Leggo l’agenzia che vi riporto qua sotto in cui il capogruppo alla Camera del PDL, noto esponenente di FI ed ex Socialista Fabrizio Cicchitto dichiarerebbe che il PDL approderà nel PPE alle prossime Europee.
La notizia devo dire mi lascia stupefatto!
Ritengo che si la politica sisa diversa rispetto ad anni fa, ma che certo non si possano dimenticare storia radici e cultura; credevo che Fabrizio, che era nell’esecutivo PSI che liquidò Craxi ed i Craxiani per schierarsi con Occhetto, e che poi una volta fuori partecipò alla costituzione del Partito Socialista dei 7 Garofani, che poi abbandonò per entrare in F.I. una volta che De Michelis non presentò le firme alle Europee del ’99, pur avendo colto il cambiamento della Politica prima degli altri avrebbe comunque rivendicato, come fanno molti altri influenti esponenti dell’ex F.I., la sua appartenenza alla cultura Socialista.
Peccato, ma del resto era tutto previsto nel percorso di redenzione che sta facendo.
Da Occhetto a DOn Sturzo
PDL: CICCHITTO, CON CN FI DI IERI FATTO PASSO DECISIVO
(ANSA) – ROMA, 22 NOV – ‘Con il consiglio nazionale di FI di ieri il percorso per la costituzione del PdL ha fatto un decisivo passo in avanti. Si tratta di costruire un partito guidato da un leader carismatico e caratterizzato anche da un’affiliazione internazionale, quella al Ppe. Questa del partito del leader e’ una tendenza tipica di una gran parte dei sistemi politici occidentali. D’altra parte l’esperienza storica dei sistemi politici dell’Occidente ci dice anche che il leader deve essere sostenuto da un forte partito radicato sul territorio e capace di coinvolgere gli elettori con l’uso dei mezzi di comunicazione di massa’. Lo afferma il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.
‘L’esperienza di un partito-rete e’ resa ancor piu’ forte dal fatto che a livello delle elezioni amministrative e’ decisivo il ruolo svolto dai candidati locali; cio’ vuol dire che per parte nostra siamo impegnati a ribadire il bipolarismo ed anzi a favorirne l’evoluzione verso il bipartitismo. Chi invece e’ entrato in confusione e’ il Pd. Da un lato Veltroni ha complicato tutto con l’alleanza con Di Pietro e con la subalternita’ alle sue posizioni avventuriste e giustizialiste; dall’altro emerge un elemento di contraddizione e di debolezza del Pd esistente fin dalle sue origini. Infatti- conclude Cicchitto – nel Pd c’e’ la piu’ totale confusione per cio’ che riguarda l’affiliazione internazionale, che, pero’, non e’ una questione di poco conto, ma una scelta di grande importanza’.