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Questa mattina si è spento Giancarlo Magenta, ex assessore Regionale della Lombardia dei bei tempi che furono.
Non posso certo io tracciare la sua storia Politica e personale.
Non sarebbe giusto per lui, poiché la sua storia parla da sé, non sarebbe giusto per me, perché ho avuto la fortuna di conoscere Giancarlo, solo a bei tempi andati e sono la persona meno adatta a farlo.
Posso e voglio solo ricordare il Giancarlo che ho conosciuto, che mi ha aiutato sostenuto, che mi ha incitato durante la mia Segreteria Regionale.
Era un tipo strano, Giancarlo, quando ci parlavi sapeva sempre metterti in imbarazzo, sembrava sempre disinteressato e distaccato dalle cose, eppure aveva dentro di sé ancora molto da dare e molto da dare alle cause del Socialismo.
Ricordo ancora quando decise di scommettersi in prima persona per le elezioni provinciali, quando candidandosi alla Presidenza della Provincia si riaffacciò ufficialmente nell’agone Politico, lui che era stato uno degli uomini più potenti di Pavia, lui che era stato un socialista vero, lui che come gran parte di noi aveva dovuto subire gli insulti, le umiliazioni le cattiverie della disgraziata vicenda di tangentopoli.
Non aveva mai smesso di credere nel Socialismo, non aveva mai voluto cercare un’altra casa, aveva continuato a lottare, come molti di noi, perché la causa del Socialismo tornasse ad avere un proprio ruolo.
Era sempre disponibile, a qualsiasi ora ed in qualsiasi giorno.
Con lui ho condiviso molto e da lui ho imparato molto.
Un giorno mi disse una frase che ha contribuito molto a cambiare la visione della vita.
Quel giorno, lasciandosi un po’ andare, mi raccontò alcune delle sue traversie, delle sue vicende personali vissute in politica; mi disse “vedi Franco, io dalla Politica ho avuto molto, poi è successo quello che è successo; non voglio altro, voglio solo avere la possibilità di rimettere in piedi questo partito, e vorrei avere la possibilità di fare politicaâ€, intendendo con questo che le tristi vicende avevano tolto a molti la possibilità di farlo.
In quel momento capii che dietro ad una corazza di manifesta durezza, vi era un uomo buono, che viveva per un ideale vero.
Le ultime vicende ci avevano portato a non essere più così vicini, ma la stima da parte mia, e spero anche da parte sua, non era mai venuta meno.
La notizia della sua morte mi ha lasciato un vuoto, molto superiore a quello che mi ero immaginato.
Mi mancherà , Giancarlo, mi mancherà quel suo modo strano di rispondere al telefono del tipo “agli ordini capoâ€, che era una chiara presa in giro affettuosa.
Mancherà a molti, mancherà al Socialismo.
Ciao Giancarlo, ti abbraccio.