistenza che … non esiste. Per il primo aspetto sarà quanto mai necessaria una conferenza programmatica nazionale, sul secondo un’attenta valutazione dei prossimi passi istituzionali. Mi riferisco alla collocazione Parlamentare dei nostri deputati eletti: nel Gruppo del Pdl o in quello Misto ? I prossimi importanti appuntamenti elettorali delle amministrative 2009 e 2010, necessitano di un ancoraggio, di un riferimento, di un richiamo, ad un soggetto politico nazionale ben identificabile. Per non dimenticare le prossime elezioni europee, con le implicanze di un già dichiarato riferimento al Ppe da parte di Berlusconi e Fini…. Insomma è già tempo che la nostra vittoria elettorale ( il Segretario Nazionale alla Camera dei Deputati ) ed il nostro Garofano diventino notizia da proporre e propagandare pubblicamente ed in ogni ambito possibile. Riconoscendo a noi stessi di essere stati bravi e disciplinati, ora è tempo, dopo il ” primum vivere “, di ” (deinde) philosophare “. Non possiamo più essere un partito fantasma. Abbiamo il grande compito di ricostruire un Movimento Socialista ( Federalista oltre che Autonomista ? ne parleremo ) utile all’Italia ed all’Europa.

AVVIAMOCI AL CONGRESSO SENZA ULTERIORI SPECULAZIONI

 

Quando leggo gli interventi di alcuni iscritti che hanno partecipato solo negli ultimi anni alle vicissitudini del nostro Partito e la cui presenza non ha fatto altro che provocare danni inenarrabili, provo un senso di sdegno che non ha parole.

Tanto più quando gli stessi, dopo aver utilizzato gli stessi sistemi che ora contestano si ergono a censori.

La cosa che fa più specie è certamente il fatto che le regole che gli stessi hanno calpestato in varie e diverse occasioni, solo perché “coperti” da un “superiore”, vengono poi così sollecitamente richiamate quando non aggradano al disegno perverso che hanno in testa.

Credo che assisteremo alla fine del Nuovo PSI, ve ne sono le premesse.

Quando si nasconde il motivo del contendere, o meglio si gioca sull’inganno politico che possono esprimere le parole, certamente si crea confusione e si fa danno.

Mi pare che molti di coloro i quali sostenevamo l’adesione alla FALSA COSTITUENTE, verificando quello che noi da tempo diciamo, e cioè che è un IMBROGLIO, accortisi fuori tempo massimo e quando già il “capo” ha fatto il passo più lungo della gamba, che quella intrapresa è una strada senza uscita, oggi usino tutte le armi, spesso non convenzionali, che possono e sono abituati a usare, pur di non addivenire ad un CONGRESSO che discutendo DEMOCRATICAMENTE, sancirà la linea Politica, la Segreteria e, senza grossi giri di parole, LA PROPRIETA’ DEL SIMBOLO.

Falsare i fatti, contestarli quando non ci aggrada, tenere alto il livello delle discussioni riprovevoli, non è fare POLITICA, ma solo prestarsi a strumentalizzazioni finalizzate a modesti interessi personali.

La discussione è avviata, le regole fissate da una commissione, mi pare vi sia anche la firma di Trillo, correttamente insediata e nominata da un Consiglio Nazionale legittimamente insediatosi con un documento, che anche le prove “televisive” lo confermano, votato all’unanimità.

Evitiamo di creare quindi ulteriori confusioni, cominciamo invece a discutere sulle diverse linee politiche tra chi vuole aderire all’IMBROGLIO della COSTITUENTE, e tra chi invece vuole riaffermare la propria IDENTITA’ E LA PROPRIA AUTONOMIA

Franco Spedale

Direzione Nazionale

Comunicato della Direzione Provinciale del Nuovo Partito Socialista di Belluno

 

La Direzione Provinciale del Nuovo Partito Socialista di Belluno,

PRESO ATTO dagli organi di informazione e dal sito ufficiale del Nuovo P.S.I. di una nuova iniziativa atta a favorire il superamento della diaspora Socialista per ricostruire sotto un unico simbolo e partito le vari anime oggi presenti sia nella Casa delle Libertà che nel Centro Sinistra.

INVITA la Segreteria Regionale e Nazionale a registrare le seguenti posizioni unanimemente espresse dagli iscritti di Federazione di Belluno:
1) l’unità dei Socialisti va ricercata fuori dell’attuale schema bipolare e quindi va perseguito con forza da parte dei propri aderenti l’obiettivo delle riforma elettorale proporzionale alla tedesca (con soglia di sbarramento);
2) la nascita di un 3° Polo è la condizione essenziale affinché si superino le contraddizioni sia nell’attuale maggioranza di governo (fortemente condizionata dalla sinistra comunista e antagonista) sia nell’ambito della Casa della Libertà dove, peraltro ancor oggi, registriamo le maggiori sintonie sul piano dei programmi riformatori e nella capacità d’alleanze per le Amministrazioni Locali, Regionali e di Governo;
3) diciamo no a soluzioni pasticciate con lo SDI (accordi elettorali) tesi solo a favorire la difesa di alcune posizioni personali;
4) facciamo appello ai responsabili del Partito affinché si operi nella consapevolezza di quegli interessi seppur minoritari che oggi rappresentiamo: l’avversione al comunismo in tutte le sue forme, una fiducia incondizionata nel riformismo laico, socialista e liberale che per distinguersi ha bisogno di leadership forti e coese, una laicità nelle decisioni che sottenda libertà per tutti e non bieco anticlericalismo, una maggiore consapevolezza nel difendere gli istituti democratici dal professionismo distruzione instauratasi nella cosiddetta 2^ Repubblica, una Giustizia giusta e rapida, che sappia vincere la spinta giustizialista e forcaiola e la gogna mediatica vero attentato al diritto alla privacy.

CIO’ DETTO si ribadisce la necessità che anche all’interno del nostro partito trovi Patria, non solo il dibattito aperto su queste questioni, ma soprattutto delle decisioni democraticamente assunte secondo regole certe e universalmente accettate dagli organi federali.

SE CIO’ non fosse, per lo sparuto gruppo della Federazione Nuovo P.S.I. di Belluno, si ritiene morta e sepolta qualsiasi prospettiva di rilancio Socialista nel panorama politico Italiano.

Il Segretario Provinciale
Luigino Olivier

Belluno 7 maggio 2007

Siamo finiti nel pantano- Franco Spedale

Com’era prevedibile, ancora una volta siamo finiti sotto le macerie.
Basta leggere le interviste di oggi per capire che per noi la strada imboccata dal nostro Segretario, in ordinaria Amministrazione, ci porterà alla distruzione.
Casini sul Corriere rientra di fatto nella CDL, proponendo solo il suo problema di leadership alternativo a Berlusconi, ma di fatto prendendo le distanze, com’era ovvio dall’attuale Governo.
Dall’altra parte, Borselli, sempre sul corriere, presentando il suo congresso, traccia la strada dell’Unità Socialista, all’interno del Centro Sinistra a sostegno dell’attuale governo.
E in più il sistema elettorale, che manterrà la sua struttura bipolare.
La partita, anche questo ovviamente, si gioca sopra le nostre teste, molto non dipende da noi e quel poco che dipende da noi lo stiamo giocando in maniera talmente tanto sbagliata da rasentare l’inadeguatezza.
Ormai è chiaro ai più, basta leggere gli articoli e le mail che in questi giorni girano, che la divisione è, per fortuna, di natura politica, su cui si infilano alcuni sciacalli, che volendola buttare sul personale e spesso sull’offensivo (siamo arrivati anche alle querele, che ahimè anche io stesso sono stato obbligato a fare per tutelare la mia immagine), cercano di spostare l’obbiettivo dal politico al patetico, creando confusione tensione e improduttività di analisi politica.
Ma la divisione è di natura politica, tra chi come Caldoro, Collice, Alvaro, io stesso e numerosi tanti altri compagni, pensano che certamente l’autonomia e l’identità siano dei valori assolutamente fondamentali e necessari, ma che questa non abbia ragione di mutare le attuali alleanze, se non vi sono modifiche sostanziali nel sistema politico, e chi ritiene, altrettanto legittimamente che sia necessario una scelta di campo irreversibile verso il centro sinistra, addirittura ipotizzando a breve un movimento della costituente chiamato “GRUPPO PER LA COSTITUENTE SOCIALISTA” , che con a capo il giovane BATTILOCCHIO, definisca con lo SDI la presenza del Nuovo PSI.
Credo che sia necessario arrivare ad un Congresso su due documenti politici diversi, non v’è spazio per situazioni “mezzane”, all’interno del quale confrontarci discutere e decidere tutti insieme cosa fare di questo partito o meglio di questa comunità.
Credo però che a questo punto diventi doveroso e necessario fare altrettanti Congressi Regionali e Provinciali, perché se vi è un differente pensiero Politico all’interno del gruppo dirigente Nazionale questo è conseguente espressione del pensiero dei dirigenti Regionali e Provinciali.
Domani pomeriggio a Milano, un gruppo di noi si troverà per cominciare a delineare il documento politico.
Esso è un elemento indispensabile per toglierci dall’ambiguità che ci governa e dare un principio di chiarezza del ragionamento politico.
Franco Spedale

PERCHE’ DICO NO ALLA COSTITUENTE

Da troppo tempo ci siamo inchiodati sulla risibilità della contrapposizione personale, sprecando tempo, qualche insulto, divertendoci a cambiare i nomi sul forum, ad inventarli e qualche volta, ahimé, anche a censurare compagni (dimostrando in tal senso quanto a volte si può essere piccoli ed inadatti al ruolo).

Insomma tutto un corteo di situazioni che aggirano il problema e tendono a non affrontarlo.

Un corteo di situazioni create più dalla corte dei miracoli, come la chiama il mio caro amico Perini, che non dal resto.

La partita è e non può che essere di tipo Politico.

Ho letto l’intervento di F.G. (al primo momento pensavo fosse Friuli Venezia Giulia, poi ho visto che mancava la V. e ho capito che era Fabrizio Grauso).

Ovviamente non condivido la conclusione del suo ragionamento, né tantomeno quella sorta di intimidazione allusiva sugli sfasciti (vogliamo ricordare Fabrizio altre situazioni?) volte ancora esacerbare gli animi invece di calmarli.

Credo però che se vogliamo fare un servizio al nostro Partito ed avere un pò di rispetto per il nostro tempo, il ragionamento Politico debba tornare ad essere il cardine.

Non mi soffermerò quindi sugli eventi che si stanno susseguendo, Antonio Perini sa come la penso sulla convocazione del 14, ma piuttosto sulla situazione Politica, in particolar modo nostra, cercando di spiegare perchè dico NO a questa costituente.

Il nostro checché se ne dica è attualmente un sistema bipolare, dove ci sono due schieramenti, neanche eterogenei, ma piuttosto amalgamati (ricordate la mia noiosa litania dello scontro Laici-dogmatici?).

Noi abbiamo scelto di stare da una parte. consapevolmente, strategicamente, scientificamente.

Oggi la situazione è certamente in subbuglio, ma all’orizzonte non si vedono nuove Leadership.

La riforma elettorale di cui si abbozza a parlare prevede, com’era ovvio ai più, un mantenimento del bipolarismo ed una garanzia del mantenimento del potere dei grandi partiti sui piccoli.

Il bipolarismo così com’è non garantisce vie d’uscita a meno che…

Qui sta il difetto nostro.

Una costituente che tal si dica e che voglia proporsi come elemento di un nuovo equilibrio, non si pone in una situazione chiusa, in un incontro tra reduci di nuove vecchie culture con vecchie nuove riproposizoni di uomini, che anche, ma non solo anagraficamente, non sono più in grado di individuare il percorso.

Una costituente che voglia riunire tutte le anime Socialiste, io preferisco chiamarle Riformiste, non può rivolgersi solo ad una parte, che peraltro mi pare ben collocata e non vogliosa di aprire un quadro nuovo della Politica Italiana.

Deve rivolgersi a tutti i riformisti presenti in entrambi gli schieramenti,creando sui contenuti, un nuovo Patto generazionale,non anagrafico che sappia intravedere le esigenze attuali i nuovi bisogni, le prospettive del futuro.

Non servono, se si vuole fare sul serio tatticismi, non servono ripicche, veti, serve piuttosto coraggio,serve sapere che si può stare fuori dalla Partita, che si può correre il rischio di non essere rieletti.

Ecco perchè manca la Leadership.

Ne Gianni, né tantomeno Enrico hanno queste prospettive, non le intravedono per motivi diversi; e allora?

Se dobbiamo far eleggere qualcuno (Gianni o Battilocchio fate voi) al Parlamento Europeo e per farlo dobbiamo andare a Sinistra,camuffando questa operazione sotto la copertura della “QUESTIONE SOCIALISTA“, beh credo che abbiamo il dovere Politico e Morale di dire di NO.

Creiamo allora un comitato elettorale, non perdiamo tempo ed eleggiamo Gianni al Parlamento Europeo, chiediamo a Boselli che in cambio dei nostri voti candidi De Michelis (perchè è ovvio che tra lui e Battilocchio scelgo Gianni) come unico candidato, cioè con una lista debole al SUD e via.

Ma allora non raccontiamoci più storie, lasciamo perdere la questione Socialista e l’Unità dei Socialisti.

Io credo invece che dobbiamo fare altro.

Dobbiamo porre i problemi che ci sono e trovare le nostre laiche soluzioni per risolverli, dobbiamo scrollarci di dosso la sindrome del perdente che ci fa sentire inferiori rispetto ai lugubri Violante e C. che regolarmente ci scavalcano a destra; andare avanti portando a voce alta le nostre idee.

Oggi la situazione Politica è quella che abbiamo sotto gli occhi di tutti.

Io credo che non sia maturo il tempo che I Socialisti si pongano all’interno della sinistra Dogmatica.

Chi vuole farlo lo dica con chiarezza, dopodichè vediamo il da farsi, compreso anche quello di separarci consensualmente, ma vi prego Compagni (se ancora ha un senso quest’accezione) non prendiamoci più in giro.

Chiariamo le nostre posizioni.

Sarà più facile per tutti 

Franco Spedale

Ex Direzione Nazionale Nuovo PSI

Più volte censurato da Pirrotta

Cicero pro domo sua. Antonino Di Trapani

Guardando quanto accade sulla scena politica nazionale, rileviamo che ancora una volta la questione socialista è all’ordine del giorno. Ognuno, però, continua ad interpretarla a proprio uso e consumo.

Certo ci fa piacere la riabilitazione di Bettino Craxi (l’ennesima), questa volta da parte di Luciano Violante, il quale, in un saggio sul PD, pubblicato sul Corriere della Sera, per tutelare il nuovo partito, ancora in fieri ma già in pericolo di vita, non esita a riconoscere la necessità di un chiaro “mea culpa” da parte degli ex comunisti sul sacrificio di Bettino. Violante definisce Craxi il capro espiatorio del colpevole silenzio di un sistema politico che non ebbe il coraggio di affrontare la questione del finanziamento dei partiti, denunciato invece con sincerità dal compianto nostro leader. Solo per il ricordo dei più Violante fu il grande regista di Tangentopoli. Resipiscenze? Anche Fassino intravedendo affinità di analisi sui problemi dell’Italia con i socialisti dà l’ok a Boselli sulla costituente socialista, che sia però funzionale al partito democratico.

Bobo Craxi e Boselli, due potenziali protagonisti della questione socialista, evidentemente non troppo convinti, cercano di accattivarsi con qualche distinguo i loro interlocutori nella marcia verso il PD.

Bobo chiede un rallentamento alla costruzione del PD per consentire ai socialisti di salire sul “carro”. Boselli a parole boccia il compromesso storico tipo bonsai e propone una nuova formazione volta all’affermazione del riformismo italiano, affermando nel contempo di non avere pregiudizi verso il PD. Nel suo “ecumenismo” salva anche La rosa nel pugno, che definisce però “alleanza elettorale”. E l’alleanza con il Nuovo Psi l’ha già dimenticata?

In questa confusione la saggezza impone di rimanere dove siamo stati e dove abbiamo avuto la possibilità di arrivare al 2% alle Europee e di avere un Gruppo Parlamentare alle politiche.

La sinistra che verrà allo stato non è nemmeno all’orizzonte.

Salviamo Identità ed Autonomia, ovvero salviamo la nostra storia e il nostro futuro.

Antonino Di Trapani
segreteria nazionale

Presidente commissione tesseramento ed enti locali

Tacere all’infinito non è possibile. Antonio Perini

Dopo il finto Consiglio Nazionale di sabato scorso e le lettere girate via posta elettronica negli ultimi giorni, penso sia impossibile continuare nella linea del silenzio che mi ero imposto.

Infatti, se quanto accaduto dimostra come poco servano al Paese i Socialisti è diventata sempre più evidente l’inadeguatezza del gruppo dirigente nazionale del partito a guardare alla Politica rispetto a logiche che assomigliano sempre più ad un ufficio di collocamento per pochi intimi.

Spedale ha ragione a ricordare quante scissioni e quante risse abbiamo subito negli anni, del resto entrambi siamo in questo partito dall’appello e abbiamo vissuto fianco a fianco e dalla stessa parte le distruzioni e le ricostruzioni, ma dovremmo però essere, tutti, un po’ meno faziosi e più attenti a dare versioni corrette dei fatti.

Se così fosse, dovremmo sostenere senza dubbi che se Gianni Demichelis si è dimostrato quanto meno poco attento all’aspetto organizzativo è stato disastroso nella scelta degli uomini, infatti, chi ha abbandonato il partito o ha trasformato la dialettica in rissa è sempre stato chi ha ottenuto spazi e ruoli, dobbiamo infatti ricordare che nel 2000 Cicchitto e Boniver se andarono per una candidatura in FI, nel 2001 Ciotti-Spano-Delfino si schierarono con Martelli, che non era stato candidato alle politiche, solo perché non furono nominati sottosegretari essendogli stato preferito Caldoro, poi arrivo il tempo di Craxi-Crinò-Milioto tutti deputati e Zavattieri Assessore regionale, Robilotta Assessore e poi ancora Consigliere regionale miracolato, per arrivare ai giorni nostri con Moroni e Ricevuto che hanno utilizzato il diritto di tribuna per rinforzare le fila di FI, infine, oggi abbiamo a capo della cordata anti segretario nazionale chi ha partecipato al governo del Paese per il partito.

In tutto questo l’unico elemento positivo, e qui credo sia difficile sostenere le tesi di Spedale ed altri, l’unica figura che ha mantenuto la rotta e dopo i disastri ha ricominciato, pur con i limiti sopra evidenziati, è stato sempre e comunque Gianni De Michelis e per questo motivo non si può che riconoscergli coerenza e credibilità.

Detto questo con l’intento di fare chiarezza sul passato, per quanto riguarda sabato non si può che affermare che è stato un Consiglio Nazionale illegittimo, e che la delibera finale non è VALIDA in quanto:

1. Come affermato anche da Massimo Grimaldi, non si è verificato il numero dei componenti del Consiglio aventi diritto al voto ed i votanti non sono stati registrati

2. Nessuno ha mai votato il Bilancio non avendo mai ne sentito ne avuto modo di verificare nemmeno una relazione sul bilancio e sullo stato finanziario del partito che, avendo lanciato nell’ultima direzione la sottoscrizione, sarebbe stata quanto meno doverosa. Va ricordato che, se non vado errato, Lucio Barani è anche Presidente del consiglio di amministrazione di LAB che dovrebbe essere o è già, questo non è dato sapersi, l’unica opportunità di finanziamento pubblico al partito.

3. Perché non vi è stato dibattito sui punti all’ordine del giorno ma solo un documento concordato dall’esecutivo e votato da chi era presente e molti segretari regionali erano in riunione in un’altra sala.

Dovrebbero poi spiegarci, alcuni autorevoli membri dell’esecutivo, PERCHE’ tutto ad un tratto il rischio di annullamento delle liste del nuovo PSI è scemato, ERA UN FALSO PROBLEMA e l’obiettivo era la sostituzione del segretario nazionale o qualcuno ha SVENDUTO LE RAGIONEVOLI PREOCCUPAZIONI DEI COMPAGNI CALABRESI, SULL’ALTARE DELLA CUCINA POLITICA?

Collice, Alvaro, Ferrarini e i tanti bravi dirigenti Calabresi del partito hanno sempre chiesto con forza una risposta al problema della causa sul simbolo che li preoccupava per non veder annullato il duro lavoro che stanno facendo nella presentazione delle liste ma, chi ha affermato con forza per settimane che l’unica soluzione era il congresso ad aprile, per quale motivo poi ha fissato il 22-23 giugno?

Del resto se riflettiamo attentamente sui fatti le divisioni che hanno portato al consiglio nazionale farsa, non potevano essere imputate a differenze sulla linea politica, visto che il documento cosiddetto DEL BUE che doveva essere presentato era stato votato all’unanimità dalla segreteria nazionale; non possono essere stati a questo punto motivi temporali visto che la data del congresso nazionale concordata va oltre le elezioni amministrative, ed ALLORA SU QUALE TEMA SIAMO ARRIVATI ALLA ROTTURA E QUALE ACCORDO E’ STATO FATTO PER CHIUDERE IL CONSIGLIO NAZIONALE???????

Queste sono le risposte che vorrei leggere sul sito, queste le email che il gruppo dirigente dovrebbe inviare, perché tutto il resto è la farsa di chi crede che la voce grossa e la rissa sia più forte delle idee e dei numeri, se siamo dirigenti dimostriamolo ripristiniamo le regole e riapriamo la dialettica anche aspra che non può che concludersi con un voto riconosciuto e legittimo perdendo anche dei pezzi ma con la convinzione che ci giochiamo il futuro per l’ultima volta.

In conclusione voglio però esprimere tutto il mio disappunto per il comportamento dell’ex coordinatore nazionale (gli organi leggo siano tutti sciolti) , che anche se non ne condividevo la linea politica di sudditanza Berlusconiana, che in particolare in Lombardia ha mietuto anni di disastri, consideravo un dirigente serio e responsabile. Non è accettabile quanto è successo sabato ma è peggio ancora quanto è successo nel periodo di avvicinamento al CN, come fare un doppio congresso a Brindisi, Organizzare conferenza stampa contro il segretario regionale della liguria, votare documenti all’unanimità il giorno prima e poi continuare in una politica di differenziazione dai deliberati il giorno seguente; sono questi atteggiamenti irresponsabili che vanno combattuti non la dialettica politica e le regole

Antonio Perini
della sciolta Segreteria Nazionale