FOTOVOLTAICO, UN COLOSSALE… BLUFF DI LOIERO

Si, è così. Si può, tranquillamente, dire, dopo i recenti ‘annunci’ di investimenti fotovoltaici a Saline Joniche, che la montagna ha partorito… un colossale bluff. Senza alcun pudore Loiero, Governatore dell Calabria, ha presentato, con grande battage pubblicitario, la firma di un protocollo d’intesa con l’API Energia, facendolo passare per un accordo finalizzato SOLO agli investimenti per Saline Joniche. Senza alcun pudore si sono, successivamente, sperticati nelle lodi, guarda caso, l’on. Bova, l’on. Liliana Frascà e il sindaco di Montebello Jonico Loris Nisi.

Il primo problema al quale bisogna rispondere è quello dell’assenza, alla ‘storica firma’ di Roma, dell’Amministratore delegato dell’API Energia, Brachetti Peretti. Perché era assente? Pur non conoscendone i motivi va, comunque, rilevato che assumono consistenza le voci che circolano su una ‘ritrosia’ dell’Api a sottoscrivere l’accordo che invece è stato sollecitato, preteso e ‘imposto’ dal signor Governatore
che aveva ed ha l’urgenza di tacitare una comunità che comincia a percepire che gli ‘annunci’ altro non erano che semplici specchietti per le allodole.

Ma andiamo per ordine. Leggendo con attenzione i flash d’agenzia, si capì subito che non si trattava di un insediamento da localizzare solo a Saline, ma di diverse promesse (impianto per la produzione del silicio cristallino; filiera fotovoltaica per la produzione di fette, celle e moduli; filiera eolica per produzione componenti di turbine e relativo assemblaggio; impianto fotovoltaico diviso in varie zone e di una turbina eolica) da localizzare principalmente a Lametia (area ex Sir), Crotone (zona industriale) e Saline Joniche (area ex Officine Grandi Riparazioni della Ferrovie dello Stato).

Quindi l’occupazione sventolata è una vera chimera, lanciata irresponsabilmente dal Loiero. Ammesso che tutto verrà realizzato, esso sarà distribuito nell’insieme del territorio calabrese. Ma dal dire al fare c’è di mezzo il finanziamento . La parte pubblica del quale a quanto ammonta? Quando sarà decisa? Ci sono tutte le condizioni tecniche per poterlo fare? E ancora: che mercato ci sarà, per il tipo di produzione ipotizzato, tra cinque o sei anni quando potrebbero entrare in funzione gli impianti promessi? E in attesa di risposte l’area non sarà né industriale, né turistica, ma sede di arrugginite ferraglie elevate a ricordo nazionale degli sperperi effettuati nel Mezzogiorno, e chissà per quante decine di anni ancora.

I cittadini dell’ Area grecanica sono stati, quindi, serviti. Il ringraziamento lo devono a Loiero e a tutti quelli che, improvvisandosi scienziati, tecnici e ingegneri, hanno seminato tra la gente paure ed allarmismi. Oggi ci si trova con un pugno di mosche, perché l’impianto ipotizzato nell’ex Ogr, sarà, né più né meno che una cattedrale, anzi una chiesetta, nel deserto . Al contrario del polo energetico, che può essere rappresentato dalla Centrale a carbone, dall’impianto di produzione di pannelli fotovoltaici e da un Centro di ricerca per le energie alternative, detta ‘chiesetta’ non modifica di una virgola lo status della zona e la vergogna di un porto insabbiato e inutilizzato.

La strada del confronto sereno e civile, come avevamo proposto, tra Regione, Enti locali interessati, Api e Sei, è stata fatta cadere nel vuoto, ma rimanendo la più valida, essa va ripresa e rilanciata perché se da una parte non c’è contrapposizione tra i diversi investimenti ipotizzati, dall’altra non si possono ignorare le recenti indicazioni che vengono da importanti Istituti di Ricerca come Nomisma (fondata nel 1981 da Prodi) che sollecitano il Governo a reinvestire sul carbone, riequilibrando le fonti energetiche e utilizzando, immediatamente, i siti di Porto Tolle (Rovigo-Veneto), Montalto di Castro (Viterbo-Lazio) e Rossano (Cosenza-Calabria). Non ne sapeva nulla il nostro caro Governatore che sempre più sembra un vero prestidigitatore?

Sbaglia, comunque, il signor Loiero, se pensa che la partita sia chiusa. La palla a questo punto passa ai cittadini, agli amministratori dell’area e a tutte le forze della maggioranza che non possono stare alla finestra a guardare mentre un imbelle Governo regionale determina l’ennesima ‘porcata’ ai danni delle nostre popolazioni.
Giovanni ALVARO

Reggio Calabria, 9.4.2009

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