Credo che lo sforzo ed i tentativi di tradurre in chiave italiana il voto francese, non abbiamo fondamenti né analisi riconducibili. Ed altrettanto potremmo dire di quello inglese, o spagnolo, o tedesco… Se la propensione futurista è di tradurre il tutto in chiave europea, ciò che manca, e che mancherà per parecchio, è una â€storia condivisa “. A ricordare la guerra di secessione americana, ci vorranno cento anni per realizzare gli Stati Uniti… d’ Europa, basti pensare che solo sessant’anni fa eravamo in guerra contro
la Francia e l’Inghilterra… Per il momento di unica abbiamo solo la moneta, troppo poco per parlare di tradizione comune, di lingua comune, di politica comune… Un primo passo coraggioso potrebbe essere quello di lanciare partiti di riferimento europeo… E, visto il nostro innato spirito europeista, perché non esserne i precursori ? Dar vita ad un vero Pse frutto di congressi di base, che si misurasse su uno Statuto costituente (là sì, necessario, per sintetizzare le diverse realtà nazionali) e che eleggesse i suoi rappresentanti, il suo Segretario. Di che socialismo parleremmo, allora? Quello disposto ad allearsi ai comunisti ? quello che si richiamasse a Marx? L’errore di Segolene è stato quello di non smarcarsi da un certo massimalismo, di inseguire più l’arcobaleno che non la bandiera francese. L’effetto antisistema iniziato a metà anni 60 è alla canna del gas. Il disordine pubblico delle banlieus o degli stadi non è più di sinistra, ma contro la società . Bisogna ridare contenuti alla cultura socialista, aggiornarla per tradurre i bisogni e le aspettative della gente che vuole migliori qualità esistenziali, nel lavoro, nella sanità ,nel tempo libero…. Una politica finanziaria fondata sulla tassazione non è di sinistra, la difesa dell’attuale sistema pensionistico, quando la media di vita è aumentata di 10anni, non è di sinistra. Le rivendicazioni e la politica della CGIL non è di sinistra. Pecoraio Scanio e Di pietro non sono di sinistra. Il Pd non è di sinistra… A leggere taluno, anche in casa nostra, sembra che il problema, l’infamia, sia questa: stare o meno con quelli che si diconoâ€di sinistra “, non già per contenuti, ma per etichetta o schieramento… I comunisti del compromesso o gli Sdi di oggi… ( provare per credere )così ci trattano, fatto salvo che non facciamo loro comodo… o che il Nuovo psi non sia organizzato (o inesistente ). In Polesine noi siamo l’entità socialista più qualificante. All’ opposizione in Provincia e nei due comuni più grossi. Gli assessori e le prebende sono tutte dei boselliani e zavetteriani, ma io non vedo politiche di sinistra. Allora oltre che di Nuovo Psi adesso ho cominciato a parlare di “nuova sinistra “, quella che parla di riformismo liberale, di laicità , di gradualismo, di tolleranza, di economia informatica e nanotecnologica, di progressismo, di Europa socialdemocratica e non marxista. C’è ancora spazio e tempo per diventare riferimento popolare di queste idealità . Anzi ne abbiamo quasi un dovere sociomorale oltre che storicopolitico ! Se questi “sinistriâ€italiani fossero stati zitti invece che appoggiarla, probabilmente il risultato poteva cambiare per
la Royale, che non già per le catene della vetero sinistra interna ha perso, ma perché non è stata credibile per il centro moderato della borghesia francese (che avrà valutato anche quello che sta succedendo da noi con i suoi deleteri falsi fans al Governo… ). Lo snodo politico, anche per la società italiana, non solo per il socialismo che vuole esserne “al servizio “, è lì, al centro. Alleanze a sinistra, con questa falsa sinistra, ma anche con quella vera, sono antiitaliane, sono antieuropee. E’ portare la sinistra verso il centro, conquistare al socialismo a-comunista i ceti moderati che darà all’Italia una più efficace, larga ed omogenea governabilità . Abbiamo un grande compito: dare spazio,voce e rappresentatività a questi cittadini, come ai tempi di Labor e delle Acli.. Non sarà un simbolo rapinato ed aggiunto al sinistrismo che farà morire questa idea. Â
Angelino MasinSegretario della Federazione di Rovigo