Boselli:licenza di uccidere

La spinta al cambiamento data dal Partito Democratico e dal Popolo della Libertà al panorama politico nazionale ha costretto, in vista della tornata elettorale del 13/14 aprile prossimo, le forze politiche minori a scelte a volte poco comprensibili ai non addetti ai lavori.
Alla luce di questo stravolgimento,che non è solo apparente,ma che ha portato nell’immediato a un diverso posizionamento delle forze politiche in campo, è necessaria una riflessione sulla Questione Socialista.
Partiamo da Boselli, il quale, dopo quindici anni di tentennamenti e di tentativi opportunistici che lo hanno visto alleato a diverse forze politiche ( Dini, Radicali, etc.), ignorando gli appelli provenienti da più parti per il rilancio dell’identità e della autonomia del Partito Socialista in Italia , sembra aver intrapreso ora la strada dell’autonomia.
Non sfugge però il percorso politico “Boselliano” dal ’94 ad oggi, da quando cioè,con il segretario politico dell’epoca Del Turco e contro la volontà di molti compagni, anch’egli decretò lo scioglimento del Partito Socialista Italiano,ufficialmente per motivi economici e finanziari,ma in realtà in ossequio ad un perverso disegno perpetrato insieme con i post-comunisti, volto ad eliminare la presenza socialista dal panorama politico nazionale. Chi non ricorda al Congresso di scioglimento la presenza in prima fila di tutto l’apparato post-comunista,a partire da Occhetto, che proponeva la sua nuova “ macchina da guerra”?
E le scelte politiche successive non sono state altro che la costante conferma del suo duplice obiettivo:oscurare il socialismo in Italia per sopravvivere all’ombra dei catto-comunisti in una nicchia di protezione.
Non trovando mai chiarezza nella politica di Boselli, priva di spazi e di visibilità in questa falsa sinistra, il Partito Socialista Nuovo PSI partecipò al processo costitutivo della Casa della Libertà per mantenere saldi i principi di identità ed autonomia su cui ricostruire una vera casa socialista,come peraltro esiste nel resto d’Europa.
Anche oggi, è la difesa di questi valori la sola motivazione della scelta di dare il nostro contributo elettorale e programmatico al Popolo della Libertà al fine di avere dei rappresentanti socialisti nel Parlamento Italiano, in coerenza con il nostro recente passato e come sancito dal Congresso del Nuovo Psi dello scorso giugno. E Boselli? Perché solo oggi fa la scelta dell’autonomia? Perché oggi che il mutato campo politico suggerisce ragionevolmente strategie diverse, Boselli sceglie ciò che ha sempre rifiutato in tutti questi anni? E’ la prova che cerca di portare a termine quanto ha iniziato tanti anni fa, confermando con il suo comportamento irresponsabile che si tratta dell’ ennesimo incarico affidatogli da quelli che sono stati i carnefici del Partito Socialista Italiano. Rifiutando ogni apparentamento e scegliendo di correre da solo, infatti, egli si avvia all’ennesima fatale sconfitta in una logica autodistruttiva , utile solo a compiacere i suoi mandanti.
Al contrario noi, forti della nostra coerenza e del patrimonio da noi sempre difeso dell’identità ed dell’autonomia, continueremo a lavorare per salvaguardare i valori del Socialismo in cui da sempre crediamo

Antonino Di Trapani
Responsabile Ufficio Organizzazione
della Segreteria Nazionale NUOVO PSI

8 commenti su “Boselli:licenza di uccidere”

  1. uno o due parlamentari su quasi 1000 tra deputati e senatori è come non averne nessuno però in un paese libero ogni persona è libera di fare quello che vuole e di sitemarsi come meglio crede. Certo che dire di voler affermare il socialismo dentro un partito che è parte integrante del partito popolare europeo … ci vuole fantasia e coprisi gli occhi su quello che succede nel resto dell’ Europa. Purtoppo la pancia a volte conta più del cuore.
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  2. ma mica Boselli ha rifiutato ogni apparentamento, è stato costretto a corre re da solo dal rifiuto di Veltroni. Lui il “socialismo” lo avrebbe fatto sopravvivere come negli ultimi 15 anni, all’ombra di un padrone. Ma ormai la terza repubblica è giunta e il destino dei socialisti dipende solo dai socialisti. Ora spiegatemi perchè il nuovo psi si è sciolto di fatto nella sezione italiana del PPE se non per avere un posticino garantito in parlamento.

  3. E’ vero Pierluigi, i Socialisti di Boselli avrebbero dovuto fare un’alleanza con il PD anzi una “Santa Alleanza”. Da un lato ci sarebbe stata la “Riconciliazione tra Bobo e Di Pietro”, ma dall’altro ,e questo a giudicare dall’ultimo spot di Boselli su “Gesù Cristo”, sarebbe stato accolto molto molto… favorevolmente da Binetti, Bindi e compagnia. Le cose non sono proprio andate così; ma non ti preoccupare, gli Italiani di tutto ciò non se ne sono nemmeno accorti, ed in ogni caso non è certo con l’ultima trovata di Boselli sull’appartenenza politica di “Ns Signore”, nè tantomeno il fatto che non sono confluiti (o meglio RIFIUTATI) da Veltroni, Di Pietro e compagnia, che si possa sperare di avere anche in Italia una forza davvero Socialista, autonoma e riformista, liberale e libertaria, composta da uomini e donne, giovani e meno giovani di mentalità LIBERA, che possano intraprendere un nuovo corso, un “new deal” in cui il Socialismo liberale e democratico dovrà necessariamente risorgere, onde poter mitigare i guasti di una società globalizzata, a cui prima o poi, occorrerà fare purtroppo i conti. A noi socialisti di Dx però ci rimane almeno la speranza, non è molto, ma in fondo è sempre meglio avere “più sogni e meno rimpianti”.

    Un caro saluto
    Luciano

  4. Egregio Luciano,
    mi duole dover scomodare i paroloni, ma sostenere che esista un socialismo di destra non è soltanto una sciocchezza sesquipedale, ma avvalora vieppiù la scellerata posizione dei caldoriani che continuano impunemente a mascherare l’elemosina che ricevono dal Cavaliere sotto l’immorale veste di un sedicente socialismo.
    Un’offesa alla memoria del grande Craxi, autore di una delle migliori pagine del riformismo socialista.

    cordialità,
    un elettore del rinnovato Partito socialista

  5. Caro Cristiano,
    Scomoda pure i tuoi “Paroloni” e definiscici come “Schiocchezze sesquipedali??”, “Scellerate e immorali sedicenti posizioni caldoriane”, ma non accetto (almeno per quanto riguarda la mia persona) “Elemosine del cavaliere”, Sai io non ho mai avuto alcuna elemosima, nè la ho mai chiesta sia ben chiaro!!.
    Ma invece di disquisire di queste (sì sciozzhezze), così come del significato ormai desueto e demodè di dx e sn nella sua concezione ottocentesca, parliamo invece di cose più serie e più reali, parliamo di come va il mondo nell’anno di grazia 2008.
    La CINA sai che viaggia ad un PIL a doppia cifra, apre una miniera di carbone alla settimana per far fronte alla crescente energia che richiede questo enorme sforzo produttivo, inquina a gò gò, e sfrutta i lavoratori a livelli che impallidirebbe perfino Marx. (sarà di dx o di sn la CINA??”. Per poter sostenere questi tassi di sviluppo svaluta lo yuan e così penetra nel mercato americano accaparrandosi i $ americani, gli USA dal canto loro si difendono svalutando il $ nei confronti dell’Euro. Risultato recessione in America ed in Europa, con l’aggravante che l’Italia senza energia è l’anello debole dell’europa. Questi scenari erano impensabili solo fino a qualche decennio fa. Il mondo così globalizzato non lo ha conosciuto nemmeno Bettino che pure era almeno trent’anni davanti a tutti. La ricetta magica non ce l’ha nessuno dei due schieramenti. ( Mi scuserai se non cito Boselli, ma non parla molto di economia!!).
    Ebbene tra i due schieramenti io preferisco quello dei “Riformisti”, chiamalo pure di dx se a te piace, però almeno tenta di far ripartire l’economia, di proporre qualcosa di realizzabile e sostenibile con le modeste risorse che l’Italia ha, e questo per il futuro delle future generazioni. La ricetta di Veltroni è “di tutto un po’” dove più che proposte concrete, si nota l’assenza fragorosa di Prodi, così come quella di Soru qui da noi in sardegna.
    Tali ricette non mi convincono, ma non perchè sono degli ex comunisti, ma semplicemente perchè non le trovo corrette dal punto di vista macroeconomico. Il Socialismo riformista e se vuoi perchè a me piace anche craxiano, è un percorso, e come tutti i percorsi attraversa il pensiero di tutta una vita. Io non rinnego di essere stato in gioventù imbevuto di cultura “Lombardiana”, ma poi ho mutato idea. Penso che la “ricchezza e la miseria”, la “vita dignitosa e la povertà“, non siano degli eventi “inellutabili”, ma dipendano dalle politiche economiche e quindi anche dalle scelte politiche.
    Di conseguenza lasciami fare il Socialista-riformista nella destra.
    Lo ha fatto TURATI nel 1902 quando diede l’appoggio a Giolitti, e non posso farlo io?.
    Un caro saluto Luciano
    P.S.

    Se sei un elettore del “RINNOVATO”? partito socialista mi dovresti dire chi sono i nuovi arrrivi, a meno che tu non ti riferisca ai vari Angius, Spini etc.

  6. il problema della società odierna,è che quando fa comodo,tutto viene strumentalizzato,per vari fini personali..compreso la fede e la chiesa..che altrimenti viene puntualmente demonizzata,prchè tenta di riportare un pò di etica,in questo mondo confuso’e gestito da falsi profeti,che ad ogni elezione promettono promettono…

  7. caro boselli ho seguito con attenzione il suo programma illustrato ieri sera non ricordo precisamente ma in un programma della rai, che tenta di mostrare tutti i vari programmi politici, bhe che ne pensa di una riduzione di stipendio ai politici che certe volte pur non facendo nulla beccano più di un operai che lavora dalla mattina alla sera, vien pagato 4 lire, quando vien pagato, beh insomma di ciò non se ne parla tanto ma io credo che sia questo una grave carenza italiana. i soldi delle infinite tasse credo che almeno debbano andare versate in opere pubbliche…

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