PD: CRAXI, PROCESSO RALLENTI PER FAVORIRE INGRESSO SOCIALISTI

PD: CRAXI, PROCESSO RALLENTI PER FAVORIRE INGRESSO SOCIALISTI =
(AGI) – Roma, 4 apr. – Rallentare il processo di costruzione del Partito democratico per favorire la partecipazione el’ingresso dei socialistio. Questa la richiesta che Bobo Craxi ha avanzato al leader dei Ds, Piero fassino, durante un convegno sulla questione socialista e il Pd.
“Dai protagonisti che partecipano alla costruzione del Pd – ha detto Craxi – mi piacerebbe sentir dire: ‘rallentiamo per consentire ai socialisti di partecipare a pieno titolo alla realizzazione del progetto'”. “La storia socialista dell’Italia e’ stata in qualche modo rimossa o cancellata dal percorso di costruzione del Pd. Io invece penso ancora che questa prospettiva abbia un interesse per milioni di socialisti e questa aspirazione non possa essere esclusa dal Pd”.
Risponendo a Fassino che ha citato la lettera inviata a Boselli, Craxi ha sottolineato che quella lettera “non mi e’ sembrata convincente: la costituente socialista non sara’ contro il Pd, ma un partito dentro l’alleanza di centrosinistra. Il ruolo dei Ds deve essere quello di impedire di costruire il nuovo partito senza aver riconosciuto la questione politica socialista”. “Io – e’ stata la replica del segretario dei Ds – riconosco pienamente la questione socialista come soggetto fondatore e costituente del nuovo partito”. (AGI) Mgm 042038 APR 07

Lettera aperta a Stefano Caldoro. Nino Catrambone

Caro Stefano,
come vedi non ho ritenuto di intervenire nel coro delle lamentazioni sul sito del partito a seguito della celebrazione del Consiglio Nazionale. Tale comportamento mi è stato suggerito dallo stato d’animo che mi sono trovato addosso e che tu hai potuto constatare direttamente nel corso delle mie calorose rimostranze che ti ho rivolte direttamente e che- ora che sono più disteso- non trovo motivi validi per rivedere o correggere, facendo rispetto della storia che mi lega a tuo padre per non ripeterle pubblicamente. Con ciò penso di avere assolto ai miei doveri umani.
Adoperando la ragione debbo convenire con te che occorra recuperare la calma e fermarci. Ma non puoi chiedere di fermarci al punto in cui siamo arrivati. Io credo che sia mio dovere operare perché il Partito si fermi prima del punto ed arretri sino a recuperare la legittimità e la serietà. Nessuno può pretendere di partire dalla pseudo conclusione del Consiglio Nazionale che ha preteso di fare scempio delle regole più elementari della politica e della convivenza.
Ora che si è dimostrata la strumentalità delle (opinabilissime) ragioni che un legale ti aveva fornite a supporto della tua sollecitazione a convocare il Congresso prima delle elezioni amministrative, credo non vi siano motivi seri per tentare un recupero delle regole della convivenza che non sarà mai possibile sino a quando non saranno cancellate le ragioni del dissenso grave che si è così chiaramente manifestato tra noi e che nulla hanno a che vedere con la diversità delle opinioni politiche.
Tali ragioni così riassumo:
1) L’approvazione del tesseramento: nessun congresso sarà celebrato sulla base di quello che qualcuno (non io) si ostina a considerare base legale per la celebrazione dei congressi in forza di quello che tu consideri “decisioni assunte”. La proliferazione degli iscritti dell’ultima ora con percorsi estranei alle regole meritano una attenta riflessione e verifica soprattutto per capire chi ha pagato le tessere e l’origine delle risorse finanziarie.
2) L’approvazione del bilancio: trattasi di una vera e propria gravissima prevaricazione della democrazia. Sono molti i compagni che ritengono doveroso e ponendo pubblicamente il Partito verificare l’utilizzo delle risorse del partito. Personalmente sono intenzionato a verificare quali risorse saranno disponibili per la Liguria in occasione delle prossime elezioni e se i viaggi che dirimenti nazionali del partito hanno effettuato in Liguria per fomentare piccole e vergognose prepotenze locali – al di fuori di ogni ufficialità e ponendo il partito nel pubblico ridicolo, con ufficiali dichiarazioni di alleanze politiche che tutti sanno non saranno mai effettive- hanno gravato sulle casse del partito.
3) Il primo punto all’odg del fantomatico Consiglio Nazionale proponeva la verifica della composizione del Consiglio stesso. La pseudo deliberazione assunta, così come risulta dal fantomatico documento finale, costituisce un caso scolastico di provvedimento abnorme che anche uno studente del primo anno della facoltà di giurisprudenza farebbe annullare de plano in sede giudiziaria.
4) Le norme congressuali: Sono un coacervo di banalità che o sono frutto di una palese incapacità di chi le ha concepite o sono lo strumento preordinato per celebrare un congresso del tutto simile a quello precedente che Bobo Craxi e sodali hanno poi dichiarato di aver celebrato e vinto.
Conclusivamente:
caro Stefano,
hai una ultima opportunità di smentire quanti ritengono che hai tradito le aspettative e non sei stato all’altezza del ruolo che il partito ti aveva assegnato, mandandoti prima a ricoprire l’incarico di Ministro e dopo la tua mancata elezione a ricoprire l’incarico di Coordinatore Nazionale( io tra questi): riconosci che il Consiglio Nazionale di sabato scorso deve essere rifatto, con la calma e la serenità necessarie, correggendo gli errori e le disfunzioni che lo hanno caratterizzato.
Mi risulta sia in corso di preparazione una riunione dei Segretari Regionali i quali hanno la legittima intenzione di riprendere in mano le sorti del partito che un gruppo dirigente del tutto inadeguato sta portando alla deriva, come ormai, grazie al coraggio di chi ha messo in onda il filmato del Consiglio Nazionale, ogni militante ha avuto la possibilità di verificare direttamente. A tal proposito ritengo del tutto coerente con la posizione da loro assunta prima e durante il CN, le dichiarazioni pilatesche e non all’altezza dei ruoli ricoperti che hanno rilasciato congiuntamente Lucio Barani e Mauro Del Bue.
In tale riunione proporrò di promuovere la riconvocazione del CN ed anticiperò che in difetto promuoverò personalmente azione giudiziaria per farlo annullare dalla Magistratura, dispensando sin d’ora quanti non mancheranno di ricordarmi che le questioni di questo tipo si debbono risolvere all’interno del partito.

Genova, 4-4-2007

Il Segretario Regionale della Liguria

Nino Catrambone

Agenzia Ansa del 3 Aprile. Come siamo finiti in basso

SONDAGGI: IPR, CDL SOPRA UNIONE,MA NUOVO CENTRO DETERMINANTE(2)
(ANSA) – ROMA, 3 APR – Questi i dati del sondaggio IPR Marketing (tra parentesi l’eventuale dato di confronto delle politiche 2006):
UNIONE 43% (49,8)
 Prc 5% (5,8)
 Pdci 2,5% (2,3)
 Verdi 2% (2,1)
 Partito democratico (Ds+Dl) 25% (31,3)
 Idv 3% (2,3)
 Rnp 2,5% (2,6)
 Udeur 1% (1,4)
 altri 1% (2)
 incerti sulla lista 1%.
CENTRO 7% (6,8)
 Italia di Mezzo 1,5%
 Udc 5,5% (6,8).
CDL (senza Udc) 48% (42,9)
 Forza Italia 27% (23,7)
 An 13% (12,3)
 Lega 4,5% (4,6)
 Democrazia cristiana per le Autonomie 0,2%
 nuovo psi 0,3% (0,7)
 Alternativa Sociale 0,5% (0,7)
 Ms Fiamma Tricolore 0,5% (0,6)
 altri 1% (0,3)
 incerti sulla lista 1%.Quanto all’area socialista, questa la valutazione sul potenziale elettorale di un nuovo psi unito:
– Alleato con il centrosinistra (sommato a Sdi e Bobo Craxi) avrebbe tra il 2 e il 4%, con un incremento per la coalizione dell’1,5%.
– Alleato con il centrodestra (sommato al NPsi di De Michelis) avrebbe tra l’1 e il 2%, con un incremento per la coalizione pari allo 0,5%. (ANSA).

Caldoro: la Cdl resta il punto di riferimento Tratto da Il Mattino del 01/04/2007

Si è parlato di pugni, di rissa, ma sono esagerazioni. Ci sono stati spintoni e grida di dissenso, è vero, in un dibattito piuttosto acceso, ma niente di più.»
Cerca di minimizzare Stefano Caldoro, coordinatore nazionale del Nuovo Psi.
«De Michelis ha voluto forzare la mano», aggiunge. Ma soprattutto l’ex ministro del governo Berlusconi difende quella che considera la linea maggioritaria del partito:
«Finché rimane l’attuale sistema elettorale bipolare dobbiamo restare alleati della Cdl, pur nella nostra autonomia: quindi forte critica al governo Prodi e alla politica dell’Unione».
E se si dovesse approdare al modello tedesco?
«Se si andasse in questa direzione, senza imporre cioè scelte di campo, allora si potrebbe affrontare anche la cosiddetta questione socialista. Ma attenzione: chi pensa di fare un piccolo cespuglio con lo Sdi, è su una cattiva strada».
De Michelis però ci sta lavorando con impegno…
«La sua posizione è legittima ma mi pare più da intellettuale, da single, che da progetto vero e proprio. Mi ricorda quella di Ugo Intini che decise di passare dall’altra parte da solo. E allora fu proprio De Michelis, su nostra richiesta, a difendere l’autonomia del partito».
Meno di due mesi alle amministrative e un partito spaccato: non è un bel vedere…
«Gli elettori non perdonano i tradimenti. E del resto il Nuovo Psi è alleato del centrodestra nell’80 per cento dei 39 grandi Comuni e Province che andranno alle urne a maggio. Chi voleva andare a sinistra ormai lo ha già deciso, che senso ha riproporre ancora la questione?».

n. sant.

Pubblicato su Il Mattino del 01/04/2007